5) John Adams
Chiunque ami la storia americana, troverà pane per i suoi denti grazie alla celebre – anche se non troppo conosciuta qui in Italia – John Adams. Una produzione HBO che non vi lascerà indifferenti, soprattutto se quel che state cercando è un racconto più vicino alla realtà possibile, privo di tratti estremamente romanzati o estremizzati. Con un incredibile Paul Giamatti nel ruolo del Presidente, John Adams è una miniserie tratta dall’omonimo romanzo di David McCullough. Una produzione che, come anticipato, qui in Italia è passata abbastanza in sordina, nonostante abbia letteralmente spopolato all’estero. Ma siamo noi quelli strani. Perché John Adams è la tipica Serie Tv per cui scomodare la parola capolavoro è possibile. Una produzione che, con solo 7 puntate, riesce a esplorare i lati privati, le prospettive politiche e le peculiarità di uno dei Presidenti più importanti della storia.
Divenuta presto una delle miniserie HBO più premiate della storia, John Adams racconta la storia del secondo Presidente degli Stati Uniti. Al centro della narrazione troveremo infatti numerosi mezzi per conoscere al meglio Adams. Lo faremo attraverso la complessità del suo lato più intimo, attraverso le sue contraddizioni, e attraverso la realizzazione delle sue ambizioni. Quando incontriamo Adams nella serie, infatti, quest’ultimo è ancora un avvocato. Non è ancora divenuto quel che conosciamo.
Piano piano, così, la miniserie ci porta all’interno della politica del 1770, facendoci venire a contatto con alcune delle figure storiche più importanti degli Stati Uniti. Oltre a John Adams conosceremo infatti Franklyn, Washington e Jefferson. Pur avendo visioni diverse e volendo agire tramte mezzi che daranno vita a dei contrasti, i quattro hanno a cuore la stessa ambizione a favore del paese, espediente che darà vita a un interessantissimo confronto che ci farà addentrare all’interno della politica americana del tempo.
In questo senso come non citare anche la figura di Abigail Adams, una donna devota al marito tanto quanto al valore della libertà . Un’icona che presto diventerà un simbolo dell’intera miniserie, provare per credere. Pur prendendosi alcune licenze, John Adams si dimostra una Serie Tv attendibile, a tratti emozionante e profondamente devota alla tradizione del passato. Quel che è successo ha modellato il futuro, e John Adams non sembra voler far altro che ribadire questo concetto. Senza tutto questo, forse, molte cose sarebbero diverse da come le conosciamo. Perché il passato, anche se superato, non passa mai.
6) Masters of the Air
Dopo Band of Brothers e The Pacific, arriva Masters of the Air, la Serie Tv che conclude l’era cominciata nel 2001. Approdata su Apple Tv+, Masters of the Air vanta un solidissimo cast – di cui citiamo soprattutto Barry Keoghan e l’oramai consacrato Austin Butler – e una struttura che, ancora una volta, non ci fa rimpiangere il passato. Come nel caso di The Pacific, Masters of the Air ha dovuto scontrarsi con le aspettative e con l’eredità grandissima di Band of Brothers. Era, in qualche modo, chiamata a raggiungerla nell’olimpo della storia delle miniserie. Delle premesse che, di certo, non hanno reso la vita facile alla recente produzione. Ma niente paura: Masters of the Air ha saputo come giocare bene le sue carte, diventando una delle migliori miniserie storiche di questo 2024 e non solo. E, di certo, una delle migliori produzioni riguardanti il complesso argomento della guerra.
In Masters of the Air il tempo sembra essere rimasto sospeso, bloccato in quel 2001 da cui è nata Band of Brothers. Anche in questo caso ci ritroviamo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, ma stavolta non nei campi di battaglia. Al contrario, ci ritroviamo a vivere il combattimento aereo degli equipaggi del 100th Bomb Group. Come da tradizione, neanche Masters of the Air fa a meno della profondità psicologica dei suoi personaggi, sviscerando qualsiasi loro aspetto, paura e necessità . Quel che gli rimane, oltre alla paura, sono i rapporti di fratellanza che hanno stretto e la profonda speranza di ritornare finalmente a casa dai loro affetti. Ma tutto questo, in alcuni giorni, è più difficile da credere. Perché tutto quel che rimane, a volte, è soltanto la paura di morire.
Anche dal punto di vista scenografico, Masters of the Air si candida ferocemente per essere una delle migliori miniserie del 2024. Le battaglie aeree sono infatti una delle forze trainanti di questa produzione. Unendo all’effetto visivo anche un ottimo gioco di suoni, la miniserie ci dà la possibilità di immergerci totalmente all’interno della storia, vivendo i momenti più tesi con un forte senso di apnea.
Passando dalla paura della morte fino ad arrivare alla più pura sensazione di vicinanza e fratellanza, Masters of the Air chiude una delle ere più mastodontiche delle miniserie. Una narrazione cominciata nel 2001 che, con il passare degli anni, non ha mai sbagliato un colpo, raccontando la guerra sia da un punto di vista documentaristico che umano. Una storia, questa, che non ci ha mai delusi e che, accogliendo l’eredità del passato, è riuscita a farsi valere consolidando alla tradizione anche una prospettiva più moderna. Insomma, chi aveva dubbi, fortunatamente, ha potuto ricredersi. E non era per niente scontato.