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5 belle serie di HBO che non hanno avuto (in Italia) il successo che avrebbero meritato

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Il canale via cavo HBO produce, da sempre, prodotti di altissima qualità: basti pensare infatti a Game of Thrones o ai Soprano, tra le serie tv migliori di sempre. Facendo parte delle cosiddette cable tv, la HBO non risponde alle “leggi” della televisione standard e può permettersi di osare sia per quanto riguardo il linguaggio sia per le tematiche affrontate. Prima di Netflix e delle altre piattaforme streaming è stato soprattutto grazie al canale via cavo se il mondo seriale ha acquisito un maggiore spessore e valore. A volte, però, la libertà della HBO può scadere in un eccessivo gusto per il volgare e la violenza rendendo gli show pesanti e focalizzati più su questi due elementi che non sulla narrazione per se.

Non è questo il caso delle serie tv presenti in questo articolo: esse difatti rappresentano alcune delle perle nascoste prodotte, nel corso degli anni, dal canale e purtroppo semisconosciute in Italia. Per una questione di diritti, infatti, le 5 serie tv di cui parleremo tra poco non sono disponibili sulle piattaforme streaming più conosciute rendendole difficilmente accessibili a un pubblico medio. Non solo, la scarsa pubblicità e attenzione da parte della critica nostrana non ha di certo aiutato questi show a farsi strada nel cuore del pubblico. Un vero peccato, visto che parliamo di serie tv famose e premiate in America.

1) Succession

Una delle migliori serie tv HBO non ancora del tutto esplose in Italia è sicuramente quel pezzo da novanta di Succession.

Il drama ideato da Jesse Armstrong è uno dei migliori prodotti degli ultimi anni (conclusosi proprio a Giugno di quest’anno, qui la nostra recensione finale), amato sia dal pubblico che dalla critica e vincitore di numerosi Emmy Awards. Lo show ruota attorno alla famiglia Roy, guidata dal patriarca e magnate dell’intrattenimento Logan Roy e composta dalla nuova moglie e dai quattro figli avuti da diversi matrimoni. La prima stagione si sviluppa in maniera abbastanza lenta, prendendosi tutto il tempo per sviluppare i personaggi e creare una trama interessante. Con la seconda stagione, le cose cambiano e, sicuro dell’interesse del pubblico, Succession comincia a osare.

A gestire gli affari di famiglia è Logan Roy (Brian Cox), magnate del colosso mediatico Waystar Royco, che non si fa problemi a farsi strada nel mondo con traffici illeciti e azioni amorali. Quando iniziano a mostrarsi alcuni problemi di salute, ecco che i quattro figli cominciano a farsi guerra tra loro per impossessarsi del potere del padre. La saga familiare dei Roy è uno spietato spaccato sulle vite dei ricchi, sui loro vizi e scheletri nell’armadio. Una serie tv che dipinge con pennellate di oro un mondo privilegiato ma sotto quella patina superficiale si nasconde un cuore nero di corruzione e inganno.

Succession riesce brillantemente a bilanciare questa drammaticità narrativa con uno stile che si lascia andare alla satira e all’humor.

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