7) Sharp Objects
Proseguiamo il nostro viaggio nelle migliori miniserie di tutti i tempi con Sharp Objects, una produzione HBO ancora più cupa e angosciante di Omicidio a Easttown. Probabilmente la parte più dolorosa di Sharp Objects è la sua protagonista Camille. Giornalista di cronaca nera, la donna fa a pugni con la vita fin da quando ne ha memoria. Alcolista e a un passo dal baratro, Camille viene mandata nella sua città natale per affrontare un caso complesso: la scomparsa di due ragazzine. Una volta giunta sul posto, parte la narrazione della serie che, con il suo ritmo e la sua tensione, non ha fretta di arrivare al dunque. Servendosi della particolarità di ogni dettaglio, Sharp Objects ci restituisce una narrazione che va oltre il solo mistero. Al centro di tutto vi è infatti non solo la figura di Camille con i suoi mostri, ma anche il ritratto di una società. Un disegno, questo, che viene fatto attraverso più prospettive passando dai rapporti familiari fino ad arrivare ai problemi sociali. Camille dovrà infatti affrontare il rapporto disfunzionale con la madre, una donna anaffettiva che disprezza la sua vita, e una città dalla natura crudele caratterizzata dal maschilismo, dal razzismo e dall’ipocrisia.
Per tale ragione, come anticipato, Sharp Objects non è e non sarà mai solo un thriller. Il dramma è infatti la parte preponderante di questa narrazione, il motivo della sua graduale crescita. Gli eventi non vengono buttati uno dopo l’altro, al contrario si succedono in modo lento lasciando a Camille la possibilità di analizzarli e prenderne coscienza. In mezzo a una cittadina quasi claustrofobica, il dolore si consuma diventando pericoloso e corrosivo, e a farne le spese sarà sempre Camille, l’unica che, nonostante tutto, non ha paura di ribellarsi al degrado che le sta attorno.
8) Black Bird, una delle ultime migliori miniserie. Una miniserie che ricorda Mindhunter
Con dei toni molto simili a quelli di Mindhunter ma con un esistenzialismo di fondo che ricorda True Detective, Black Bird è una delle miniserie che più avrebbero dovuto ottenere successo. In Italia la miniserie non ha infatti ottenuto tutto ciò che avrebbe meritato, passando sempre un po’ in sordina. Di produzione Apple TV+, Black Bird racconta la storia di James Keene, detto da tutto Jimmy, un uomo che davanti a sé aveva la possibilità di diventare un grande atleta, ma che invece ha deciso di proseguire verso la strada più oscura. Jimmy ha infatti dedicato tutta la sua vita al traffico di droga finendo in prigione per ben due volte. La seconda, al contrario della prima, durerà per ben 10 anni. Ed è proprio durante lo sconto di questa pena che conosciamo Jimmy. Dotato di un’ottima arte oratoria, il protagonista riceve una grande offerta: andare in un carcere di massima sicurezza per far confessare un criminale che, a causa della mancanza di prove, sta per essere rilasciato. Riuscendo in questa impresa, potrebbe ritrovare finalmente la libertà.
Attraverso questo espediente narrativo, Black Bird entra nel vivo della sua storia servendosi di dialoghi intensi accompagnati da atmosfere soffocanti. Come avrete facilmente intuito, saranno proprio questi momenti a riportare alla mente il capolavoro di David Fincher. Plauso doveroso anche a Paul Walter Hauser che, con la sua interpretazione mastodontica, ha messo d’accordo sia la critica che il pubblico ottenendo sia un Emmy che un Golden Globe. Ricostruendo la storia di un serial killer partendo dal passato a oggi, Black Bird ci consegna una produzione agghiacciante che farà rabbrividire il telespettatore che, durante i dialoghi tra i due protagonisti, sentirà quasi di essere lì, in quella stanza umida e fredda. Amanti del true crime, venite qua: abbiamo finalmente trovato un modo per distrarvi un secondo dalla cancellazione di Mindhunter.