Alcune tra le migliori miniserie della storia hanno deciso di andare oltre, e produrre una seconda stagione rivelatasi poi non eccelsa. Si sa, i soldi fanno gola a tutti. Soprattutto alle grandi produzioni che non si accontentano facilmente. Sì, perché spesso l’unico motivo per cui alcune miniserie cambiano programma e producono una seconda stagione, è solo legato al successo. Quando succede, infatti, le aspettative sono alte ma i fan vengono spesso delusi da un prodotto che non ha assolutamente nulla a che vedere con quello precedente e da cui dovrebbe trarre le sue basi. La seconda stagione di una serie di grande successo è una cosa seria: va mantenuto un certo filone narrativo, va tenuto alto un certo tipo di hype ma soprattutto bisogna cercare in tutti i modi di mantenere una qualità e una credibilità conquistate con la prima stagione. Non tutti cadono in questo tranello: molti, infatti, si limitano a pensare un prodotto come miniserie, in modo che abbia direttamente un formato pensato per una sola stagione. E non cedono alle lusinghe di una seconda, assicurando così, una una certa qualità del prodotto che rimanga nel tempo. Ovviamente, non tutte le miniserie sono per forza gradevoli ma spesso tendono a dare tutto nelle poche puntate che le compongono e, di conseguenza, ciò che viene fuori è spesso un ottimo lavoro concentrato in poche ore. Le seguenti sette sono alcune delle migliori miniserie degli ultimi anni, che non hanno ceduto alla tentazione di produrre una seconda stagione in assenza di idee valide.
Ecco 7 tra le migliori miniserie degli ultimi anni che hanno resistito alla tentazione di una seconda stagione
1. Unbelievable
Marie è una ragazza che ha subito una violenza da parte di un estraneo che le è entrato in casa. Ma non viene creduta e anzi viene spinta a confessare di aver mentito. La vicenda è ispirata a dei fatti realmente accaduti nello stato di Washington e in Colorado tra il 2008 e il 2011. La miniserie Unbelievable è cruda, è molto commovente e a tratti straziante ma va dritta al suo scopo: cercare di fare luce ma soprattutto raccontare. Raccontare la storia di Marie, portavoce di altre ragazze che hanno subito lo stesso tipo di processo e lo stesso tipo di abuso. Raccontare la storia di una donna e di tante donne. Raccontare il motivo di tutto questo, del perché non le credono, del perché bisognerebbe crederle. Una narrazione importante, sotto ogni punto di vista, che nel periodo d’uscita ha ottenuto la risonanza che meritava nella sua unica stagione prodotta.
2. Unorthodox è sicuramente tra le Migliori Miniserie di sempre
Un meraviglioso viaggio nel mondo ultra ortodosso di Brooklyn. Un viaggio tortuoso e malinconico, dalle sfumature piuttosto pesanti ma anche un viaggio del tutto inaspettato ed emozionante che ci fa scoprire una nuova cultura e una nuova New York. Esther è la protagonista, costretta ad un culto in cui crede ma in cui si sente molto stretta. Vuole cercare sua madre, ma per farlo deve recidere quelle catene ortodosse che la legano alle tradizioni della sua famiglia intransigente. Il viaggio non è solo nostro, è soprattutto di Esther che parla poco e prova molto. E che ci trasmette un’energia particolare, unica nel suo genere. Unorthodox nasce e muore in un’unica stagione, delineata dal fatto che andare oltre non avrebbe reso giustizia alla narrazione. Ci racconta tutto, in maniera stranamente onirica, nella sua prima e ultima stagione. È bella anche per questo.