È facile parlare di “comedy”, e ancora più semplice guardarle. È il genere che più di ogni altro presenta un pubblico distratto, spesso intento a fare altro. A differenza di altri generi, le comedy si prestano a una funzione d’intrattenimento essenziale, con pochissime premesse: la trama è un motore narrativo che non rappresenta spesso l’essenza della serie stessa (se non ne nelle premesse), e la semplice fruibilità consente di goderle piacevolmente anche se non si tratta dell’attività primaria in quel momento. È facile, guardarle. Soprattutto se il genere non si sviluppa con influenze più o meno ampie che complicano le cose e portano a dover prestare maggiore attenzione all’orizzontalità della trama: nascono esattamente con quell’intento, pur essendo cambiate profondamente nel corso del tempo. Ma se si parla delle migliori serie comedy di sempre, è davvero così semplice?
Fino a un certo punto. Perché le molteplici distrazioni non sviliscono la capacità d’intrattenimento del prodotto, ma allo stesso tempo si perdono delle occasioni per apprezzare fino in fondo la sua validità.
Soprattutto se si tratta di alcune tra le migliori serie comedy di sempre, tanto importanti da aver segnato indelebilmente il genere.
Ecco, arriviamo al punto: è facile parlare di “comedy”, ma realizzarle sa essere piuttosto complesso. Quando si fa un ottimo o uno straordinario lavoro, tuttavia, si può scrivere la storia. Una storia densa di sfumature, nel momento in cui si prendono in esame alcune tra le serie tv comedy che hanno segnato il genere. Non necessariamente le migliori in assoluto (non è quello l’obiettivo del pezzo), bensì quelle che hanno lasciato un segno più profondo nell’epoca di riferimento e negli anni successivi, occupando un posto fondamentale nella storia delle serie tv.
Procediamo, allora, con l’elenco: potreste non conoscere alcuni tra i titoli più datati della lista, ma auspichiamo possa essere un’occasione utile per incuriosirsi a riguardo e poi procedere, magari, con un sacrosanto recupero.
I Love Lucy (1951-1957)
- Attualmente non disponibile in streaming
Partiamo col botto: la serie che con ogni probabilità il pubblico più giovane non ha mai sentito nominare, è in realtà la più importante dell’intera lista. La più importante, per ampio distacco. Senza Lucy and I, non saremmo semplicemente qui a scrivere un pezzo del genere. Senza Lucy and I, non esisterebbero le comedy. Esageriamo? No, affatto. La serie è, in sostanza, la prima vera sit-com della storia, il capostipite che ha stabilito molti del canoni ancora oggi adottati per la scrittura e la realizzazione di una sit-com, a distanza di 73 anni dalla prima messa in onda. Il formato multicamera a tre, giusto per dirne una? L’ha inventato Lucy and I. La prima serie a esser stata trasmessa dal vivo, col pubblico in studio? Lucy and I. La prima serie tv che ha presentato un cast corale? Conoscete già la risposta.
L’elenco potrebbe essere lunghissimo, e potremmo arrivare addirittura a parlare del concetto stesso di replica, creato involontariamente da Lucy and I.
Diamo alcuni dati, in modo da rendere l’idea a proposito dell’importanza storica capitale di Lucy and I.
- Nel 2013, la Writers Guild of America l’ha classificata al 12° posto nella lista delle 101 migliori serie tv di sempre.
- TvGuide, invece l’ha posizionata addirittura al secondo posto nella medesima classifica.
- Variety esagera, ma ha ragione: l’ha eletta come miglior prodotto televisivo di tutti i tempi.
Insomma, ci siamo capiti: è davvero necessario dire altro per enfatizzare il ruolo storico di una delle migliori serie comedy di sempre? Con ogni probabilità, no.
Lucy and I non è solo una sit-com come tante altre: è la sit-com per eccellenza, madre fondatrice di un genere che ha attraversato più di mezzo secolo.
- Valore globale: 8.5/10.
- Capacità di segnare la storia delle comedy: 10/10.
- Capacità di generare degli eredi: 10/10.
M*A*S*H (1972-1983)
- Attualmente non disponibile in streaming, se non a noleggio.
Facciamo un salto di vent’anni, arrivando a un altro di quei titoli che molti di voi non conosceranno affatto. Anche in questo caso, è un peccato: parliamo di una comedy di cinquant’anni fa, eppure risulta quasi straniante farlo. M*A*S*H, infatti, è una serie intrisa di modernità, con stilemi e obiettivi che risultano essere persino contemporanei da più punti di vista. Un prodotto decisamente sui generis, se non addirittura un unicum: pur possedendo tutte le caratteristiche primarie di una comedy, è infatti catalogabile tra le dramedy, con elementi da medical. Tratta da un film omonimo altrettanto celebre (diretto da un mostro sacro del calibro di Robert Altman), M*A*S*H concentra la sua narrazione all’interno di un contesto che sarebbe quanto di più inadatto possibile per una comedy: una guerra, nello specifico la guerra in Corea.
Qui si sviluppano le vicende tragicomiche dell’Ospedale Chirurgico da Campo dell’Esercito, spesso e volentieri tratte da storie vere. Il linguaggio è dinamico, molto distante dalle comedy che imperversavano in tv in quel tempo, e diede vita a un fenomeno mediatico con rarissimi eguali: M*A*S*H. infatti, vinse decine di premi prestigiosi e ottenne un seguito clamoroso nell’intero arco della sua lunga avventura, arrivando a diventare una delle serie tv più viste di sempre.
Il finale detiene un record invidiabilissimo, difficilmente eguagliabile se si valutano le dimensioni impensabili dell’evento.
È ancora oggi il più visto di sempre tra le serie tv americane, grazie a un dato pazzesco: quando andò in onda, incollò allo schermo 105,9 milioni di persone. 105 milioni, tutti insieme. In contemporanea. Per intenderci: l’intera popolazione statunitense contava, nel 1970, poco più di 200 milioni di persone. Ok fare la storia, ma così si esagera.
- Valore globale: 9.5/10.
- Capacità di segnare la storia delle comedy: 9/10.
- Capacità di generare degli eredi: 7.5/10.