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La Classifica delle 10 Migliori Serie Tv italiane di sempre secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Mauro Repetto e Max Pazzali in una scena del finale di Hanno Ucciso L'Uomo Ragno, una delle Migliori Serie Tv italiane di sempre

6) Il Commissario Montalbano

Un'immagine di Luca Zingaretti ne Il Commissario Montalbano, una delle Migliori Serie Tv italiane di sempre
Credits: Rai

Ad anticipare la Top 5 secondo Hall of Series – Comunità di Recupero è la longeva e amatissima Fiction Il Commisario Montalbano. Anche in questo caso la Fiction nasce grazie a una penna straordinaria, una delle più importanti nella lettura italiana. Stiamo parlando dell’eterno Camilleri, un nome che già da sé dice tutto quello che c’è da dire. A prendere il volto del suo personaggio fittizio il grande Luca Zingaretti, da sempre simbolo dell’iconica Fiction. Annata 1999: Il Commissario Montalbano faceva per la prima volta il suo ingresso all’interno della prima serata di Rai Uno, scrivendo una storia che è ancora vivida nella nostra realtà. Radunando di fronte allo schermo qualsiasi tipo di telespettatore, Il Commissario Montalbano si è fin da subito rivelata come una Serie Tv trasversale, capace di riscrivere le leggi del genere diventando un simbolo del crime italiano.

Registrando record su record di ascolti, Il Commissario Moltalbano non ha mai cambiato la struttura dei suoi episodi fin dal 1999, consacrandosi come una garanzia. Ogni episodio presenta infatti un caso da risolvere che troverà una risoluzione nella stessa puntata, personaggi principali e secondari impegnati nei soliti ruoli. Attraverso questa struttura ciclica, la Fiction riesce infatti a giocare su più fronti, anche su quell’effetto nostalgia e fedeltà da parte del pubblico, consapevole che – nonostante gli anni passati – troverà tutto come lo aveva lasciato. Le Fiction o le Serie Tv più longeve spesso sono vittime di un graduale cambiamento. Personaggi che abbandonano la scena, ambientazioni che cambiano, prospettive che si evolvono a tal punto da cambiare completamente la visione della storia.

Tutto questo ne Il Commissario Montalbano non succede. I personaggi principali restano gli stessi, presentando un’evoluzione che però non cambia mai la loro natura, restituendo così una forte coerenza alla serie. E poi c’è lui: l’eterno e grandissimo commissario Montalbano, un uomo che apprezza il buon vino, la compagnia di una partner da cui però scappa sempre per risolvere il prossimo caso. Un simbolo di comicità e concretezza accompagnato dalla leggerezza e dal calore di una Sicilia che qui diventa protagonista onnisciente. Il menù di questa sesta posizione prevede tutti gli ingredienti che fin dal 1999 hanno reso grande questa fiction: stessi personaggi, colleghi, dilemmi sentimentali trattati con il giusto equilibrio, una ciclicità fedele alla storia e una nostalgia leggera, felice. Un sentimento che accomuna anche la prossima Serie Tv presente in classifica.

5) Hanno Ucciso L’Uomo Ragno apre la Top 5 delle migliori Serie Tv italiane secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Mauro Repetto e Max Pazzali in una scena del finale di Hanno Ucciso L'Uomo Ragno, una delle Migliori Serie Tv italiane di sempre
Credits: Sky

Ad aprire ufficialmente la Top 5 il fenomeno del momento Hanno Ucciso L’Uomo Ragno. Una Serie Tv che è arrivata senza bussare, seppur con diversi anni di attesa. Nonostante il tempo trascorso tra l’annuncio del progetto e l’arrivo effettivo, infatti, nessuno si aspettava tutto questo. Nessuno si aspettava che Hanno Ucciso L’Uomo Ragno potesse diventare una delle migliori Serie Tv italiane di sempre, e non soltanto secondo la nostra community Hall of Series – Comunità di Recupero. Il successo della Serie Tv Sky è infatti stato protagonista di questi ultimi mesi in modo unanime. Critica, pubblico, personaggi a cui è stata ispirata la serie: chiunque ha parlato di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno come uno dei piccoli capolavori della serialità italiana, un dramedy come forse non ne avavamo mai visti nel nostro piccolo schermo.

Unendo una storia generazionale, una nostalgia che richiama gli anni ’90 e due ragazzi di provincia, Hanno Ucciso L’uomo Ragno è riuscita a raccontare una storia che parla dell’uomo prima che del mito. La cronaca scanzonata di due adolescenti che s’incontrano tra i banchi di scuola e, per non collassare nella routine provinciale, cominciano a far musica per le ragazze o per avere un obiettivo, scoprendo così un sogno. Perché Mauro e Max non sapevano di voler diventare gli 883, lo hanno scoperto lungo la strada. Narrando i primi successi della carriera degli 883, Hanno Ucciso L’uomo Ragno ha scritto una storia che ha potuto contare su più registi, come il grandissimo Sydney Sibilia, l’autore di lavori dal calibro di Smetto Quando Voglio.

Con una narrazione che richiama più elementi – passando dal drama al comedy – Hanno Ucciso L’Uomo Ragno ha anche acceso finalmente un riflettore su attori come Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, i perfetti Max Pezzali e Mauro Repetto. Con un mix tra finzione e realtà, Hanno Ucciso L’uomo Ragno va avanti nella sua narrazione restando fedele alla biografia degli 883, ma non facendo a meno anche di spunti fittizi talmente vicini a noi da sembrare reali. Hanno Ucciso L’Uomo Ragno è praticamente stata confermata dal regista per una seconda stagione che, come già sappiamo, racconterà anche la seperazione degli 883. E noi lo sappiamo già: farà più male della prima stagione.

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