Hall of Series – Comunità di Recupero torna anche questa settimana con una nuova e difficilissima classifica. Dopo aver decretato i migliori personaggi di Modern Family (che potrete trovare qui) la community è stata chiamata a votare le 10 migliori Serie Tv da vedere su Amazon Prime Video. Passando da The Boys a Shameless, sono diversi i titoli che vedrete all’interno di questa classifica, così come saranno diversi gli esclusi che non sono riusciti a prendere una posizione solo per qualche punto. Cosa cambiereste di questa classifica? Che Serie Tv aggiungereste? E quale invece sacrifichereste? Scopriamolo insieme, e fateci sapere!
Da The Big Bang Theory a The Boys: ecco la classifica delle 10 Migliori Serie Tv da vedere su Amazon Prime Video secondo Hall of Series – Comunità di Recupero
10) The Office US
Solo un decimo posto per The Office, una delle migliori comedy nella storia delle Serie Tv. Un manifesto del genere che, dal 2005, ci spiega che cosa sia l’iconicità, il divertimento di una comedy leggera ma mai superficiale mandata avanti da personaggi geniali. Un successo, il suo, che non si arresta mai e che continua a ri-spolverarsi nel corso degli anni. Grazie all’avvento dell’era dello streaming infatti The Office è ritornata più volte in cima alle classifiche, facendosi -ri-scoprire o conoscere per la prima volta. Indistintamente, tutti conoscono The Office. Tutti conoscono la sua genialità. Nonostante sia il remake dell’omonima The Office britannica, è innegabile che la produzione americana sia diventata il vero volto della serie, a cui nel tempo si sono ispirati poi altri remake (come nel caso della recente The Office australiana).
The Office sembra sempre essere appena nata, appena distribuita. Merito dei suoi tempi comici intramontabili e della bravura di un cast che ha saputo calarsi perfettamente nella parte, dando vita a un cult iconico e riconoscibile già dalle prime battute. Come nel caso dell’intramontabile Michael Scott, il regional manager della filiale di Scranton dell’azienda distributrice di carta Dunder-Mufflin. Il simbolo per antonomasia di The Office. Infantile, egocentrico e irrimediabilmente portatore di caos: ma ha anche dei difetti. Ovunque lui vada, i guai andranno con lui. Ovunque lui si giri, qualcosa di catastrofico accadrà. A volte è voluto, altre volte accade perché semplicemente lui è Michael Scott.
Un ufficio, degli impiegati, un capo fuori dagli schemi che però spesso riassume anche tutti i cliché della sua posizione: sulla carta niente farebbe lontanamente immaginare quel che poi questa comedy è realmente. Ma The Office sa come andare oltre qualsiasi limite, convenzione o immaginario. Perfino stampare un documento rappresenta qui l’inizio della fine. Tra chi è costretto a cercare la carta perché qualcun altro l’ha fregata, e chi invece è costretto a stampare documenti su documenti perché c’è chi li ha persi tutti. Perché, tra le tante cose, The Office è puro divertimento. Ma diffidate da chi vi dirà che è solo questo.
Al momento giusto, The Office saprà anche perfino commuovervi. E’ una storia fatta di interazioni, rapporti umani, legami che crescono nonostante i milli difetti. Passando dal complottista Dwight Schrute ai meravigliosi Jim e Pam, The Office saprà come scaldarvi il cuore facendovi sentire parte di un ufficio ordinario in cui tutto quel che accade lo fa in modo straordinario. In cui il tanto detestato capo, al momento dei saluti finali, fa scendere una lacrima a tutti. Perché andrà via, e tutto sarà diverso. Non ci mancano mai le persone come nel momento esatto in cui vanno via. E non capiamo quanto bene ci facessero fino a quando non ci sono più.
9) Downton Abbey
Nono posto per la grandissima Downton Abbey, una Serie Tv storica in cui un abito non è solo un abito ma un simbolo, un ritorno al passato. Se avete amato produzioni come Bridgerton ma desiderate qualcosa di più fedele alla realtà e di un livello superiore, Downton Abbey sarà la scelta giusta. Un ritorno al passato autentico e fedele fatto di eccentricità, sfarzi, ma anche una lettura vicina alla realtà economica, sociale e politica della società di quel tempo. Siamo in Inghilterra, e siamo in un momento estremamente importante in cui si comincia a tirare una linea tra il passato e il presente, tra quel che c’è stato e quel che si sta costruendo. Come dice Lady Violet stessa, però, per ogni cosa che si ottiene ce n’è un’altra che si perde.
Il progresso è alle porte. Sta già lavorando per una nuova società, per un modo di vivere, ma che cosa è che intanto si sta perdendo? Questa è una delle domande più importanti che Downton Abbey si porrà nel corso del viaggio, mettendo i personaggi di fronte a un progresso per cui reagiranno in modo sempre diverso. C’è chi non vedeva l’ora di vederlo arrivare, e c’è chi invece lo teme. C’è chi – pur attendendolo – non sa gestirlo, e chi invece scopre di saperlo abitare. Le reazioni, insomma, sono diverse. Ma uguale è la riflessione dei personaggi: siamo davvero pronti all’oggi? Saremo quel che siamo stati anche in mezzo a questo nuovo percorso?
Nel corso degli episodi, questo interrogativo toccherà in modo particolare anche noi che, come loro, stiamo facendo i conti con cambiamenti sempre più frequenti ed evoluzioni sempre più costanti. Ma, soprattutto, ci ritroveremo negli occhi e nella nostalgia dei personaggi, sentendo la mancanza di un’era che non abbiamo neanche vissuto.