Quand’è che una serie tv deve chiudere i battenti? Eccoci qui – di nuovo – a porci la domanda da un milione di euro. Una domanda che non sempre ha una risposta univoca e che, se vogliamo dirla tutta, spesso una risposta non ce l’ha. Sono poche le serie tv che si concludono al momento giusto, quando tutti i personaggi hanno sviluppato il loro arco narrativo e la trama non si è ancora snaturata. Alcune serie – soprattutto molto famose – sono finite troppo tardi, quando ormai non erano più quelle di un tempo; altre non sono ancora finite anche se ormai i fan stessi stanno implorando pietà per loro agli showrunner. Altre ancora, il gruppo su cui ci sono più rimpianti che rimorsi, vengono cancellate troppo presto. Capita anche a serie di un certo livello, che potremmo inserire tra le migliori serie tv action, comedy e chi più ne ha più ne metta.
Le motivazioni della cancellazione possono essere varie e variabili.
Ci sono serie tv la cui idea sembra top ma la cui realizzazione si rivela un flop, portando a cancellazioni premature ma spesso meritate. Ci sono serie dal budget troppo alto per cui il gioco non vale la candela. Ancora, ci sono serie tv ben strutturate ma che non raggiungono abbastanza pubblico e quindi abbastanza incassi, portando all’amara decisione di chiuderle lì anche se i personaggi, le storie, il racconto in generale avrebbero ancora qualcosa da dire. E queste ultime, neanche a dirlo, sono le peggiori. Le cancellazioni di questo tipo sono fulmini a ciel sereno, che cadono quando i fan non se lo aspettano e spesso dopo un ultimo episodio di stagione dal finale aperto. Cosa succederà ? Cosa accadrà ai personaggi? Non lo sapremo mai.
Oggi è proprio su quest’ultima tipologia di cancellazioni seriali, quelle premature, che ci concentriamo. Certo, non possiamo dare loro il finale che avrebbero meritato, ma almeno il giusto momento di gloria sì. Ma dato che fa troppo caldo e siamo troppo stanchi per navigare nel mare magnum infinito della serialità ci concentriamo su un genere in particolare: le serie tv action. Quelle serie in cui si sta con il fiato sospeso, si spera per i propri beniamini e si fa il tifo per loro nelle mille avventure fisicamente provanti delle quali si ritrovano a essere i protagonisti. E anche solo per questo, per l’impegno fisico, quelle che forse più di tutte meriterebbero un finale come si deve.
1 – Dark Angel
Cominciamo col botto questa lista con Dark Angel, serie action che avrebbe meritato ben più delle due stagioni che ha avuto (ne abbiamo parlato anche qui). Voi invece meritate un po’ di trama sulla serie. Max Guevara è uno degli esseri umani potenziati dal Progetto Manticore per essere addestrati alla guerra, scappata insieme ad altri come lei dal centro di ricerca. Circa 10 anni dopo la fuga – siamo nel 2009 e la prima stagione della serie risale al 2000 – gli Stati Uniti sono una sorta di Stato di Polizia a causa dei problemi economici e di comunicazione causati anni prima da una bomba nucleare. È in questo contesto che Max Guevara comincia a collaborare con un hacker che si occupa di denunciare alla collettività crimini e irregolarità , al patto che lui la aiuti a ritrovare gli altri scappati insieme a lei.
Dark Angel aveva tutte le carte in regola per raggiungere il successo. La serie era interessante, con tanto di denuncia sociopolitica attraverso la creazione di un mondo post-apocalittico. Vedeva come suoi creatori due nomi d’eccellenza del panorama seriale e cinematografico: Charles H. Eglee, sceneggiatore della terza stagione di Dexter, e James Cameron, umilmente il secondo regista ad aver ottenuto i maggiori incassi nella storia del cinema internazionale. Poca roba, insomma. Come se non bastasse, anche i protagonisti della serie, Jessica Alba e Michael Weatherly, non hanno bisogno di presentazioni. Gli ingredienti giusti non mancavano, eppure il destino della serie non si è rivelato quello sperato. A definirlo è stata la Fox che, nonostante i buoni risultati della prima stagione, decise di spostare la seconda a una fascia meno seguita. Il risultato? La chiusura per bassi ascolti, e addio a tutti i sogni di gloria.