Quali sono le migliori serie tv italiane di tutti i tempi? Negli ultimi anni il dibattito attorno alla serialità italiana si è incendiato. La golden age che sta vivendo la nostra televisione ha portato anche a una celebrazione di tutto il patrimonio seriale costruito in anni e anni di produzione. La televisione nostrana oggi gode di uno status sicuramente importante, ma i successi odierni sono pure il riflesso di quelli passati. L’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni ha posato su quello fatto prima, su titoli divenuti iconici e che sono riusciti a spopolare in tutto quanto il mondo.
Provare a mettere ordine in questo ricco patrimonio non è semplice. Non ci tiriamo indietro davanti all’oneroso compito di stilare una classifica (a tal proposito, vi proponiamo quella delle migliori serie tv italiane del 2024), ma questa volta abbiamo voluto avvalerci dell’ausilio di un prezioso strumento. Per mettere in classifica le migliori serie tv italiane di sempre, dunque, siamo ricorsi alla valutazione su IMDb, prendendo in considerazione solo quelle con un numero adeguato di valutazioni e, a parità di voto, preferendo quella con più utenti votanti. Ne è uscita fuori una classifica, dunque, che esprime al meglio il sentimento degli spettatori verso i grandi titoli della serialità italiana.
10. Suburra apre la classifica delle migliori serie tv italiane su IMDb
Al decimo posto di questa classifica troviamo Suburra. Valutazione di 7.9, a fronte di oltre 17.000 votazioni, per la produzione Netflix che raccoglie in sé la pesantissima eredità di produzioni iconiche come Gomorra e soprattutto, per ragioni geografiche, Romanzo Criminale. Il crime drama è stato a lungo uno dei generi principe della serialità italiana. E lo rimane tutt’ora, con le molte rivisitazioni e sperimentazioni alternative che l’hanno segnato. Suburra resta una delle ultime, e migliori, rappresentazione della declinazione più classica del genere in Italia. Un prodotto amatissimo, tanto che Netflix proprio di recente ne ha realizzato anche un sequel, dal titolo Suburræterna.
Uscita nel 2017, la serie tv adatta l’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo (scrittore pure di Romanzo Criminale) e di Carlo Bonini. È, in realtà, il secondo adattamento dell’opera, visto che già nel 2015 ne venne realizzata una trasposizione cinematografica. A cui, c’è da dire, la serie tv guarda con intensità. Suburra è, inoltre, a suo modo una serie tv storica perché è la prima produzione italiana di Netflix. Il tassello iniziale di un connubio che avrebbe regalato tantissimi titoli di altissimo livello. Tra cui, ancora oggi, Suburra rimane uno dei migliori.
Sono stati tanti i fattori che hanno contribuito al successo di Suburra. Un diffuso alto livello qualitativo, sia di scrittura che di messinscena. La capacità di calarsi al meglio in un genere amatissimo. Soprattutto, però, la creazione di personaggi divenuti iconici, grazie anche alle straordinarie prove attoriali che vi sono dietro. Lo Spadino di Giacomo Ferrara, così come il Cinaglia di Filippo Nigro e ovviamente l’Aureliano Adami di Alessandro Borghi sono personaggi incredibili. Scritti e recitati superbamente. Con merito Suburra si prende la decima posizione di questa classifica delle migliori serie tv italiane su IMDb, con la sua storia perpetrata proprio da Suburræterna che dopo una buona prima stagione (qui la nostra recensione) potrebbe tornare con un secondo capitolo.
9. Il ritorno di Paolo Sorrentino con The New Pope
Non poteva mancare una delle firme italiane più prestigiose in questa classifica. Spazio, quindi, al nono posto della classifica delle migliori serie tv italiane su IMDb a Paolo Sorrentino e alla sua The New Pope. Il voto è di 8.1, per quasi 20.000 utenti votanti. Numeri importanti, che certificano il livello altissimo di una serie tv che ha una sua fortissima impronta autoriale, ma che è riuscita pure a imporsi con forza presso un pubblico ampio.
Uscita nel 2020, The New Pope era stata concepita inizialmente come il sequel di The Young Pope. I due progetti, poi, vennero in realtà scissi. Anche perché, sebbene la materia trattata resti affine, The New Pope presenta una storia completamente diversa. E un nuovo Papa, col volto stavolta di John Malkovich. Rimane viva, comunque, la continuità temporale tra i due progetti. Oltre alla presenza di Lenny Belardo (Jude Law). Ma al di là di questo, è opportuno seguire i dettami della produzione e considerarle due serie tv a se stanti.
In The New Pope viene raccontata l’ascesa al soglio pontificio di Sir John Brannox, che sceglie per il suo regno il nome di Benedetto Paolo III. Il nuovo Papa si trova a gestire una situazione molto complessa e, proprio a fianco di Belardo, deve fare i conti con la crescente minaccia del terrorismo. Il racconto procede con l’inconfondibile stile di Paolo Sorrentino, che arricchisce una narrazione esteticamente vivace e concettualmente molto profonda, ben coniugata con la satira che aveva contraddistinto pure il primo capitolo. La storia ruota intorno a un tema che ha sempre affascinato, trattato però in maniera davvero unica. Una produzione eccezionale, di un’eccellenza italiana che ha arricchito notevolmente il panorama seriale.
