Oggi, rispetto a dieci anni fa, sarebbe difficile scegliere le migliori miniserie in assoluto, poiché l’industria del cinema e della televisione, avendo individuato in questi brevi gioielli televisivi un nuovo modo per elevare il concetto di serie tv, ha iniziato a produrne moltissime. Le puntate delle miniserie vengono quasi considerate dei piccoli film in sequenza curati, nella maggior parte dei casi, come fossero dei veri prodotti di Hollywood. Tuttavia, non sempre le storie ideate e sviscerate riescono a spiegare tutta la vicenda, ed è proprio in momenti come questo che nello spettatore nasce il desiderio di una seconda e di una terza stagione che, purtroppo, non arriveranno mai. Si tratta di un desiderio che molti hanno sicuramente provato dopo aver terminato la visione delle 5 migliori miniserie in lista. Loro sì che avrebbero decisamente bisogno di qualche puntata in più.
1) Big Little Lies
Big Little Lies, serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Liane Moriarty, ha catturato subito il pubblico narrando l’oscura e misteriosa vicenda che accomuna le cinque donne protagoniste, costrette da eventi improbabili a doversi difendere, a imparare ad apprezzarsi e ad affrontare il proprio lato oscuro, come accade a Bonnie Carlson.
Big Little Lies rientra tra le migliori miniserie degli ultimi tempi.
Un riconoscimento dovuto sicuramente alla realizzazione di un’ottima atmosfera thriller, misteriosa, poliziesca e agli approfondimenti psicologici che enfatizzano la bellezza del prodotto televisivo. Purtroppo la terza stagione è ancora un grande forse, dunque dovremo accontentarci del finale aperto della seconda. Nicole Kidman ha dichiarato che le piacerebbe girare una terza stagione a patto che siano sempre David E. Kelley e Liane Moriarty a scriverla.
2) L’altra Grace
L’Altra Grace narra della storia pietosa e macabra di una sfortunata cameriera irlandese trasferitasi in Canada nell’Ottocento. L’aspetto più inquietante di questa storia è il fatto che sia ispirata a eventi reali, chiaramente romanzati sia dalla Atwood che dagli sceneggiatori del telefilm. Tuttavia un brivido di freddo e inquietudine, per coloro che hanno terminato la visione, si percepisce facilmente ricordando le scene finali della prima e unica stagione. Il personaggio di Grace, pian piano che la storia avanza, diventa così misterioso e interessante da farci desiderare una seconda stagione per capire se la possessione finale della protagonista sia una farsa da lei organizzata oppure spaventosamente reale.
3) Maniac
Maniac, di cui forse si è parlato troppo poco, è la versione statunitense dell’omonima serie norvegese del 2014. Affronta un particolare e complesso percorso attraverso il quale i creatori hanno voluto indagare e mostrare il mutamento della vita dovuto a particolari malattie mentali.
La serie è disponibile su Netflix e viene considerata una delle migliori miniserie del catalogo.
Somerville, sceneggiatore che ha affiancato Cary Fukanaga, creatrice e direttrice del progetto, ha infatti dichiarato che lo scopo che desiderava perseguire attraverso questa miniserie era quello di rappresentare il desiderio di vivere tranquillamente e normalmente la propria vita, ma di non potere a causa dell’improvvisa diagnosi di una malattia, in questo caso mentale. Purtroppo l’interessante progetto è nato con l’idea di rilasciare una singola stagione composta da dieci episodi. Nel cast, tutto hollywoodiano, annoveriamo Emma Stone e Jonah Hill che interpretano i due protagonisti che decidono di sottoporsi a un progetto sperimentale organizzato da una casa farmaceutica.
4) Il Miracolo
Il Miracolo, serie tv italiana ideata da Niccolò Ammaniti, unisce i due poli della società italiana: politica e religione, strettamente legate l’una all’altra dalla figura di una madonnina che piange infinite lacrime di sangue.
Possiamo inserirla abbastanza agevolmente tra le migliori miniserie italiane.
I personaggi coinvolti incarnano la costante lotta tra sacro e profano gridando da un lato al miracolo e dall’altro giustificando ogni peccato commesso con la scusa di essere solo uomini. Il protagonista, Fabrizio Pietromarchi, è distrutto dalla visione della madonna che piange lacrime di sangue e non riesce a darsi pace poiché desidera comprendere se sia davvero un miracolo o un presagio che anticipa la disfatta, la fine. Nessuno, né lui né noi, saprà cosa la statua rappresenti e perché pianga sangue poiché di questa miniserie visionaria esiste solo una sola stagione. Niccolò Ammaniti sembra infatti aver messo da parte questo suo primo progetto per concentrarsi su quello successivo, Anna, tratto dall’omonimo libro dello stesso autore.
5) Me and Mrs Jones
Me and Mrs Jones è una miniserie inglese composta da sei episodi che, purtroppo, è stata cancellata interrompendo la storia con il cliffhanger del season finale della prima stagione. La struttura e la durata degli episodi sono i tipici di una sitcom, dunque divertenti e non troppo impegnativi ma comunque interessanti.
Forse non si può annoverare tra le migliori miniserie del decennio, ma aveva un suo perché e sapeva intrattenere.
Inoltre, tra i protagonisti vi era un giovane Robert Sheehan alle prese con un genere di telefilm ben diverso dal solito fantasy, thriller o horror in cui aveva recitato precedentemente. Tuttavia, l’aspetto più doloroso della cancellazione è dovuto al cliffhanger con coi la storia si interrompe, poiché non dà la possibilità a coloro che l’hanno seguita e apprezzata di capire chi la protagonista avrebbe scelto tra Tom e Billy.