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La classifica dei 10 migliori mockumentary nella storia delle Serie Tv

what we do in the shadows
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La tecnica del falso documentario è impiegata nella narrativa audiovisiva sin da tempi remoti. Negli ultimi anni, sono molte le storie che attingono agli elementi caratteristici del formato per fornire un punto di vista unico e personale al loro dispiegarsi. In particolare, il ricorso al pretesto di un documentario per permettere a personaggi fittizi di raccontarsi e raccontare le proprie esperienze in camera sembra essere un veicolo vincente con cui le serie tv riescono a rendersi ancor più accessibili. I mockumentary sono in grado di parlarci direttamente, rompendo il muro che lo schermo pone rispetto allo spettatore. Così facendo, soprattutto per il genere delle comedy, è possibile sfruttare tutti gli strumenti offerti dall’audiovisivo per proporre irriverenti parodie, estendere la storia e implementare la costruzione dei protagonisti che, tra confessioni e riprese h24, si pongono alla pari dell’audience, mostrandosi a 360 gradi in un contesto in cui è impossibile nascondersi. Dunque, seppur in un ambiente fittizio e sceneggiato, show come The Office e Modern Family riescono a creare un ponte ulteriore con la realtà, inserendo al proprio interno elementi di spontaneità, improvvisazione e semplicità che rendono la narrazione molto più credibile e comicamente realistica. A tal proposito, nel corso degli anni, il mockumentary è divenuto un genere di punta, ibridato per l’appunto con satira e umorismo, da cui sono derivate alcune tra le commedie migliori del mondo delle serie tv. In particolare, partendo dalla notorietà in costante aumento del falso documentario, ecco la classifica delle migliori serie mockumentary che nel corso del tempo sono state dei veri e propri pilastri del genere, in grado di influenzare una pluralità sconfinata di narrative che ne sono figlie.

E non è un caso che tra le migliori serie mockumentary rientrino alcuni show ricordati anche come parte delle più iconiche commedie del panorama seriale.

Attenzione: L’articolo può contenere spoiler su American Vandal, Cunk on Earth, Reno 911, The Comeback, Abbott Elementary, What We Do in the Shadows, Parks and Recreation, The Office (UK), Modern Family, The Office.

10) American Vandal (2017-2018)

american vandal migliori serie mockumentary
American Vandal (640×398)

Seppur cancellata dopo solo due stagioni, American Vandal merita di rientrare a pieno titolo tra le migliori serie mockumentary. Si tratta di uno show statunitense distribuito a livello internazionale da Netflix dal settembre 2017. Con due sole stagioni da otto episodi ciascuna, la serie tv utilizza la tecnica del falsodocumentario per veicolare una vivace satira sui documentari che riportano crimini realmente accaduti. In particolare, tra i titoli di riferimento per l’umorismo parodico di American Vandal, rientrano prodotti celebri del genere come Making a Murderer e Serial. Nello specifico, la serie segue le vicende del giovane studente americano Dylan Maxwell (Jimmy Tatro), accusato ingiustamente di aver commesso un atto di vandalismo nel parcheggio della scuola. In particolare, l’atto vede danneggiati ventisette docenti, le cui auto sono state imbrattate con disegni fallici per un totale di 100.000 dollari di danno. A causa dell’accusa, Dylan viene espulso, ma in suo soccorso subentra Peter Maldonado (Tyler Alvarez), conduttore del telegiornale scolastico, che decide di realizzare un documentario in cui investiga in cerca della verità. Accogliendo la versione del presunto colpevole, Peter e Dylan collaborano alla ricerca del vero responsabile, mentre documentano il tutto in maniera meticolosa, parodica e umoristica.

9) Cunk on Earth (2022)

cunk on earth
Cunk on Earth (640×356)

Dopo una prima miniserie mocukmentary dal titolo Cunk on Britain, focalizzata sulla grande evoluzione storica del Regno Unito, e uno speciale natalizio, il geniale cringe e dark humor di Philomena Cunk (Diane Morgan) parte per un nuovo viaggio storico e culturale. In questo caso, le ambizioni del prodotto sono state maggiori, puntando a un’audience ampia e non solo britannica e, proprio per questo, Cunk on Earth entra a gamba tesa tra i mockumentary migliori e più spassosi di sempre, distribuita globalmente da Netflix. Acclamata dalla critica e dal pubblico, la miniserie sfrutta la tecnica del falsodocumentario per prendersi gioco dei documentari di stampo storico. Infatti, viaggiando tra le nazioni e i continenti, la fittizia investigatrice e reporter Philomena Cunk racconta alcuni dei più importanti momenti della storia dell’umanità. Partendo dalle origini, la conduttrice narra dello sviluppo dell’agricoltura e delle prime forme di civilizzazione, entrando nel dettaglio persino della nascita di alcuni tra i più importanti culti religiosi. Con un umorismo che enfatizza i codici dei documentari storici e geografici, Philomena racconta le luci e ombre di periodi come il Rinascimento, la Rivoluzione Industriale e le grandi guerre mondiali. Il tutto, mentre intervista senza peli sulla lingua alcuni tra i più importanti esperti del settore, tra cui Paul Bahn, Martin Kemp, Nigel Spivey e Shirley Thompson. Disinformata, distratta e curiosa, Philomena fa di tutto per mettere alla prova le conoscenze dei professionisti, e il risultato è esilarante.

8) Reno 911! (2003-2009)

reno 911 migliori serie mockumentary
Reno 911 (640×363)

Poco affermata nel panorama audiovisivo nostrano, Reno 911! è comunque meritevolmente menzionabile tra le migliori serie mockumentary di tutti i tempi. In questo caso, lo show statunitense applica la tecnica del mockumentary per proporre uno stile parodistico nei confronti dei documentari che riguardando le forze dell’ordine, soprattutto con riferimento agli stereotipati poliziotti statunitensi. In particolare, la serie tv è una specifica parodia del reality show statunitense Cops. Con una rappresentazione satirica che si prende gioco dello stesso sistema americano di cui è parte, Reno 911! propone con eccentrico umorismo una storia che pone al centro proprio i poliziotti tanto raccontati dai media. Nella serie, buona parte dei dialoghi è frutto di improvvisazione, mentre gli avvenimenti sono sceneggiati, ciò permette di sfruttare a pieno la tecnica del falsodocumentario per proporre una narrazione che sembri più spontanea possibile, avvicinando i protagonisti alla realtà quotidiana. Seguiti nei loro doveri quotidiani nel Reno Sheriff’s Department, nelle sei stagioni i poliziotti devono affrontare crimini, inseguimenti e dispute all’ordine del giorno. E a tal proposito, il punto di forza di Reno 911! è il modo spregiudicato, cinico e politicamente scorretto con la quale i personaggi affrontano questioni delicate nel contesto statunitense (e non solo): razzismo, pedofilia, abuso di sostanze stupefacenti, violenza sessuale, abusi, disturbi mentali e molto altri.

7) The Comeback (2005)

comeback migliori serie mockumentary
The Comeback (640×361)

Nonostante sia andata in onda soltanto per una stagione da tredici episodi nel 2005 (a cui si somma una seconda stagione revival nel 2014), The Comeback è comunque tra le migliori serie a fare ricorso alla tecnica del falsodocumentario. Si tratta di uno show dramedy, prodotto da HBO, che propone uno sguardo satirico e parodico sull’industria dell’intrattenimento televisivo. A tal proposito, la serie tv prende il nome dal presunto documentario realizzato all’interno della trama: il plot vede l’attrice di sitcom di serie-B Valerie Cherish (Lisa Kudrow) divenire protagonista dell’omonimo reality show documentaristico, che la segue nel tentativo di rilanciare la sua carriera nel mondo dello spettacolo. La notorietà di Valerie ha raggiunto il suo apice solo alla fine degli Anni Ottanta, con lo show generalista I’m It!, e da quel punto in poi il baratro: con il nuovo ruolo protagonista conquistato nella sitcom originale Room and Bored, la donna, ormai matura, racconta alla crew che la segue il suo ritorno in scena dopo anni passati lontana dai riflettori e senza parti rilevanti. Nel corso delle riprese, la protagonista mostra chiari segni di instabilità, fronteggiando a fatica l’età che avanza e la fama in declino, rendendo The Comeback un mockumentary iconico ed eccentrico da recuperare a tutti i costi.

6) Abbott Elementary (2021-)

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Abbott Elementary (640×360)

Anche in tempi più recenti, il genere del falsodocumentario ha dimostrato di non aver esaurito la propria creatività. Ancora scrigno di racconti eccentrici e coinvolgenti, tra le migliori serie mockumentary entra direttamente anche Abbott Elementary. Nonostante ancora in produzione e composto attualmente da due stagioni (da poco disponibili Disney+), i capitoli andati in onda hanno già dato prova della grande capacità dello show di raccontarsi attraverso le confessioni in camera dei personaggi. In questo caso, al centro di Abbott Elementary vi è il contesto e l’umorismo volto al sistema scolastico pubblico statunitense. Col pretesto di un documentario realizzato col fine di seguire le vite professionali e personali degli insegnanti della fittizia scuola primaria Willard R. Abbott Elementary School di Philadelphia, lo show evidenza le difficoltà lavorative dei docenti costretti a operare in ambienti non finanziati a sufficienza e mal gestiti. In condizioni di precarietà, la workplace comedy di ABC pone al centro l’ottimismo eccentrico e la tenace dedizione all’insegnamento della giovane Janine Teagues (Quinta Brunson). L’energia inesauribile della protagonista non può che coinvolge, nel bene e nel male, i colleghi Barbara Howard (Sheryl Lee Ralph), Melissa Schemmenti (Lisa Ann Walter), Ava Coleman (Janelle James), Gregory Eddie (Tyler James Williams), Jacob Hill (Chris Perfetti) e Mr. Johnson (William Stanford Davis), ciascuno il comico riflesso di alcuni tra i più tradizionali archetipi degli operatori scolastici. Un omaggio umoristico all’insegnamento, all’infanzia e al contesto scolastico, elemento chiave nel percorso formativo di ciascuno e, proprio per questo, capace di coinvolgere chiunque nella frenetica scuola di Abbott Elementary.

5) What We Do in the Shadows (2019-)

what we do in the shadows
What We Do in the Shadows (640×392)

Così come per Abbott Elementary, anche What We Do in the Shadows è ancora in produzione, ma non per questo è esclusa dalla classifica delle migliori serie mockumentary. Infatti, sin da subito la comedy si è imposta nello scenario grazie all’eccentrico umoristico dei suoi bizzarri protagonisti. Traendo le sue premesse dall’omonimo film neozelandese del 2014 di Taika Waititi, lo show sfrutta la tecnica del falsodocumentario per proporre uno degli utilizzi più inusuali ma vincenti del formato. In questo caso, la crew di cameraman segue un insolito cluster di creature soprannaturali: un gruppo di vampiri centenari residenti in una tetra e antica villa a Staten Island. Nandor (Kayvan Novak), Nadja (Natasia Demetriou), Laszlo (Matt Berry), Colin Robinson (Mark Proksch) sono creature conservatrici, eccentriche e incapaci di integrarsi a pieno nella fredda contemporaneità newyorkese in cui vivono. Accompagnati dal fedele famiglio Guillermo de la Cruz (Harvey Guillén), gli oscuri protagonisti vengono completamente e satiricamente depotenziati, spogliati degli oscuri stereotipi alimentati storicamente dall’immaginario mediale sui vampiri. Seguiti quotidianamente dalle telecamere e raccontati onestamente nei confessionali, i personaggi non nascondono più segreti: anche le più terrificanti creature soprannaturali affrontano i comuni problemi giornalieri dei mortali. Nel tentativo di adeguarsi in una società che è andata avanti lasciandoli indietro, i vampiri finiscono per essere più umani di chiunque altro. Disponibile in Italia su Disney+, What We Do in the Shadows è tra i migliori esempi di mockumentary degli ultimi anni e non solo: un racconto comico e grottesco che fonde brillantemente una pluralità di generi e dinamiche.

4) Parks and Recreation (2009-2015)

parks and recreation
Parks and Recreation (640×378)

Uno dei mockumentary che sfrutta in modo più esilarante la sua caratteristica identitaria è sicuramente Parks and Recreation. Lo show statunitense veicola una brillante satira critica al sistema politico statunitense proprio attraverso l’impiego del falsodocumentario. Col pretesto della realizzazione di un documentario incentrato sul dipartimento per la manutenzione dei parchi e delle aree pubbliche della fittizia cittadina di Pawnee, in Indiana, la workplace comedy cavalca le dinamiche degli uffici per raccontare in maniera parodico il sistema nordamericano. Col volto principale della fanatica e ottimista Leslie Knope (Amy Poehler), vicedirettrice del dipartimento, Parks and Recreation propone episodi esplosivi e sopra le righe che riprendono l’iconico cringe humor già abbracciato nella celebre The Office US, da cui eredita i padri Michael Schur e Greg Daniels. Nelle sue sette stagioni, la sitcom NBC si costella di figure eccentriche e grottesche che danno prova della follia quotidiana di un municipio, estremizzando con linguaggio parodico e cinico le più comuni dinamiche statunitensi. Ambiziosa ed entusiasta, Leslie Knope guida uno scombussolato ufficio di dipendenti in cui spicca il diversissimo Ron Swanson (Nick Offerman), il burbero e rigido capo-dipartimento dallo stile anti-governativo, in pieno contrasto con le aspirazioni dell’americanissima Leslie. Disponibile in Italia su Amazon Prime Video, Parks and Recreation è tra i mockumentary più iconici e satirici della storia, capace di trarre pura comicità dalle più semplici situazioni.

3) The Office (UK) (2001-2003)

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The Office UK (640×389)

In pochi sanno che la celebre workplace comedy statunitense The Office, trae origine dall’omonima sitcom britannica di cui è il remake nordamericano realizzato dalla NBC. La versione inglese di The Office ha avuto un’importante portata innovativa nel panorama del falsodocumentario e televisivo: non ha solo rappresentato un punto di partenza per la comedy statunitense, ma è un’interessante serie tv dalla vita ingiustamente breve. Infatti, nonostante un’accoglienza inizialmente fredda, negli anni successivi la versione britannica è divenuta una delle commedie di maggior successo del Regno Unito, essendo esportata con successo in giro per il mondo. Tant’è che ne sono stati realizzati diversi adattamenti nazionali, come quello tedesco, finlandese, francese, canadese, israeliano, ecc.. Andata in onda su BBC Two soltanto per due stagioni, The Office UK segue le vite di un gruppo ordinario di impiegati extra-ordinari della compagnia di carta Wernham Hogg nel Berkshire. Nel corso degli episodi, l’umorismo cringe e politicamente scorretto è impiegato per proporre situazioni sociali e lavorative di forte imbarazzo, pervase da frustrazione e ambizione. Al centro delle quotidiane vicende lavorative nell’azienda di The Office UK è posto il goffo general manager David Brent (Ricky Gervais), affiancato dall’assistente al regional manager Gareth Keenan (Mackenzie Crook). Il direttore è inopportuno e maldestro nelle interazioni sociali, tanto da condurre spesso a una serie di sequenze comiche dai risultati disastrosi, tra gaffe ed equivochi a sfondo sociale.

2) Modern Family (2009-2020)

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Modern Family (640×365)

Conclusasi già da due anni, la fine di Modern Family ha lasciato un vuoto gigantesco nel mondo delle serie tv, in particolare in quello delle comedy. La longeva sitcom della Century Fox Television ha impiegato brillantemente la tecnica del falsodocumentario per raccontare le vicende quotidiane di una famiglia allargata di Los Angeles. I tre nuclei familiari presi in esame dallo show sono legati tra loro in più modi, e rappresentano delle categorie che non riflettono i canoni tradizionali a essi relativi. Documentando le relazioni interpersonali tra loro, la troupe di Modern Family offre una realistico ritratto sulla loro vita domestica, seguendo i protagonisti per ben undici stagioni e osservandone la crescita e il cambiamento tramite i momenti comici e salienti della loro realtà quotidiana. Tramite l’evoluzione temporale dei suoi personaggi, la sitcom è in grado di raccontare persino il mutamento della concezione della famiglia occidentale contemporanea, attraverso personaggi caratterizzati e molto diversi tra loro. Partendo dalla coppia marito e moglie composta da Phil (Ty Burrell) e Claire Dunphy (Julie Bowen), Modern Family ha ottenuto sin da subito un grande successo di pubblico e critica, portando a un’importante notorietà internazionale e generando anche diversi remake esteri. Un falsodocumentario così coinvolgente e capace di adattarsi negli anni è stato in grado di influenzare il panorama comico e seriale, al punto da essere di diritto tra i primi posti delle migliori serie mockumentary di sempre.

1) The Office (2005-2013)

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The Office (640×379)

Come già anticipato, The Office UK ha dato origine a diversi remake in giro per il mondo. Tra i prodotti del franchise, quello di maggior successo è sicuramente la versione statunitense, che è stata in grado di rilanciare il successo della sitcom di origine e conquistare una popolarità ancor maggiore. Se la workplace comedy d’origine si compone soltanto di due stagioni, The Office US rinvigorisce la sua storia e la espande per ben nove stagioni. La filiale della Dunder Mifflin Paper Company di Scranton impiega la tecnica del falsodocumentario per raccontare la vita quotidiana sul posto di lavoro dei suoi impiegati. In questo caso, lo scomodo regional manager è il controverso Michael Scott (Steve Carell), bisognoso, infantile e imbranato al punto da rendere comiche e imbarazzanti le giornate di lavoro degli sventurati dipendenti. Gli impiegati della grigia Dunder Mifflin sono costantemente messi alla prova dalla scorrettezza di un capo goffo e sgradevole, finendo per dare addito a situazioni folli e oltre l’ordinarietà del posto di lavoro. Nel corso degli anni, l’umorismo scorretto, cinico e sopra le righe di The Office ha permesso alla workplace comedy di NBC di imporsi di diritto tra le commedie di maggior successo a livello globale, tra catchphrases e situazioni bizzarre incise per sempre nell’immaginario collettivo e mediale. In tal senso, la tecnica del mockumentary permette alla serie tv di far conoscere al meglio i personaggi che, raccontandosi e rompendo la quarta parete, confessano sensazioni, malesseri e bizzarre opinioni.

Cunk on Earth è il prossimo mockumentary che dovreste vedere