Ci sono serie tv che hanno scritto la storia sul serio. Non necessariamente le migliori serie tv di sempre (anche se spesso le due definizioni si sovrappongono), ma alcune tra le più importanti in assoluto. Serie Tv che hanno segnato il percorso televisivo con personalità, lasciando un segno profondo e indelebile. E che rappresentano, di conseguenza, dei veri e propri spartiacque. C’è un prima e un dopo, un pre e un post: le serie tv erano state una cosa fino al loro avvento e poi sono diventate altro, nel bene e nel male. Ma soprattutto nel bene, in realtà.
Insomma, parlare di queste serie tv attraverso una prospettiva del genere implica la possibilità di celebrarne il valore storico, il posto che occupano in questo straordinario percorso. E valutarne, a posteriori, l’impatto globale nella loro totalità. Si passerà, quindi, dalle serie tv che hanno fatto da apripista per un intero filone ad altre che hanno aperto o raccolto l’eredità della grande golden age televisiva, passando per le chiavi evolutive del mezzo, l’avvento della tv via cavo e, successivamente, quello dello streaming. Immaginate, di conseguenza, questo articolo come se fosse un focus diviso in punti, più che un globale “classico” a cui Hall of Series vi ha abituato nel corso dell’ultimo decennio: una mappa concettuale, nonché un breve excursus nella storia delle serie tv.
Detto questo, possiamo prendere e riprendere in esame alcune tra le migliori serie tv sempre: questa storia è anche loro. E al di là di qualunque potenziale parere a riguardo, non ne usciranno più.
I Simpson (in onda dal 1989)
- Disponibile su Disney+.
Correva l’anno 1989. Il Muro di Berlino stava per crollare, il mondo era ancora diviso nei blocchi derivati dalla Seconda Guerra Mondiale, l’album più venduto era Don’t be Cruel di Bobby Brown, il miglior film agli Oscar era Rain Man, nasceva il sottoscritto e una nuova serie tv animata vedeva la luce per la prima volta. Trentasei anni dopo, una delle migliori serie tv animate di sempre è ancora in onda e si avvicina all’impressionante soglia degli 800 episodi, continua a “prevedere il futuro” e continua, parallelamente, a scrivere la storia.
Si parla, ovviamente, de I Simpson. Una serie tv spartiacque come poche altre se ne sono viste nella storia. La serialità animata occidentale aveva avuto, fino a quel momento, una concezione ben distante dal suo potenziale: era destinata a target specifici, spesso indirizzati verso l’età dell’infanzia, ed esprimevano un’idea ancorata a dettami piuttosto circoscritti. I Simpson, dal canto loro, ribaltarono l’orizzonte: diedero vita a una comedy per famiglie trasversale e dal gusto satirico raffinato, portando a termine un’operazione monumentale. Essere mainstream con picchi autoriali elevatissimi, attraverso un mezzo che da lì in poi cambiò forma.
Grazie all’impulso dei Simpson, la serialità animata occidentale intraprese un cammino ancora oggi attivo, riempiendo i palinsesti di figli più o meno credibili della serie animata per eccellenza. Le prime stagioni, in particolare, divennero dei cult dal valore storico-creativo importantissimo, e sono ancora oggi riprodotti in massa attraverso le principali piattaforme di streaming. I Simpson è più di una serie generazionale: è una di quelle serie tv che hanno cambiato il corso degli eventi, assumendo una centralità assoluta nelle dinamiche che hanno portato alla nascita e all’ascesa della tv per come la intendiamo oggi. Imprescindibile, allora, la sua presenza all’interno di questa speciale lista.
Una delle migliori serie tv di sempre – Twin Peaks (1990-2017)
- Disponibile su Paramount+.
“Il network sta avendo il desiderio e il coraggio di provare nuove forme televisive, in parte per continuare a mantenere il dominio sulla televisione mondiale. Abbiamo sempre cercato di abbattere le barriere e di trovare un programma fuori dalle righe”. Bob Iger, allora dirigente della ABC, presentò così Twin Peaks, progetto innovativo di un network che cercava di riposizionarsi attraverso progetti audaci e fuori dalle righe. L’autore? David Lynch, alla ricerca di un progetto intrigante da sviluppare. Il risultato? Una delle migliori serie tv della storia, nata con un atto di coraggio allora pazzesco.
Per intenderci: sembrava impossibile, all’alba degli anni Novanta, individuare un anello di congiunzione credibile tra i mezzi televisivi e cinematografici.
Era ancora il tempo del “piccolo schermo”, e così fu ancora per un altro decennio scarso. La golden age televisiva era ancora distantissima, e la televisione non aveva ancora assunto la dignità artistica che tutti, oggi, riconoscono. David Lynch, tuttavia, diede vita a una rivoluzione che rappresenta ancora, tuttavia, un unicum. A differenza de I Soprano (ci arriviamo tra poco), Twin Peaks non diede vita a un filone: fu l’eccezione alla regola, ma assunse dimensioni talmente importanti da essere in sé e per sé un capitolo fondamentale della serialità televisiva. Negli Stati Uniti, e in tutto il mondo.
Tutto, ma davvero tutto. Avete presente la storia del mondo diviso in blocchi con cui avevamo aperto il punto precedente? Beh, quei blocchi furono “uniti” dalla passione per Twin Peaks. Secondo una fonte credibile, infatti, Michail Gorbačëv, al tempo Presidente dell’URSS, arrivò addirittura a contattare telefonicamente l’omologo statunitense George Bush Sr. per chiedere informazioni a proposito della domanda che in quel momento ossessionava una percentuale significativa della popolazione terrestre: Chi ha ucciso Laura Palmer?”.
Il Muro era appena caduto, ma impressiona non poco pensare che i due si sentirono al telefono per questo motivo. Che sia una leggenda o meno, rende perfettamente l’idea dell’impatto globale clamoroso di Twin Peaks. La televisione, in quel momento, dimostrò al mondo quanto potesse essere bella. E quanto potesse coinvolgere tutti. Tutti, ma proprio tutti. Se non è uno spartiacque questo…