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10 curiosità sulle 10 migliori Serie Tv del 2024

5) Il problema dei 3 corpi: in una delle migliori serie tv del 2024 la storia nasce da una partita di calcio

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Jin Cheng

Che ci piaccia o meno il panorama sci-fi, Il problema dei 3 corpi (qui vi diamo qualche informazione)diventa un intrigante e metaforico punto di partenza per interessarsi al genere. Reduci di storie aliene trite e ritrite, in questo caso andiamo incontro a qualcosa di più contemporaneo e di pregiata qualità. Pertanto non si tratta soltanto della storia in sé che vede in primo piano il solito temuto contatto tra esseri umani e creature che abitano in altre galassie. I quali resosi conto della stabilità della Terra rispetto alla loro, vorrebbero attaccarlo tra 400 anni giungendo così alla nostra epoca attuale. Siamo di fronte difatti ad una serie di intrighi matematici, scientifici e temporali che vengono però smorzati dall’umanità mista al genio dei pochi eletti chiamati a mediare con le forze aliene.

Per altri versi assistiamo ad una storia di diplomazia in parte distopico-apocalittica

E in parte strettamente ancorata al qui e ora del contemporaneo. Gli attori, rappresentazione di un inclusività non casuale, si dividono tra volti più o meno noti. Quelli conosciuti portano alto il nome di importanti interpretazioni ne Il Trono di spade per dirne una, così come gli showrunners David Benioff e D.B. Weiss. Stavolta si muovono sempre in un mondo diverso dal normale, ma molto più verosimile rispetto al fantasy del passato. Dove la paura dell’invasione dell’altro sembra ancora più acuta proprio perchè contrasta con l’apparente naturalezza del quotidiano. Non è un caso inoltre che ognuno degli otto episodi ha a carico un costo di 20 milioni di dollari. Questo è indice di grandi aspettative e poliedricità di situazione e quindi di location, di effetti speciali e di spostamenti repentini tra la Cina, New York e Londra.

Liu Cixin non avrebbe mai immaginato l’hype di questa tra migliori Serie Tv del 2024

In particolar modo che dal suo primo capitolo della saga Memoria del passato della Terra, sarebbe venuto fuori un vero fenomeno che sembra non aver colpito solo una nicchia di pubblico, bensì una fetta abbastanza omogenea. Del tutto fuori da ogni logica risulta l’evento che ha fatto balenare a Cixin l’idea di questa intrecciata storia di fantascienza. A questo proposito, lui stesso racconta che un giorno si era trovato casualmente a vedere la sua prima partita allo Stadio dei Lavoratori di Pechino, giocata nientemeno che tra Cina e U.C Sampdoria. Si trovava nelle tribune più distanti e vedeva i giocatori come dei puntini che si muovevano intorno ad un altro di questi che doveva per forza essere il pallone. Queste sono le parole che ha detto lui stesso raccontando quella esperienza complice del suo prodotto:

“Mi sono pentito di non aver portato con me il binocolo, ma mi sono anche reso conto che l’eliminazione dei dettagli rivelava la chiara struttura matematica del gioco. ‘È proprio come per le stelle’, mi resi conto. Le distanze interstellari nascondevano e rendevano inaccessibili le complessità interne di ogni civiltà. Agli occhi di osservatori come noi, le civiltà extraterrestri appaiono solo come punti di luce”.

Se ve lo state chiedendo vinsero proprio i padroni di casa

Con un punteggio di 3-1 per la Cina. Per Liu Cixin quella partita è stata dunque un vero e proprio oracolo. Sia per l’esultanza nel vedere la nazionale del proprio Paese sconfiggere un club calcistico italiano, sia perché è stata la fonte del successo di cui avrebbe goduto qualche anno dopo. A volte sono proprio le situazioni non programmate della nostra vita ad aprirci mondi che neanche saremmo in grado di immaginare altrimenti. Così come gli altri pianeti e tutto ciò che c’è oltre l’etere visibile ad occhio nudo. Non è necessario essere pertanto un membro della NASA per avere accesso a certe realtà. Basta ascoltare e dare forma alla fervida immaginazione che spesso teniamo sopita. Oppure beh…andare una domenica qualunque allo stadio e vedere cosa succede.

6) Shōgun: in questa tra le migliori Serie Tv del 2024 se son rose…non fioreranno nella realtà

John Blackthorne e Toda Mariko

Se per un qualche motivo avreste voglia di serie tv a cadenza settimanale come l’USA style ci insegna o di scoprire una terra tanto lontana da noi per storia, usi e costumi…Beh, Shōgun (qui ne parliamo) fa al caso vostro. Disney + ha stupito tutti con questo prodotto Star Original, che alcuni considerano il nipponico Game of Thrones e altri decisamente no, apprezzandolo comunque in ogni caso. Come d’incanto veniamo del tutto immersi nel micro-cosmo di una guerra fratricida, scoppiata tra rivalità interne, vendette celate, desiderio assoluto di potere.

Il saggio Taiko avrebbe dovuto pensarci due volte prima di tirare le cuoia e permettere ai cinque del Consiglio dei Reggenti di aprirsi il fuoco a vicenda. Ci troviamo infatti in un arcaico contesto feudale di un tardissimo Medioevo nipponico del Seicento. Ed è proprio in questo quadretto che troviamo John Blackthorne, il quale sarebbe il personaggio ispirato al navigatore inglese William Adams, realmente esistito.

Sarà lui a riuscire a diventare alleato di Toranaga

Ovviamente dopo l’iniziale clima teso e intriso di quella diffidenza tipicamente asiatica. Combattendo così gli altri efferati aspiranti shōgun e aiutando l’arcipelago a liberarsi dai preti gesuiti e dai mercanti portoghesi. Non deve essere stato facile narrare in questa che è diventata una delle migliori serie tv del 2024, la storia vera del primo europeo che è riuscito a mettere piede in quella terra esotica e prepotentemente gelosa della propria cultura. Divenuto samurai occidentale è pertanto riuscito a far aprire gli occhi i locali dal punto di vista militare e civile. Affascinante risulta dunque la storia vera da cui è tratto il romanzo di James Clavell da cui la serie è ispirata più o meno liberamente. Il coinvolgimento degli attori è inoltre notevole considerato che il ruolo di Yoshii Toranaga è interpretato da Hiroyuki Sanada, il quale è anche uno dei produttori della serie.

Forte è il potere della collaborazione degli addetti ai lavori

Così come il desiderio di fornire un prodotto di qualità in termini di piani narrativi, scrittura e montaggio. Difatti della sceneggiatura risaltano sicuramente i dialoghi in giapponese originale con i sottotitoli per evidenziare l’idea dell’appartenenza a quella terra. Il montaggio invece è quello che impeccabilmente deve ricreare molti degli spazi, delle azioni e delle scene più d’effetto che per il piacere della narrazione si discostano dalla realtà. Centrati sono i toni e il ritmo del racconto. Complici di mostrare a chi guarda la bellezza cupa e fredda di una terra quasi magica e pullulante di storia. Il tutto accompagnato dalla saggezza, dalla flemma e stoicità di Toranaga, eccellente guerriero mai sanguinario e grande protagonista della serie. Tuttavia, qualcuno si sarà sicuramente chiesto quante verità e aderenza ai fatti storici ci sono davvero in Shōgun.

Una scoperta un po’ scottante e sicuramente deludente per chi ha apprezzato l’idea di una sottotrama amorosa volta a smorzare la visione di armi, sangue e combattimenti, riguarda proprio John Blackthorne (William Adams) e Toda Mariko (Hosokawa Gracia). La serie presenta infatti un potenziale sviluppo romantico tra John e il personaggio ispirato a Gracia. I due però nella realtà storica non si sono mai potuti incontrare davvero. Hosokawa piuttosto morì nello stesso anno in cui Adams giunse in Giappone, rendendo impossibile ogni tipo di conoscenza e quindi rapporto tra i due. Questo dettaglio è uno dei tanti che in realtà mettono in dubbio l’accuratezza storica di alcune vicende. Questo non vuole essere una recriminazione però. Si tratta comunque di un prodotto seriale, passante per un romanzo, che deve cercare di non apparire inutilmente prolisso e di rendersi attraente quanto più possibile.

La maggior parte del pubblico apprezza sempre qualche risvolto romantico

Anche solo somministrato col contagocce. Con l’intento magari di vedere il racconto in modo più disteso e alleggerire così la trama. È infine chiaro che un esperto di storia antica del Giappone, probabilmente avrà qualcos’altro da criticare conoscendo la reale eredità dei shōgun e tutto il corollario di storie a questi annessi. Noi rimaniamo invece pieni di tutto ciò che abbiamo imparato e “vissuto” con la serie e chissà che qualche nuovo episodio non bolla già in pentola. Se così fosse, noi siamo già piazzati su Disney + ad accoglierlo a braccia aperte e guardarlo prima di essere preda dei più più spiacevoli spoiler!

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