5) Better Call Saul
Parlavamo di Serie Tv capaci di accogliere l’eredità del futuro tenendo bene a mente la propria identità, e dunque non possiamo non parlare adesso di Better Call Saul, lo spin-off rivelazione che è ben presto diventato qualcosa di molto di più di questo. Quando la Serie Tv di Vince Gilligan era stata annunciata, i fan di Breaking Bad avevano i brividi. Da una parte c’era l’emozione del ritorno, e dall’altra l’inquietante paura che qualcosa di straordinario potesse essere rovinato. Nessuno, prima di quel momento, pur fidandosi di quel genio di Gilligan, avrebbe mai immaginato di rimpiangere la fine di Better Call Saul. Come nel caso di Breaking Bad, Gilligan ha infatti detto basta al momento opportuno, tenendo bene a mente quel codice morale che lo aveva spinto a mettere fine al suo grande capolavoro quando ancora tutti chiedevano un’altra stagione.
La stessa procedura è avvenuta anche in questo caso. Better Call Saul giunge al termine con un finale straordinario in pieno stile Vince Gilligan, lasciando i fan dell’universo di Breaking Bad fare i conti con quella sensazione di vuoto già provata in passato. Better Call Saul era una Serie Tv che, prima del suo arrivo, intimoriva e spaventava. Ma che poi, non appena giunta, non ha lasciato dubbi: non c’era niente da temere, soltanto un altro grande capolavoro. Un capolavoro di scrittura, regia, interpretazione. Costruzione di personaggi destinati a restare nell’olimpo seriale, sottotrame straordinariamente riuscite e rapporti altalenanti resi ancora più difficili dalle ambizioni e dalle psicologie di questi controversi protagonisti.
E poi lui: Saul Goodman. I due diversi ma così simili Saul Goodman divisi da due linee temporali che lo raccontano come l’uomo che era prima di diventare un affermato avvocato, e l’uomo che è diventato dopo gli eventi narrati in Breaking Bad. Tra i tanti spin off, quello scelto era di certo il meno quotato. Si immaginava una narrazione incentrata su Gus Fring, su Mike. Ma nessuno avrebbe mai immaginato nulla del genere, e soprattutto nessuno lo avrebbe mai immaginato in questo modo.
Con la sua sesta stagione, Better Call Saul chiude ufficialmente il cerchio di Breaking Bad, mettendo definitivamente fine a una delle ere più importanti nella storia delle Serie Tv. Un’altra volta quel coraggio che ritorna e che mette, nonostante l’enorme successo mondiale, fine a una storia che avrebbe potuto continuare con un livello altissimo. Libera da qualsiasi influenza esterna. Che dire amici, se non è questo il coraggio.
6) Sons of Anarchy
E’ una delle migliori Serie Tv da vedere della storia. Uno dei capolavori indiscussi. Forse, una delle poche produzioni esistenti che sarebbe potuto andare oltre anche dopo una settima stagione protagonista di un finale straordinario. Sons of Anarchy avrebbe potuto anche spingersi fino alla decima stagione, concludendo con un numero tondo. Aveva tutte la caratteristiche per farlo, la qualità per mantenere il livello sempre altissimo. Ma ha deciso di mettere fine alla sua narrazione, lasciandoci con il ricordo straordinario di un enorme successo che ancora oggi ci fa sentire allo stesso modo. Stiamo parlando quasi di un miracolo, di una Serie Tv che ha portato William Shakespeare su un’Harley Davidson. Amleto qui ha gli occhi di Jax. La sofferenza di Jax. E’ tutto quel che mai ci saremmo immaginati potesse diventare, l’esperimento che si rivela capolavoro.
Una musa che dà vita a un’opera d’arte che non ci ha mai stancato, tanto da farci immaginare un futuro che non c’è mai stato ma di cui apprezziamo ogni scelta. Perché Sons of Anarchy è stata una Serie Tv coraggiosa fin dalla prima puntata e che, nello stesso modo, lo è stata quando ha deciso di mettere fine alla sua storia nonostante la possibilità di perseverare nel suo successo. Anche adesso che di anni ne sono passati, quando guardiamo Sons of Anarchy per la millesima volta le cose sono come le abbiamo lasciate. Non cambiano mai, rimanendo fedeli a quel personaggio sofferente, perennemente diviso tra la lealtà al suo club e alla sua famiglia, e il desiderio di essere protagonista di una vita diversa da quella che gli è stata assegnata dal destino.
Decadimento, rinascita, disillusione: questi sono alcuni degli ingredienti di questo capolavoro, le muse che più ricordano l’opera di Amleto che qui assume un significato quasi maledetto, come se Jax Teller non fosse altro che un protagonista vittima di una condanna da cui non potrà mai tirarsi fuori. Sons of Anarchy è la storia di una disgraziata e resa tale da eventi che fanno a botte con la pace di un’esistenza che non può esimersi dalla lotta, dalle strategie, dal dolore, da una realtà che si crede di aver scelto e che invece poi si dimostra essere una strada senza uscita. Tutto quel che Sons of Anarchy non ha avuto dalla critica l’ha ottenuto dal pubblico. Un pubblico che l’avrebbe seguita ovunque e in ogni dove, anche se avesse deciso di continuare con nuove stagioni che – con coraggio – non ha mai messo in pratica.