Quali sono le migliori serie tv italiane del 2024?
La risposta è difficile come non mai. Se da un lato è sempre rischioso esprimersi con espressioni tipo “l’anno migliore di sempre”, dall’altro sarebbe una considerazione piuttosto giustificata per il 2024. Quel che è certo è che stato un 2024 eccezionale per le serie tv italiane: stando larghi, uno dei più significativi degli ultimi vent’anni. Avevamo già avuto modo di parlarne in parte nel pezzo dedicato a Groenlandia, la casa produttrice artefice di diversi titoli presenti nella classifica dedicata alle migliori serie tv italiane del 2024, mentre oggi andremo più a fondo nella questione. Si potrebbe parlare di un Rinascimento seriale o di golden age: le serie tv italiane hanno cambiato passo, definitivamente.
Non più eccezioni o casi di spicco: è il movimento a esser cresciuto nella sua globalità. Per merito di alcune importanti eccellenze, e di un livello medio che ha alzato l’asticella, imponendosi con continuità anche agli occhi del pubblico internazionale. Insomma, un successone, distribuito con meriti variegati. Non è un caso, allora, che delle opere presenti nella classifica delle migliori serie tv italiane del 2024, una arrivi da Netflix, due da Prime Video, due dalla Rai, una da Disney+ e quattro da Sky. Per dieci presenti, oltretutto, altrettante avrebbero meritato un posto in graduatoria: da Supersex a Vita da Carlo, passando per Uonderboys, Piedone – Uno Sbirro a Napoli, Un amore, Antonia e molte altre, si sprecano gli esempi delle esclusioni eccellenti del 2024. E se gli assenti fanno rumore quanto i presenti in un livellamento verso l’alto, si ha un’idea del potenziale espresso.
Procediamo, allora, con la classifica delle dieci migliori serie tv italiane del 2024. C’è molto da dire a riguardo.
Migliori serie tv italiane del 2024 – 10. La legge di Lidia Poët
- Disponibile su Netflix.
- Stagione: 2.
Partiamo da un dato: La Legge di Lidia Poët è, insieme a L’Amica Geniale, una delle due serie tv italiane candidate ai prossimi Critics’ Choice Awards. Un risultato notevole, per molti versi straordinario: poche le serie tv del nostro Paese che possono vantare un risultato del genere. Poche quelle che hanno ottenuto un plauso della critica internazionale con tale enfasi. Basterebbe questo per giustificare l’inserimento in classifica della serie tv arrivata alla seconda stagione (e con una terza già ufficiale), ma andremo oltre.
La serie tv con protagonista Matilda De Angelis, al centro di numerose polemiche nell’arco della prima annata, ha saputo confermare le aspettative del pubblico e della critica. Un prodotto generalista, ma non solo generalista. Un crime sui generis che scommette sugli elementi cardine del genere per convertirli all’interno di una serie tv storica dai temi suggestivi e dal fascino pop. Diretta da Matteo Rovere, La Legge di Lidia Poët si inserisce abilmente nel solco della serialità italiana tradizionale, arricchendola con un approccio espressivo contemporaneo. Un approccio al passo coi tempi, internazionale senza essere stucchevolmente esterofilo.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la serie è stata per settimane una delle più viste su Netflix, entrando anche nelle graduatorie mondiali tra le serie tv non in lingua inglese. Decimo posto nella classifica delle serie tv italiane del 2024: ha dettato legge, e meno male.
9. Il Re
- Disponibile su Sky e Now.
- Stagione: 2.
Un’altra piacevole conferma, e anche qui non mancavano gli ostacoli preliminari. Il Re, d’altronde, si era presentato con l’etichetta del “primo prison drama italiano”. Una definizione ingombrante, anche perché il genere ha una avuto una lunga e fortunata storia nell’ultimo ventennio. La narrazione del mondo carcerario italiano, invece, aveva risentito in gran parte dei casi dei soliti luoghi comuni e dei soliti insopportabili cliché. Insomma, serviva altro. E Il Re è, in tal senso, non solo una serie tv ben fatta: è, prima di tutto, una serie tv necessaria. Copre una falla, riscrive i canoni ed è in qualche modo un’apripista.
Il Re è un pugno allo stomaco. Una serie tv dura e ruvida, cruda e diretta. Esplicita, fino in fondo. Fa cadere le barriere e disvela una realtà che sarebbe bene conoscere e riconoscere con maggiore lucidità. Secondo la nostra Serena Verrecchia, autrice delle recensioni della seconda stagione, “la serie è cresciuta rispetto al primo capitolo. Nel ritmo, nell’approfondimento dei personaggi, nella struttura e nella compattezza generale”. Nono posto tra le migliori serie tv italiane del 2024, a ulteriore certificazione dell’ottimo livello raggiunto dalla serialità italiana. E grazie: fa male, ma ne avevamo bisogno.