7) Il pilot di The Third Day, un’altra perla nascosta made in HBO
Un’altra produzione che aveva tutte le carte in regola per diventare una delle migliori serie tv HBO è sicuramente The Third Day. La prima puntata, intitolata “Friday – The Father”, cattura lo spettatore con un mix di tensione psicologica, paesaggi suggestivi e una narrazione carica di simbolismo. Creata da Dennis Kelly e Felix Barrett per HBO, la serie combina il dramma e il folklore in una struttura episodica divisa in tre atti. La prima parte è dedicata a Sam (Jude Law), un uomo tormentato che si trova intrappolato in un’isola tanto affascinante quanto minacciosa. L’episodio inizia con Sam, un uomo in lutto per la perdita di suo figlio, che si imbatte in una giovane donna apparentemente in difficoltà. Deciso a salvarla, la accompagna fino all’isola di Osea, un luogo misterioso accessibile solo tramite una strada che scompare con l’alta marea. Una volta arrivato, però, Sam si rende conto che gli abitanti dell’isola seguono rituali strani e hanno comportamenti inquietanti.
L’unicità di “Friday – The Father” risiede nella sua capacità di creare un’atmosfera ipnotica e opprimente. I paesaggi dell’isola, ripresi con un uso magistrale della luce naturale e dei colori saturi, sembrano al contempo incantevoli e ostili. La regia di Marc Munden utilizza prospettive distorte per trasmettere la confusione e il disagio di Sam, immergendo lo spettatore nel suo stato mentale instabile. La narrazione è avvolta in un velo di mistero, e alterna momenti realistici a sprazzi di simbolismo quasi onirico. La performance di Jude Law è notevole: il suo Sam è un uomo consumato dal dolore, ma la sua vulnerabilità fa di lui il tramite perfetto per scoprire i segreti oscuri dell’isola. Con “Friday – The Father”, The Third Day introduce un racconto ricco di tensione e ambiguità, giocando sapientemente con le aspettative dello spettatore.
8) The Outsider, una delle migliori serie tv HBO di genere horror
L’episodio pilota di The Outsider, intitolato “Fish in a Barrel”, riesce a catturare l’attenzione dello spettatore con un’intricata fusione tra il crime drama e l’horror soprannaturale. Basata sul romanzo di Stephen King e adattata da Richard Price per HBO, la serie si apre con un’indagine apparentemente lineare che prende presto una piega inquietante. La storia si apre con la macabra scoperta del corpo mutilato di un ragazzino, Frankie Peterson, in una tranquilla cittadina della Georgia. Le prove contro il principale sospettato, Terry Maitland (Jason Bateman), sono schiaccianti: impronte digitali, testimoni oculari e persino riprese video. Terry, un rispettato allenatore di baseball e padre di famiglia, insiste però sulla sua innocenza, e presto emergono elementi che rendono il caso molto più complesso. L’unicità dell’episodio risiede nella sua capacità di alternare realismo e inquietudine soprannaturale con grande efficacia.
Il regista Jason Bateman (che interpreta anche Terry) costruisce un’atmosfera densa, in cui ogni scena sembra gravata da un senso di minaccia invisibile. La fotografia è caratterizzata da tonalità fredde e ombre opprimenti, che riflettono la progressiva discesa della trama verso territori più oscuri. Le performance degli attori sono eccellenti. Ben Mendelsohn, nei panni del detective Ralph Anderson, trasmette con intensità il conflitto interiore di un uomo diviso tra il suo senso di giustizia e il dubbio che inizia a insinuarsi nelle prove schiaccianti. Jason Bateman, d’altra parte, offre un’interpretazione sottile e sfumata, rendendo Terry al contempo empatico e ambiguo. “Fish in a Barrel” combinazione il rigore investigativo alla promessa di un male soprannaturale. Ciò rende questa prima puntata unica, trascinando lo spettatore in un mistero che non è solo una questione di prove, ma di percezione e paura.