9) The Rehearsal: un progetto interessantissimo di HBO
La prima puntata di The Rehearsal, il cui titolo è “Orange Juice, No Pulp”, è un inizio brillante (quanto il titolo, per l’appunto) che introduce il pubblico al genio imprevedibile di Nathan Fielder. Dopo il successo del suo precedente show, Nathan for You, Fielder alza ulteriormente l’asticella con un format che sfuma i confini della realtà. In questa puntata, Fielder presenta il concetto alla base della serie: aiutare le persone a prepararsi per situazioni difficili o emotivamente cariche nella loro vita, ricreando minuziosamente ogni dettaglio della realtà in ambientazioni simulate. Il primo episodio ruota attorno a Kor Skeete, un uomo che vuole confessare a un’amica di averle mentito per anni sulla sua istruzione. Per aiutarlo, Fielder costruisce una replica perfetta del bar dove si svolgerà l’incontro, impiega attori per interpretare i protagonisti della scena e studia ogni possibile esito della conversazione.
L’unicità dell’episodio sta nell’assoluta ossessione per il controllo. Fielder non solo ricrea ambientazioni e dialoghi, ma dirige ogni interazione come se fosse una rappresentazione teatrale. Questo riflette sul significato stesso del libero arbitrio e della spontaneità. Tuttavia, dietro il suo approccio analitico si nasconde una profonda umanità: il suo obiettivo è quello di alleviare le ansie delle persone, anche se lo fa attraverso mezzi estremamente eccentrici. L’episodio è visivamente affascinante, con scenografie iperrealistiche che amplificano l’assurdità della premessa. Ma è la vulnerabilità di Kor a dare al tutto una dimensione più emotiva, trasformando il ridicolo in qualcosa di sorprendentemente toccante. “Orange Juice, No Pulp” non è solo un’introduzione a un concept innovativo, ma un’esplorazione delle insicurezze e delle paure che tutti condividiamo. Con questa puntata, The Rehearsal si pone come una delle opere più originali e provocatorie degli ultimi anni per quanto riguarda le migliori serie tv HBO.