3) When They See Us
Un’altra storia terribile storico-biografica. Una storia che vorremmo fosse solo frutto di fantasia o di un romanzo diventato una Serie Tv, e che invece, purtroppo, affronda le radici in una vicenda realmente accaduta (che abbiamo approfondito qui). Una condanna andata avanti per tanto, troppo tempo. E che non avrebbe avuto ragione di esistere neanche per un solo giorno, figuriamoci dal 1989 al 2002. Una pena scontata da cinque ragazzi che, in quel momento, erano solo dei ragazzini al posto sbagliato nel momento sbagliato, di cui si è approfittato chi, invece, aveva solo voglia di avere un colpevole. Qualcuno da usare per giustificare il proprio pregiudizio, il proprio retaggio razziale. When They See Us è questo: una storia in cui cinque ragazzi vengono utilizzati da sporche mani, intente soltanto a trovare un colpevole qualsiasi per imboccare quella che gli sembrava la strada più semplice.
Durante una corsa al Central Park, una ragazza viene violentata e aggredita. L’aggressione costò alla ragazza danni sia mentali che fisici. E di questo ne risposero quelli che ad oggi conosciamo come i cinque ragazzi del Central Park. Insieme al parco, i cinque passavano una giornata come le altre. Erano adolescenti, minorenni e, soprattutto, erano innocenti. Ma non per le autorità che, vedendoli al Central Park, li scelsero come i colpevoli. Come i capri espiatori da dare in pasto all’America che, da ore, cercava giustizia e un nome colpevole pronto a pagare per quanto fatto.
E il punto fu proprio questo: nessuno tra le istituzioni cercava davvero il responsabile, ma solo un colpevole. Così, i cinque diventerano presto vittime di un destino già scritto, cominciato con degli interrogatori che li obbligarono a confessare qualcosa che in realtà non avevano fatto. Distruggendoli psicologicamente, le autorità gli dissero che, confessando, sarebbero stati aiutati. In assenza della confessione, avrebbero passato tutta la vita in prigione. Stiamo parlando di cinque ragazzini. Di cinque confessioni che facevano acqua da tutte le parti.
Nessuno avrebbe potuto davvero credere a tutto questo, ma tutto ciò non vale per chi vuole un colpevole e non un responsabile. When They See Us è una delle migliori miniserie storiche di tutti i tempi. Una storia biografica basata su un profondo senso di ingiustizia. Di cinque vite strappate dalle mani a cinque innocenti, costretti a passare anni, troppi anni, in un carcere che non gli appartiene. Attraverso questi episodi, imparerete a voler bene ai protagonisti. Empatizzerete, li ammirerete per non aver mai perso la propria identità e per aver sempre portato in alto il nome del rispetto. Nonostante nessuno, intorno a loro, lo meritasse. Vi arrabbierete, e lo farete anche quando arriverà il momento della fine. Quando l’America proverà a chiedere scusa a ognuno di loro, cercando di risarcirli per averli privati della loro libertà. Una cosa che non conosce alcun prezzo.
4) The Pacific, un’altra delle migliori miniserie storiche purtroppo poco conosciuta in Italia
Proseguiamo adesso con un’altra delle più importanti miniserie storiche di tutti i tempi. Una produzione che, se avete amato Band of Brothers, non dovreste assolutamente perdere se non l’avete ancora vista. The Pacific è infatti la sorella della grande Band of Brothers, una miniserie che vanta alcuni dei suoi ingredienti principali cambiando il contesto, ma mai la sostanza. In questo caso ci ritroviamo infatti a fare i conti con la guerra del Pacifico e con un gruppo di soldati che, come nel caso di Band of Brothers, devono lottare con i propri tormenti e tutte le loro paure. Se la miniserie del 2001 aveva infatti svolto un lavoro eccellente sul piano psicologico, The Pacific lo porta avanti accentuandone ancor di più aspetti e valori.
The Pacific svolge infatti un lavoro esemplare dal punto di vista psicologico, raccontando uomini che non sono esenti dalla vulnerabilità. Quel che fanno non li ha privati del timore e della paura. E così, spesso soffocano nella terrore. E restano solo degli uomini, spaventati e bisognosi di tornare a casa. Sarà proprio questo pensiero a salvarli dalla crollo totale. Il desiderio della fine della guerra sarà dunque visto attraverso gli occhi di chi la conduce, fornendo una prospettiva diversa dal solito. Con 23 candidature e 8 vittorie agli Emmy, The Pacific si è subito distinta per la sua parte più emotiva e anche per la sua parte tecnica e studiata in ogni minimo particolare. In questo senso va assolutamente fatto un plauso anche allo splendido lavoro di fotografia, costumi e accuratezza storica.
Un altro aspetto che accomuna profondamente le due Serie Tv è infatti il lato documentaristico. Anche The Pacific anticipa infatti le sue puntate attraverso un’intervista a chi ha davvero vissuto quel che ci si aspetta a raccontare, restituendo così un valore estremamente realistico alla produzione. Attraverso la fusione di questi espedienti, The Pacific si mostra immediatamente come una produzione umana che, al pari di Band of Brothers, racconta la disumanità della guerra. Il suo modo di dissacrare ogni cosa, distruggendo sia chi ne fa parte sia chi è costretto a subirla.
The Pacific, seppur acclamata dalla critica, non ha mai ottenuto lo stesso successo di Band of Brothers in termini di pubblico. Probabilmente, alcuni neanche sapranno della sua esistenza o del suo forte legame con la miniserie cult del 2001. E, se così dovesse essere, adesso che lo sapete, dategli una possibilità. Perché siamo davvero di fronte a una delle migliori miniserie storiche di tutti i tempi.