Spesso si parla dell’eccezionale regia che rende memorabili le produzioni cinematografiche, senza però rendersi conto che alcune serie tv vantano delle tecniche e degli stili davvero sorprendenti. Pensiamo all’effetto vertigo (o dolly zoom) di Peaky Blinders, oppure al piano sequenza (long shot) di quasi 17 minuti in The Haunting of Hill House. Queste vantano sicuramente le migliori regie delle serie tv, e hanno al loro interno delle chicche davvero degne di nota.
A premiare i registi, al pari degli Oscar per il cinema, ci sono gli Emmy Awards, che nel corso degli anni hanno consacrato alcuni registi come i migliori di sempre. Non soffermandoci però sull’intera stagione, abbiamo deciso di selezionare alcune scene che al loro interno racchiudevano qualcuna delle migliori tecniche registiche di sempre.
Vediamo 7 scene con le migliori regie delle Serie Tv
1) Peaky Blinders – Effetto Vertigo
Partiamo con uno dei miei stili registici preferiti, l’effetto vertigo. Questa tecniche, anche detta dolly zoom è la combinazione di uno zoom in avanti e di una carrellata indietro, o di uno zoom all’indietro e una carrellata in avanti. Il nome, come molti avranno notato, deriva dal film del più noto regista di sempre Alfred Hitchcock, che lo utilizzò nel suo famosissimo film La donna che visse due volte (Vertigo).
In Peaky Blinders questa tecnica viene utilizzata più volte su Tommy Shelby, in particolare la ritroviamo nella quinta stagione in cui viene sfruttata spesso. L’effetto, unito a un rallenty e alle musiche spettacolari della serie, costruiscono una scena difficile da dimenticare, forse una delle più belle. Alla regia troviamo Anthony Byrne.
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2) Fleabag – Rottura della quarta parete
Un’altra serie davvero particolare sotto l’aspetto registico è Fleabag, la serie nota per avere al suo interno il cosiddetto sfondamento della quarta parete. Fleabag è un piccolo capolavoro, e i premi ricevuti lo possono solo confermare. La serie, si è guadagnata quattro Emmy Awards e due Golden Globe come miglior serie commedia o musical e miglior attrice protagonista in una serie commedia o musical.
Di certo questa serie non è la prima a far uso di questa tecnica, ma nessuno prima l’aveva utilizzata così tanto. Sembra quasi di star assistendo a uno spettacolo teatrale, e non c’è da stupirsi visto che lo spettacolo è nato proprio per il teatro.
Alla sceneggiatura troviamo la stessa attrice Phoeby Waller-Bridge, mentre alla regia Tim Kirkby e Harry Bradbeer.
3) Breaking Bad – Point of view
Tra le migliori regie delle serie tv troviamo quella di Vince Gilligan.
Breaking bad è una delle serie più famose di tutti i tempi, nelle sue 5 stagioni ha dimostrato di avere una regia davvero eccellente. In questo caso, la tecnica che l’ha distinta dalle altre, è sicuramente quella del point of view affidato però agli oggetti.
Molti di voi forse non sanno che il creatore della serie Vince Gilligan, ha da sempre una profonda immaginazione visiva, resa nota anche da altri suoi progetti come Better Call Soul o Hancock. Ispiratosi a registi del calibro di Kubrick è riuscito a crearsi uno stile di gran valore.
In Breaking Bad la visione è spesso affidata agli oggetti, vediamo infatti le scene da una lavatrice, da un tubo, all’interno del frigo, da una macchina, da una cassaforte, e potrei continuare all’infinito.
4) Dark – Split screen
Dopo Peaky Blinders e la spettacolare regia di Breaking Bad di Vince Gilligan è il momento di Dark.
Anche la serie tedesca Dark può vantare una delle migliori regie delle serie tv che si siano mai viste nelle serie tv. A creare la magia dietro i tetri ambienti che vediamo troviamo Baran bo Odar, che con la sua nuova serie in uscita 1899 promette un altro posto in questa lista.
Baran Bo Odar nella sua Dark utilizza un effetto registico (e di montaggio visivo e sonoro), chiamato Split Screen. In sostanza vengono contrapposte due scene diverse che condividono il medesimo spazio filmico.
In Dark questo effetto è largamente utilizzato, fondamentale per spiegare la dettagliata e complicatissima trama che lo stesso regista ha scritto. Ci vengono infatti mostrati i personaggi nei vari archi temporali, in particolare la scena in cui finalmente capiamo tutto è una delle mie preferite di sempre.
5) The Haunting of Hill House – Long Shot
A proposito di serie tv preferite non potevo non parlarvi di The Haunting of Hill House e dello strabiliante uso che fa del Long Shot. Personalmente sono da sempre una fan dell’utilizzo del piano sequenza, in grado di concedere una immersività quasi impossibile con altre tecniche registiche.
The Haunting of Hill House, e in particolare il suo regista Mike Flanagan (The Haunting of Bly Manor e Midnight Club), fa largo uso di questo effetto in diverse scene, tutti ricorderete quelle notturne in cui ad ogni movimento di camera compare qualche fantasma sullo sfondo.
La scena però che ha consacrato questa serie come una delle migliori di sempre è il piano sequenza di quasi 17 minuti al funerale di Nell. In questa particolare scena la camera continua a girare intorno ai personaggi per ben 17 minuti, inutile dirvi quanti take sono stati fatti per un risultato così spettacolare.
6) Euphoria – Long Shot
Tra le migliori regie delle serie tv troviamo anche Euphoria
In Euphoria di particolarità ce ne sono davvero tantissime (motivo per cui ha avuto così successo), con una colonna sonora pazzesca e un montaggio che i veri intenditori avranno sicuramente inserito tra i migliori delle serie tv, anche la regia restituisce qualche particolarità.
In particolare, anche in Euphoria un ruolo importante lo giocano i long shot. La scena in questione è quella del Luna Park, in cui partendo da Fezco vediamo tutti i personaggi seguiti da una telecamera che sembra non stopparsi mai.
Per qualche occhio esperto e attento saranno evidenti i tagli nascosti, ma poco importa perché una scena del genere è impossibile da dimenticare.
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7) True Detective – Long Shot
Anche True Detective vanta una delle migliori regie delle serie tv.
Anche True Detective fa uso della tecnica del piano sequenza, e pur non raggiungendo i 17 minuti di Hill House, supera nettamente i 3 di Euphoria arrivando a 6 minuti di take.
In particolare il quarto episodio di True Detective sarà per sempre conosciuto come “quello con la carrellata di sei minuti”. Guardando solo lo spettacolo sembra come se la telecamera fluttui senza sforzi, come se non ci fossero ostacoli o barriere. Al contrario, girare quella scena è stato un vero incubo per il regista. Il luogo infatti era un vero e proprio cantiere, e alla truppe non è stato possibile rompere o modificare nessuna parete o recinzione, dovendo alla fine improvvisare. In ogni caso, dire che ci sono riusciti alla grande.