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Le 15 migliori miniserie nella storia delle Serie Tv

Migliori miniserie

13) I May Destroy You

I May Destroy You (640×360)

Leggendo in giro, vedrete che I May Destroy You rientra nell categoria black comedy/ tragi-comedy. Questo potrebbe, inizialmente, indurvi a credere che tutto quel che vedrete sarà caratterizzato da una leggerezza di fondo, ma nulla di tutto ciò potrebbe essere più sbagliato. I May Destroy You è infatti una miniserie difficile da guardare, una produzione intensa ed emotivamente struggente che analizza alcune realtà attuali della società odierna, prima tra tutte il consenso sessuale. Con toni cinici supportati da un black humor di sottofondo, questa miniserie racconta infatti la storia di una violenza che la protagonista, Arabella, si ritrova a dover affrontare. Dopo una notte di cui non ricorda nulla e di cui rimangono solo uno schermo del telefono spaccato e un taglio in fronte, Arabella prova a ricostruire i pezzi di un puzzle mostruoso. Cercando di esorcizzare il dolore della sua esperienza, l’attrice Michaela Coel idea dunque questa cruda e difficile narrazione mettendo in prima linea dinamiche amare in cui ingiustizia e disgusto sono le prime protagoniste. Interpretata proprio dalla Coel, Arabella deciderà di non tacere riguardo a quanto accaduto cercando di dare una voce a una problematica troppo spesso taciuta che invece rappresenta uno dei cancri più invadenti della società. In modo provocatorio, necessario, forte e coraggioso, I May Destroy You scrive una delle pagine più dolorose della serialità, una pagina che dovrebbe essere guardata e ascoltata in tutte le scuole superiori del mondo.

14) The Pacific

The Pacific (640×360)

Accorrete numerosi fan di Band of Brothers, perché siamo di fronte a un’altra grande opera. Sempre sotto la produzione di Tom Hanks e Spielberg, The Pacific mette in atto una narrazione sorella della prima ma ancora più marcata in certi aspetti. Ambientata durante la guerra del Pacifico, The Pacific utilizza lo stesso espediente narrativo di Band of Brothers concentrandosi sulla guerra, i soldati e i documentari iniziali. Vista così, questa miniserie sembra non aver molto altro di nuovo da offrire, ma questa non è la verità. The Pacific infatti racconta l’umanità dei soldati in modo ancora più psicologico di Band of Brothers. Impauriti dalla possibilità di perdere qualsiasi forma di empatia, i protagonisti cercheranno di attaccarglisi fino alla fine tenendo bene a mente quel che li aspetta a casa, il lieto fine di una vita normale che li attende da qualche parte. Con un costo ben 200 milioni di dollari, The Pacific non fa sconti distinguendosi per la sua accuratezza nei costumi, per la sua splendida fotografia, per la potenza dei suoi effetti speciali e il grande lavoro di ricerca storica fatto prima dell’inizio delle riprese. Con ben 23 candidature e 8 vittorie agli Emmy, The Pacific rimane ancora oggi una delle migliori miniserie storiche al pari di colossi come Band of Brothers.

15) Angels in America

Angels in America (640×360)

Concludiamo adesso con Angels in America, una miniserie del 2003 con un cast difficile da dimenticare. Al Pacino, Meryl Streep, Patrick Wilson e Mary-Louise Parker sono infatti i protagonisti di una storia che ha abbattuto diversi tabù dell’epoca. Distinguendosi per una narrazione onirica, Angels in America racconta infatti la condizione sociale degli omosessuali in America. Accanto a questo argomento all’epoca ancora molto delicato, questa miniserie affronta anche la diffusione dell’AIDS. Attraverso uno sguardo metaforico che richiama diversi simboli biblici come gli angeli, Angels in America affronta diverse questioni sociali e numerosi interrogativi esistenziali. Servendosi a volte anche di una buona dose di umorismo, questa miniserie si distingue per una profonda intelligenza e una lettura della realtà più che fedele. Angels in America raccoglie infatti tutto quello che le succede intorno per poi metterlo in scena con alcuni dei migliori attori di sempre. Apprezzata e acclamata immediatamente, la serie ha vinto ben 11 Emmy, 5 Golden Globe e tantissimi altri premi riuscendo, al contempo, a sdoganare alcuni tabù dell’epoca.

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