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Le 15 migliori miniserie nella storia delle Serie Tv

Migliori miniserie

4) Unorthodox

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Unorthodox (640×360)

Con When They See Us abbiamo acceso un riflettore sulle miniserie targate Netflix, ed è bene tenerlo acceso ancora per un po’ grazie a Unorthodox, un vero e proprio viaggio individuale che dovrebbe essere prescritto dal medico per ognuno di noi. Dalla ricerca del proprio io fino ad arrivare alla religione, Unorthodox ci racconta cosa significhi cercarsi nel mondo e avere il coraggio di incontrarsi. Al centro della narrazione troviamo infatti Esty, una ragazza di fede ultra-ortodossa chassidica che vive a Brooklyn. Obbligata da sempre prendere decisioni che non corrispondono alla sua identità, Esty decide di cominciare a scrivere la propria storia in autonomia, liberandosi dai vincoli e dalle imposizioni altrui. Cercando la libertà, la protagonista comincia a vivere davvero la vita che ha sempre desiderato. Non parliamo di felicità allo stato puro o di leggerezza. La vulnerabilità e il dolore non mancheranno all’appello, ma faranno comunque parte di quel che lei ha sempre cercato. Piangere o sbagliare implica affrontare le conseguenze delle sue scelte, maturare e scoprire che cosa significhi utilizzare la testa, una cosa che a Esty è sempre stata negata. Adesso finalmente tutto ha colore, tutto ha libertà, anche sbagliare e dover rifare tutto da capo. Commovente, emotivamente struggente e coraggiosa: Unorthodox, come Esty, è un vero e proprio canto, un urlo liberatorio, un riadattamento libero del Mito della Caverna di Platone.

5) Chernobyl

Chernobyl
Chernobyl – Una delle migliori miniserie biografiche (640×360)

Solo verità, niente di più della verità. E’ questo il principio base su cui Chernobyl, altra miniserie HBO, fonda la sua storia. Nulla di quel che vediamo ha a che fare con un evento fittizio, ma solo con uno degli eventi storici più catastrofici e invadenti di cui ancora oggi si contano le conseguenze. Niente di tutto questo è dunque troppo assurdo per essere vero, al contrario è tutto così assurdo da essere vero. La miniserie HBO ricostruisce infatti gli eventi che si verificarono durante la strage di Chernobyl. Il suo prima, il suo durante, il suo dopo. Nessuna indagine, nessuna voglia di diventare dei detective. Per tutte le sue cinque puntate, Chernobyl rimette insieme i pezzi giungendo alla fine con un finale fedele e rispettoso della verità. Nessun lieto fine, nessun ingrediente per risolvere la situazione. Solo la disperazione e i volti di chi ci ha rimesso la vita, morendo o non morendo. Un numero per raccontare quanto è accaduto non basta, per tale ragione la miniserie lascia che a parlare siano le immagini, le parole di un discorso straziante che racconta l’importanza della verità, della responsabilità. Attraverso questo spaccato, Chernobyl giunge alla fine dilaniandoti completamente confermandoti ancora una volta che nulla di quello che hai guardato è troppo assurdo per non essere vero. Con sulle spalle numerose candidature ai Golden Globe e agli Emmy, Chernobyl è considerata a tutti gli effetti la migliore miniserie degli ultimi anni, il ritratto biografico per eccellenza di un evento che ha macchiato per sempre la storia.

6) Omicidio a Easttown, una delle migliori miniserie di genere thriller psicologico

Omicidio a Easttown (640×360)

Addentriamoci nel mondo del thriller psicologico con Omicidio a Easttown, una miniserie con Kate Winslet e Evan Peters, un duo che non ha di certo bisogno di presentazioni. Ambientata a Easttown, questa miniserie racconta la storia di una detective che cerca di scappare dalla sua realtà gettandosi completamente nel lavoro. Così stancante e priva di luce, la sua carriera è l’unico appiglio che ha per non sentire il dolore della sua vita personale. Concentrandosi su un caso di cui si conosce ben poco, Mare cerca di ritrovare la verità anche a costo di mettere in dubbio i rapporti di una vita. I segreti a Easttown, d’altronde, strisciano per terra tentando di diventare invisibili, ma nulla può sfuggire troppo a lungo alla verità. Lo stesso destino, però, è condiviso dai mostri di Mare che, ora più che mai, hanno bisogno di essere affrontati. Divisa tra il passato e il presente, la detective si ritroverà costretta ad affrontare la triste verità della sua esistenza, quell’evento sconvolgente che ha cambiato tutto riducendolo alla sola sofferenza. Niente all’interno di Omicidio a Easttown è infatti scontato. Per cercare di incastrare bene i pezzi ci sarà bisogno di attenzione e totale dedizione. D’altronde, stiamo davvero parlando di una miniserie di alto livello. Con un ritmo costante e una tensione talmente alta da divenire quasi un personaggio, Omicidio a Easttown ci racconta cosa significhi davvero essere un thriller psicologico, e non un tentativo di esserlo come in altre famose Serie Tv che, purtroppo, non ce l’hanno fatta.

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