8. THE GENTLEMEN
- Disponibile su Netflix (1 stagione)
Si torna in casa Netflix, e lo si fa con un prodotto che avrebbe meritato un’attenzione mediatica completamente diversa. Perché The Gentlemen aveva tutto per spaccare e alla fine ha spaccato sul serio, ma l’ha fatto camminando sulle sue gambe fin dal primo momento. Netflix, infatti, è maestra del marketing e sa valorizzare le serie di punta meglio di chiunque altro, ma è stata piuttosto timida con l’opera di Guy Ritchie. Ci ha creduto, perché ci ha creduto: l’investimento è stato buono ed è un bene che si sia deciso di puntare forte su un regista troppo spesso snobbato o addirittura sminuito dalla critica specializzata, ma allo stesso tempo non le ha dedicato un lancio all’altezza di una top series.
Un peccato, ma anche un’opportunità: il nome di Guy Ritchie, sì snobbato dalla critica ma apprezzatissimo dal pubblico più raffinato, ha spinto in alto un pulp d’autore che non ha niente da invidiare ai migliori esempi in questo campo.
Il resto l’ha fatto la qualità del prodotto, piuttosto alta: The Gentlemen è una serie imprevedibile e scritta con grande cura, poggiata su un cast in gran forma e su peculiarità che la rendono piuttosto sfuggente alle catalogazioni più immediate. Un prodotto che non dimentica mai di intrattenere il pubblico, senza rinunciare a una satira sociale feroce e mai accomodante. E che diverte senza scadere mai nel macchiettistico, trovando il giusto equilibrio tra la forza di una narrazione orizzontale solida e alcuni spunti verticali degni di nota. La prossima volta che vedrete qualcuno travestirsi da pollo, non riuscirete a non immaginarlo senza un fucile in mano.
Un ottavo posto meritatissimo, in definitiva. Con la flebile speranza di sopravvivere anche alla fine dell’anno.
- Impatto mediatico: 7.
- Impatto positivo sul pubblico: 8.
- Impatto positivo sulla critica: 8.
- Voto di Hall of Series: 8.5.
- Punteggio: 31.5.
7. DOCTOR WHO
- Disponibile su Disney+ (1 stagione) e Prime Video (7 stagioni).
Oh, bentornato. Bentornato, vecchio amico. Lo ammettiamo: stavamo per smettere di credere in Doctor Who. Dopo i 19 anni del corso contemporaneo e i 61 anni di storia complessiva, eravamo ormai pronti ad arrenderci all’idea che il declino fosse ormai irreversibile. Colpa di alcune scelte poco azzeccate negli ultimi anni (dalla gestione Chibnall alla selezione di Jodie Whittaker, come avevamo scritto in un approfondimento di qualche giorno fa), e di un fandom che si era ormai sfaldato, incapace com’era di riconoscere la vera Doctor Who nelle sue versioni più recenti.
Poi, però, è arrivata la Disney. E con essa, un graditissimo ritorno: Russell T Davies, storico showrunner della serie, ha ripreso in mano Doctor Who e l’ha “riportato al futuro”, trovando le giuste chiavi per rinnovare e restaurare nella stessa misura. Uno sguardo al passato e uno al presente, col ritorno di David Tennant e il successivo avvento di Ncuti Gatwa, uno degli attori under 30 più talentuosi del Regno Unito. Risultato? Una stagione che ha ritrovato l’attenzione del grande pubblico, pur senza incappare in alcuni fisiologici passi falsi.
La strada, però, è segnata: dopo gli ultimi anni di difficoltà, Doctor Who ha ritrovato una dimensione degna del proprio nome, stupendo il pubblico e guardando con maggiore fiducia ai prossimi anni.
La “rigenerazione”, degna di una serie che ha sempre fatto del rinnovamento costante una delle principali chiavi del suo successo, si è tradotta in una sorta di reboot che ha gettato le basi per rimanere ai massimi livelli ancora a lungo. E per conquistare un meritatissimo settimo posto nella nostra personalissima classifica delle migliori serie tv del 2024: i fan più esigenti non saranno d’accordo, ma era doveroso premiare il notevole passo in avanti fatto da Doctor Who.
- Impatto mediatico: 8.
- Impatto positivo sul pubblico: 7.5.
- Impatto positivo sulla critica: 8.
- Voto di Hall of Series: 8.
- Punteggio: 31.5.