6) Presunto Innocente, una delle migliori miniserie del 2024 con protagonista Jake Gyllenhaal
Anche qui si parla di un secondo adattamento: la serie Apple TV+ segue l’omonimo film del 1990 (basato sul romanzo di Scott Turow) con protagonista Harrison Ford. Presunto Innocente ha catturato l’attenzione del pubblico per la sua trama avvincente, il ritmo serrato e la complessità dei suoi personaggi. La serie racconta la storia di Rusty Sabich (Jake Gyllenhaal), un procuratore distrettuale che si ritrova accusato dell’omicidio della sua amante, Carolyn Polhemus. La sua vita, apparentemente perfetta, viene distrutta quando tutte le prove sembrano incastrarlo. Rusty si ritrova a lottare per dimostrare la sua innocenza, mentre affronta le oscure implicazioni della sua relazione con Carolyn. La serie eccelle soprattutto nella costruzione del mistero, mantenendo una tensione costante che incolla lo spettatore allo schermo. Ogni episodio rivela nuovi dettagli e colpi di scena, ma il vero punto di forza è il modo in cui Presunto Innocente esplora la psicologia di Rusty.
L’interpretazione di Gyllenhaal è una delle migliori dell’anno: l’attore riesce a rendere il suo personaggio ambiguo e complesso. Rusty è un uomo che sfida la fiducia del pubblico, facendolo oscillare tra la sua innocenza e la sua colpevolezza. La serie non offre risposte facili, e questo la rende ancora più avvincente. Un altro aspetto che rende Presunto Innocente una delle migliori miniserie del 2024 è l’accurata rappresentazione del sistema legale e delle sue dinamiche. La lotta di Rusty non è solo contro l’accusa, ma contro un sistema che sembra predisposto a condannarlo, anche senza prove decisive. La serie solleva importanti riflessioni sulla giustizia, la verità e le imperfezioni del sistema legale, mettendo in discussione anche ciò che sembra ovvio. Anche la regia contribuisce in modo determinante al risultato finale: l’atmosfera quasi claustrofobica e si adatta alla “paranoia” del protagonista.
5) Restiamo in casa Apple TV+ con Masters of the Air
Masters of the Air, la miniserie storica prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, è un’opera monumentale che racconta le drammatiche esperienze dei piloti americani durante la Seconda guerra mondiale. La trama si focalizza sul 8° Air Force della United States Army Air Forces. Ambientata tra il 1942 e il 1945, la serie segue le vicende di un gruppo di giovani soldati incaricati di bombardare la Germania nazista. Questi affrontano le difficoltà fisiche e psicologiche di una missione mortale che sembra destinata al fallimento. La serie è una sorta di continuazione di Band of Brothers e The Pacific, ma con una prospettiva unica: quella dei piloti che, pur essendo lontani dai combattimenti a terra, erano altrettanto vulnerabili. In Masters of the Air, l’attenzione è tutta rivolta all’aviazione, con scene mozzafiato che esaltano l’azione ad alta quota. La serie esplora tematiche complesse: il trauma del combattimento e le implicazioni morali di una guerra totale.
La regia è impeccabile, il vero fiore all’occhiello della serie. Le scene di battaglia riescono a catturare l’intensità della guerra aerea con una precisione sorprendente. La CGI e gli effetti speciali sono utilizzati in modo da rendere ogni bombardamento e ogni missione coinvolgente e realistica. La fotografia enfatizza la vastità e la disumanità della guerra, creando un contrasto con i momenti più intimi e riflessivi dei protagonisti. Il cast è composto principalmente da attori giovanissimi: le performance sono genuine e toccanti. Il pubblico riesce a percepire la paura, la speranza e l’eroismo di giovani uomini lanciati in una guerra che sembrava senza speranza. Ogni personaggio ha un arco narrativo ben definito che contribuisce a rendere la serie un racconto collettivo di sacrificio, coraggio e cameratismo. Masters of the Air si distingue per la sua capacità di esplorare una nuova prospettiva della Seconda guerra mondiale.