A proposito di alcune tra le migliori serie tv degli ultimi anni e del concetto di qualità.
C’era una volta la golden age delle serie tv. L’epoca d’oro della televisione, intercorsa secondo buona parte degli esperti del settore dall’avvento de I Soprano (1999) alla fine di Breaking Bad (2013). Questione opinabile e soggetta a valutazioni molteplici che ne ridimensionano la portata oggettiva, ma non per questo meno indicativa. Come abbiamo evidenziato di recente, d’altronde, ci sono serie tv che rappresentano dei veri e propri spartiacque nella storia televisiva. Ed è innegabile che la fase indicata, segnata fortemente dalle due serie tv citate, si sia contraddistinta per un salto di qualità deciso delle produzioni da “piccolo schermo”, al punto da rendere sempre più impropria quest’ultima definizione. In ogni caso, è necessario farsi una domanda: le migliori serie tv degli ultimi anni hanno scommesso tutto sulla qualità, al pari dei titoli che hanno segnato l’età dell’oro? Ma soprattutto, cosa significa davvero la parola “qualità” in un contesto del genere?
A quest’ultima domanda avevamo risposto qualche tempo fa, dedicando un intero pezzo al concetto di “qualità” in relazione alla serialità televisiva. L’articolo, peraltro, cercò una risposta a una domanda che si connette con decisione al tema che stiamo per trattare: la “tv di qualità” è morta? Il nostro responso fu meno disfattista rispetto a quanto sostenuto dai più critici, ma la questione resta: quanto spazio c’è, oggi, per la qualità? Poco, in realtà. Poco perché il pubblico medio ha ormai bisogno d’altro (abbiamo parlato anche di questo) e i network necessitano di contenere sempre più i costi e di massimizzare parallelamente la resa.
Insomma, la questione è complessa, ma non irrisolvibile. Perché c’è chi ci crede ancora, nella qualità.
Chi scommette tutto su un pubblico pronto a impegnarsi a fondo nella visione per vivere un’esperienza televisiva sui generis, e ritiene che scrivere un’importante pagina di storia possa ancora essere un investimento sensato sul lungo periodo. Rendiamo allora omaggio ai più audaci. A chi ci crede ancora e pensa che la tv possa essere un’espressione artistico-creativa raffinata e centralizzata sull’autorialità, ancora prima che su tutto il resto. A chi pensa che il mondo dei Soprano e di Breaking Bad non sia ancora finito. E prova a conquistare la tv con gli strumenti che la tv l’hanno fatta grande per un quarto di secolo. Rendiamo omaggio, così, ad alcune tra le migliori serie tv degli ultimi anni.
Una delle migliori serie tv degli ultimi anni: Scissione
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- Disponibile su Apple Tv+
- Stagioni: 2.
Partiamo dalla fine. O meglio, da quella che rappresenta la cronaca dei nostri giorni. Mentre vi stiamo scrivendo, infatti, sta andando in onda la seconda stagione di Severance, workplace drama di stampo fantascientifico ambientato all’interno di un ufficio nel quale viene dato vita a un particolare esperimento: scindere letteralmente la vita lavorativa da quella privata, dividendo in due sezioni indipendenti le menti dei collaboratori. Spunto intrigante, ma è solo la punta dell’iceberg. La premessa ha dato vita fin dalle primissime puntate a un microcosmo creativo e variegato, nonché a riflessioni più o meno esplicite sul nostro posto nel mondo nel mondo attuale. Severance, scritta da Dan Erickson e diretta, tra gli altri, da un Ben Stiller che sta dimostrando di avere tantissimo da dire anche in ambito registico, si inserisce perfettamente nel contesto seriale attuale sotto la forma dell’anomalia. Un unicum, per molti versi.
Gli investimenti di Apple Tv+, alfiere della qualità televisiva contemporanea (non a caso, Scissione non è l’unico loro titolo presente in questa lista), combinati con la peculiarità di un tema riconoscibile e suggestivo ma non proprio immediato, trovano nell’eclettismo espressivo e narrativo, nell’estetica alienante e nella capacità di bilanciare la scrittura tra registri molteplici una chiave per raccontare una storia dei nostri giorni attraverso le potenzialità del domani. Una storia necessaria, se non addirittura indispensabile. Con risultati che si iniziano a intravedere all’orizzonte: la seconda stagione di Scissione, accompagnata da una campagna promozionale audace e innovativa, sta superando le aspettative e sta aprendo gli occhi del mondo sulla qualità straordinaria delle produzioni Apple Tv+. Stando bassi, è una delle migliori serie tv degli ultimi anni. Alzando il tiro, è una serie che sta scrivendo la storia mentre la sta facendo.
Silo

- Disponibile su Apple Tv+
- Stagione 2.
Ancora Apple Tv+, stavolta con una serie tv di cui abbiamo parlato un gran bene nelle scorse settimane. L’abbiamo fatto con la recensione globale della seconda stagione: abbiamo elogiato, in particolare, il valore narrativo di una lentezza mai fine a sé (né, tantomeno, autoreferenziale). Una lentezza finalizzata alla costruzione e all’arricchimento di contesti, scenari, intrecci e personaggi che si stanno schiudendo nel mondo di Silo con grande efficacia. Ne derivano così alcune critiche da parte di una porzione del pubblico, disabituato al ritmo compassato che ha caratterizzato alcuni episodi. Ma anche le valutazioni altissime delle ultime due puntate, più dinamiche nel combinare l’azione con l’indiscussa forza autoriale della serie.
Silo, ambientata in un contesto post-apocalittico nel quale troviamo alcune comunità di sopravvissuti a un disastro ambientale all’interno di silo sotterranei, si esprime così attraverso gli impulsi della narrativa fantascientifica più raffinata, proiettata nel domani per trovare la voce più autentica dell’attualità: si affianca, così, agli obiettivi già espressi in precedenza a proposito di Scissione. Silo sembra poter rappresentare, oltretutto, una delle chiavi di volta di Apple Tv+. Come si è detto poco fa, d’altronde, il network sta scommettendo sulla qualità più di chiunque altra, ma i numeri del pubblico non hanno fin qui assecondato l’operazione come meriterebbe.
Assume così un valore importante una notizia di alcuni giorni fa.
Silo è entrata a far parte della top ten delle serie tv più viste in streaming negli Stati Uniti nel periodo tra il 30 dicembre 2024 e il 5 gennaio 2025, se si considerano solo i contenuti originali. Una piccola notizia, ma anche un segnale importante: Apple Tv+ d’altronde, aveva occupato di raro un posto all’interno di questa speciale classifica. Il vento sta cambiando? Presto per dirlo, ma auspichiamo che Scissione possa offrire ulteriori indicazioni in tal senso.