8) Ozark
Ozark avrebbe potuto camminare ancora un po’. Lo avrebbe potuto fare eccome. Ricalcando le orme di Breaking Bad ma sempre senza mai emularla, Ozark è presto diventata un vero e proprio punto di riferimento e una delle migliori Serie Tv da vedere degli ultimi anni. Una produzione tanto grande quanto curata in ogni minimo dettaglio, tanto da distinguersi da tutto il resto attraverso un filtro che ricopre ogni scena. I produttori lo avevano detto: non abbiamo alcuna intenzione di andare oltre un certo numero di stagioni. Non abbiamo intenzione di rendere Ozark una Serie Tv da sette o otto stagioni. E così il finale definitivo è arrivato soltanto dopo quattro, all’apice del suo momento più alto quando tutti non vedevano l’ora di vederla tornare sullo schermo, gli stessi che sarebbero rimasti anche in caso di una quinta o sesta stagione.
Non erano però queste le intenzioni della Serie Tv che, dopo quattro stagioni e un grande successo anche agli Emmy e ai Golden Globe, ha chiuso il cerchio salutando per sempre questa storia divisa tra il bene e il male. Esattamente come la famiglia protagonista, divisa tra un patriarca razionale ed equilibrato e una matriarca che diventa parte di un sistema corrotto in cui si è ritrovata per sbaglio, e di cui poi ha deciso di appartenere per scelta. Se Marty agisce per salvare la situazione, Wendy agisce per la propria sete di potere, oramai parte della sua natura.
Alternando dramma e suspense, Ozark dà vita a una narrazione in cui una famiglia è costretta a ricominciare da capo, a ri-scrivere dal principio la sua vita, partendo da quella minaccia che incombe su ognuno di loro. Ogni personaggio dovrà dunque vedersela con qualcosa di molto più grande di sé, cercando di capire se quel nuovo mondo è qualcosa in cui si riconosce o da cui fuggire. Come nel caso Wendy, che da questo momento comincia a riscoprirsi sempre di più, trovando in se stessa una forza che la fa sentire molto più forte e potente di quanto immaginasse. Un ruolo in cui riconoscersi. La protagonista, e non più la subordinata o la moglie di Marty Byrde.
Se avesse voluto, Ozark avrebbe potuto sfruttare quel consenso unanime che la vedeva come l’erede di Breaking Bad (seppur non allo stesso livello) ma con una personalità chiara lontana da qualsiasi forma di emulazione. Avrebbe potuto, ma ha desistito, chiudendo così la sua narrazione al momento giusto. Ancora una volta, che coraggio.