Vai al contenuto
Home » Serie TV » La Classifica delle 10 migliori miniserie del 2024 secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

La Classifica delle 10 migliori miniserie del 2024 secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Un'immagine di Baby Reindeer, tra le migliori miniserie del 2024

4) Disclaimer, tra le migliori miniserie del 2024 purtroppo passate inosservate

Cate Blanchett e Sacha Baron Cohen in Disclaimer
Credits: Apple TV+

Ad anticipare il podio Disclaimer, una delle migliori miniserie del 2024 con una mastodontica Cate Blanchett. A dispetto di altre produzioni del 2024, Disclaimer non ha ottenuto – almeno qui in Italia – il successo che avrebbe meritato. E’ stata in silenzio, poggiata su quel catalogo Apple TV+ che da offrire ha alcune delle perle migliori degli ultimi anni. E chissà quando lo capiremo. Disclaimer è arrivata a sorpresa, tacitamente, e ha ottenuto ancor meno della metà di tutto quel che avrebbe meritato. Una storia divisa tra il passato e il presente. Una vittima, all’apparenza. Un segreto di cui non conosciamo nulla, ma di cui ci sentiamo quasi colpevoli. Disclaimer è una miniserie che si scopre pian piano. Che va avanti gradualmente, concedendoci la possibilità di assorbire le informazioni poco alla volta, ri-elaborare le cose prima di quel finale che capovolgerà completamente la narrazione.

Con Alfonso Cuarón alla regia, un risultato del genere era prevedibile. Un livello del genere lo era altrettanto. Poche puntate, ma con una cura maniacale da alterare la nostra percezione del tempo, rendendo Disclaimer una Serie Tv lunga sia vent’anni che un giorno. Al centro della storia troviamo la vita apparentemente perfetta di Catherine, una donna di successo e madre di famiglia, da sempre legata a un marito con cui sembra essere legata da un legame sano, felice, puro. Un giorno quella realtà perfetta viene però disintegrata dall’arrivo di un libro di cui capisce di essere la protagonista. Un libro che racconta un segreto del suo passato. Un segreto di cui nessuno dovrebbe mai venire a conoscenza. Da questo momento, Catherine lotterà per tenere al sicuro quella parte della sua vita.

Disclaimer entra così nel vivo attraverso salti temporali che ri-comporranno l’intera narrazione. Ma quel che vedremo non sempre sarà il racconto della pura verità, ma di un’interpretazione. Di quel che vogliamo vedere, conoscere. Disclaimer gioca con le prospettive per l’intera durata della sua narrazione, raccontando il peso della verità e l’interpretazione che diamo a quel che ci circonda. Sperando che sia tutto come lo conosciamo, viviamo in una bolla fatta di silenzi e taciti accordi con la vita: vedere soltanto quel che vogliamo, almeno fino a quando sarà possibile. Anche quando la miniserie giungerà al termine, Disclaimer si ancorerà a noi imponendoci di riflettere, meditare, metterci in discussione. Si attaccherà a noi come una sanguisuga, chiedendoci di rispondere a una sola domanda: conosciamo davvero le persone che ci stanno intorno? O siamo solo vittime e carnefici di una nostra interpretazione?

3) Ripley, tra le migliori miniserie del 2024

Andrew Scott in una scena di Ripley, tra le migliori miniserie del 2024
Credits: Netflix

Atti osceni in luogo privato: questo è il protagonista del podio di Hall of Series – Comunità di Recupero. Il racconto elegante, raffinato, parsimonioso e curato di Ripley, una delle migliori miniserie del 2024. Trasposizione del libro di Patricia Highsmith e della pellicola Il Talento di Mr.Ripley, Ripley è un’opera sontuosa, elegante, gelida. Tanto raffinata quanto cruda. Teatro di una finzione che avanza per tutta la narrazione, cercando di nascondere il veleno sotto al tappeto. Cresciuto tra le mediocrità e la povertà, Tom è alla ricerca di un riscatto che trova in Italia. Facendo la conoscenza di Dickie, decide di macchiarsi di un brutale omicidio mettendo fine alla vita del suo nuovo amico e di chiunque cercherà di compromettere il suo riscatto.

L’Italia, qui narrata in bianco e nero, viene raccontata con la sua tradizione, innovazione, cultura. C’è la voce di Mina, c’è l’omaggio all’arte di Caravaggio, la musa di Tom. Il colpevole innocente che, con Davide con la Testa di Golia, lo trascinerà all’interno di una vita fatta di menzogne, false identità, omicidi e scappatoie. Tom sarà così ovunque e in ogni cosa. Sarà Dickie, sarà Tom al momento opportuno. Sarà la calda carezza di un amico che cerca di rassicurarti, e sarà la mano che si è macchiata di tutti i tuoi dolori. Ripley non sembra una Serie Tv che al momento del montaggio ha sacrificato molto. E’ come se tutto fosse rimasto cristallizzato. Perché in Ripley tutto è importante, perfino quei momenti che all’apparenza sembrano superflui ma che in realtà nascondono la vera anima della serie.

Non c’è una scena in cui Tom non sia presente. Sia fisicamente che non, aleggia intorno ai dolori di ogni personaggi. Perché è lui l’unico colpevole. Il portatore di disgrazie che hanno disintegrato le vite di tutti i personaggi della miniserie. Passando dalle cattedrali e i monumenti, fino ad arrivare all’attualità di quel periodo storico, Ripley racconta l’Italia facendo spazio alla nostra tradizione, al nostro approccio con gli altri. Racconta l’ironia e l’accoglienza, il senso di fratellanza, ma tutto questo senza mai cadere in alcun cliché.

Tutto viene raccontato con raffinatezza, dando vita non solo a un racconto narcisista e diabolico della mente umana in cerca di riscatto, ma anche a una narrazione che decide di giocare con la finzione, patinando e rendendo raffinati gli ambienti in cui l’osceno prende piede. Era attesissima, e con sé portava altissime aspettative che sono state rispettate sotto ogni profilo. Ripley è un segnale tangibile della nuova era Netflix, la dimostrazione che sì: il gigante dello streaming lo sa fare ancora.

Pagine: 1 2 3 4 5 6