6) Ad anticipare la Top 5 delle migliori Serie Tv da vedere su Amazon Prime Video secondo Hall of Series – Comunità di Recupero, Shameless
Quando abbiamo parlato di The Office, abbiamo citato la serie madre britannica e il modo con cui l’opera statunitense sia divenuta più famosa dell’originale. Lo stesso destino è toccato a Shameless, il remake statunitense dell’originale versione britannica. Distribuita nel 2011, Shameless è presto diventato dei family drama più seguiti e di successo di sempre. Una produzione maleducata, ironica, sarcastica, tagliente. La storia di una famiglia completamente diversa da quella di This is Us che, tra le tante cose, deve fare i conti anche con problemi economici e lotte continue per mantenere stretto il tetto di casa. Al centro della narrazione ci sono i Gallagher, una famiglia disfunzionale composta da sei figli, un padre alcolizzato incapace di educarli, e una madre assente.
Ciò che assomiglia più a una figura genitoriale nei Gallagher è Fiona, la maggiore dei sei fratelli. Una madre e un padre all’occorrenza, una sorella a tempo pieno che per i suoi fratelli farebbe qualsiasi cosa, anche sacrificare totalmente la sua vita. Fiona vive per loro. Lavora per loro. Per dargli la certezza di un pasto, un letto, un tetto. Tre delle incognite che più mettono i Gallagher in una perenne condizione di attesa. Come se l’inevitabile, a un certo punto, non possa fare altro che distruggere tutto, annullando qualsiasi possibilità di ripartire da zero. Troppe volte dovranno lottare per tenersi stretta la casa, altrettante dovranno farlo per trovare un lavoro che gli permetta di vivere una vita dignitosa. Perché a loro ci pensano soltanto loro stessi. Nessun altro.
Shameless scrive così la storia dei Gallagher, mandandola avanti per ben 11 stagioni. Dalla prima all’ultima stagione, la famiglia cresce. Conosce nuovi ostacoli, si batte per trovare una via d’uscita che possa condurli alla luce. Shameless è una Serie Tv sfrontata. Una sottile critica sociale. Una denuncia che cerca di ricordare a chi di dovere la realtà che si cela nelle case dei dimenticati. Lo fa ricordando cosa gli venga richiesto, le tasse, l’assenza di un aiuto. E lo fa anche da un punto di vista sanitario, affrontando la discussa tematica dell’assicurazione sanitaria americana.
Attraverso espedienti sarcastici, pungenti e realistici, Shameless racconta così la vita dei Gallagher, seguendo passo per passo la loro crescita in un contesto complesso e completamente abbandonato a se stesso. E’ innegabile che, dall’ottava stagione in poi, la serie abbia subito un forte calo, ma è altrettanto innegabile che – nonostante questo – quel finale non lo dimenticheremo mai. Perché ci ha fatto tornare indietro nel tempo, quando ancora Shameless era davvero al massimo della sua forza (ma di questo ne abbiamo parlato meglio qui).
5) Scrubs
Ad aprire la Top 5, la grande ed eterna Scrubs. Una delle comedy che più sono diventate simbolo di questo universo. Uno dei titoli che più ci ricordano cosa significhi la parola casa nell’ambito televisivo. Perché quando decidiamo di guardare un episodio di Scrubs, semplicemente, torniamo a casa. Dal sognatore J.D, dal disilluso Dott. Cox. Illusione e cinismo: diffidate da chi vi dice che queste due cose non possano camminare insieme, perché non è così. Possono farlo eccome, e Scrubs (insieme a queste altre Serie Tv) lo ha dimostrato. J.D aveva bisogno di toccare la realtà, e il Dott. Cox ha sempre saputo come aiutarlo in questo senso.
Ma anche quest’ultimo aveva bisogno di sapere come sognare. Come riuscire a tirarsi fuori da quella ragnatela di consapevolezze e disillusione in cui era finito, e J.D gli ha mostrato come fare. E’ uno scambio. La storia di un’amicizia che può salvarti la vita. E questo è solo il 10% di tutto quel che Scrubs sa essere. Che può essere. Divertente, commovente, malinconica, riflesso della nostra realtà: Scrubs è una delle nostre migliori amiche. La Serie Tv che più ci sta vicina quando ne abbiamo bisogno, raccontando la storia di medici, infermieri e pazienti del tutto inconsapevoli di aver bisogno dell’altro (non J.D: lui lo sa benissimo).
Attraverso la voce narrante di J.D, Scrubs ci porta con sé all’interno dell’ospedale Sacro Cuore raccontandoci la vita di tutti i giorni di un ospedale che, prima di ogni altra medicina, promette l’umanità. Promette di trattare i pazienti come persone, e non come numeri, tesserini, patologie. Ci affezioniamo anche a loro. E poi, soprattutto, ci affezioniamo al personale. Passando da J.D fino ad arrivare all’inserviente, tutti i personaggi di Scrubs guadagnano un posto dentro di noi. Lo fanno con tutti i loro difetti. Come nel caso di Bob Kelso, uno dei protagonisti più politicamente scorretti di Scrubs. Lo fanno ricordandoci che prima di essere medici, anche loro, sono esseri umani che sanno quanto sia necessario lottare per restare a galla, e non solo fisicamente.
Per questa ragione non mollano mai il paziente, ricordandogli che non è solo. Che passerà. Che anche se sarà dura, bisognerà provarci. Anche quando sarà durissima. Perché Scrubs non è solo una Serie Tv: è uno stato d’animo. La casa a cui ritorneremo sempre, anche adesso che sono passati più di vent’anni dalla prima volta in cui ci siamo entrati.