12) Rocco Schiavone
Al dodicesimo posto una Fiction che tutto sembra, meno che una classica produzione italiana. Non intendiamo per qualità o valori, non saremmo qui a parlare di questi ottimi prodotti, altrimenti. Intendiamo per toni e strutture, espedienti e, banalmente, storie. Rocco Schiavone è infatti il concentrato italiano di personaggi simbolici e iconici come BoJack Horseman, Hank Moody, Don Draper e qualsiasi altro individuo datato di disillussione e avvolto nel nichilismo. Quindi sì, piazziamoci dentro pure Rustin Cohle, con cui condivide pure il lavoro. Seppur con qualche riserva, possiamo definire Rocco Schiavone come una delle rare Serie Tv italiane in cui incontriamo la figura dell’antieroe. Di solito i nostri poliziotti sono piccoli e grandi eroi, o sono addirittura dei preti che lasciano la messa per andare a risolvere il caso. In questo caso tutto questo non esiste.
Rocco Schiavone è un uomo comune, come tanti. Un individuo che soffre e che, a differenza di molti personaggi, non si dimentica il dolore. Se lo conserva, portandolo con sé come un promemoria. Un po’ come abbiamo visto nel caso di After Life, Rocco ricorda la perdita di sua moglie ogni giorno. Ci convive straziandosi il cuore in mille pezzi, non accettando mai che una cosa del genere possa davvero essere accaduta. E’ arrabbiato e, soprattutto, non crede più a niente, se non al suo dolore. Ha già perso tutto, e adesso tutto quello che gli resta è il niente. Il niente e il suo lavoro. Perché se c’è una cosa che fa sentire ancora Rocco utile, questo è il lavoro. Aiutare chi ne ha bisogno. Forse per inerzia. Forse per evitare che a qualcun altro accada quel che è accaduto a lui. Quel che è accaduto a Marina.
A dispetto di altre Fiction, in questo caso siamo infatti di fronte a qualcosa che è di più e che, in modo forse mai visto prima in questo modo nelle reti Rai, riesce a raccontare le sfumature di un personaggio fatto a pezzi dalla fragilità, dal lutto e dalla sofferenza. E in mezzo a tutto questo, dei misteri che danno vita a una storia che usufruisce sia della trama orizzontale che della trama verticale. Ogni episodio sarà infatti contraddistinto da un nuovo mistero da risolvere mentre, intanto, Rocco continua a fare i conti con il passato. Nato dai romanzi di Antonio Manzini, Rocco Schiavone è un personaggio che dovrebbe diventare il simbolo delle nostre Fiction e che invece, chissà per quale motivo, resta sempre un passo indietro, ottenendo un successo discreto ma mai troppo esplosivo, specie se paragonato ad altri prodotti oggettivamente meno validi.
11) The Bad Guy, una delle migliori Serie Tv italiane del 2022
Undicesimo posto per un altro recente successo delle Serie Tv italiane che sta per tornare con una seconda stagione. Stiamo parlando di The Bad Guy, una produzione che potrete facilmente recuperare su Amazon Prime Video per scoprire un lato inedito delle opere italiane. Negli anni siamo spesso stati abituati alle solite storie. Impeccabili o appena sufficienti, non è questo il punto. Da quando ne abbiamo memoria, le Serie Tv hanno dato ampio spazio all’argomento della criminalità organizzata, concentrandosi soprattutto su stereotipi che oramai conosciamo a memoria. Un classico, un espediente semplice e spesso efficace a cui The Bad Guy non ha voluto rinunciare, ma a un solo costo: riformularlo completamente.
The Bad Guy allontana infatti qualsiasi forma di melodramma o Tv del dolore, favorendo una narrazione coadiuvata da toni sarcastici, provocatori e spesso in contrasto con il racconto superficiale di quella determinata scena. Anche la colonna sonora gioca infatti un ruolo fondamentale in questa produzione, e questo lo scopriamo già dai primi momenti quando, di fronte a una scena tragica, viene utilizzata la canzone di Mina. Una voce di cui avremo sempre bisogno, ma che di certo non ci aspetteremmo mai di vedere in una produzione del genere. Ma d’altronde questa è soltanto una delle tante cose che rendono The Bad Guy una Serie Tv italiana atipica e fedele solo a stessa.
Per prima cosa, The Bad Guy è una Serie Tv satirica e provocatoria, talmente attuale da immaginare un futuro distopico in cui l’Italia perde qualcosa che non ha mai avuto: il ponte sullo stretto di Messina. Fin dalla prima puntata, scopriremo quanto The Bad Guy sia una Serie Tv coraggiosa, ben lontana da quelle produzioni comfort a cui siamo stati abituati per anni. Qui i cliché vengono infatti e utilizzati soltanto con lo scopo di essere ribaltati e trattati in un modo mai visto fino a questo momento.
The Bad Guy ha saputo come sfruttare i suoi punti di forza. Ha saputo come raccontare qualcosa che respiriamo ogni giorno, rendendolo teatro di un futuro distopico in cui le cose non sono comunque migliori di come sono adesso. Ha saputo come essere attuale rimanendo sospesa nel tempo, accogliendo l’eredità del passato e plasmandola a modo proprio, immaginando uno scenario futuro. Cos’è il genio?
10) Esterno Notte
Arrivato prima al cinema e poi su due puntate su Rai Uno, Esterno Notte è la solida conferma del labile confine che separa il cinema dalle Serie Tv. La produzione di Marco Bellocchio si presta infatti sia alla trasposizione cinematografica che a quella seriale. Perfetta dunque per qualsiasi tipo di visione, che sia continua o spezzata in due parti. Anche se, diciamocelo, interrompere questo recente capolavoro delle Serie Tv non sarà di certo facile. La narrazione trascina il telespettatore all’interno di una storia difficile e che ha il solo scopo di raccontare la memoria e il passato del paese italiano.
Marco Bellocchio ritorna infatti dietro la macchina da presa per raccontare gli eventi che accaddero all’esterno della cella in cui Moro fu tenuto prigioniero. In modo nettamente diverso alla sua prima opera Interno Notte, Esterno Notte racconta uno dei periodo più complicati mai vissuti in Italia, e lo fa servendosi di una narrazione che opera sul fronte politico-sociale. Al centro della scena troveremo infatti non solo la prigionia di Aldo Moro, ma anche la reazione da parte delle istituzioni. Il ruolo della chiesa, la posizione di Andreotti, le lotte da parte della famiglia Moro: ogni cosa in Esterno Notte ottiene un posto, ricostruendo dall’inizio alla fine dei periodi storici più difficili mai affrontati e ricordati ancora oggi.
Con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy e Toni Servillo, Esterno Notte è una delle Serie Tv più importanti non solo dal punto di vista qualitativo, ma anche dal punto di vista storico. E’ il retaggio della grande opera Interno Notte ed è la conferma che, le storie importanti, offrono sempre più prospettive per una narrazione. E così, Bellocchio ha trovato le sue due chiavi, dando vita a un sequel indipendente tagliente e consapevole. Fatto di verità e di storia, di assenza di ipocrisie e tanto, tanto, coraggio. Dal suo arrivo, Esterno Notte non ha mai smesso di far rumore, ottenendo sia un plauso dalla critica che dal pubblico. E questo ci fa pensare che mai, neanche in un domani, questa produzione smetterà mai di respirare, ottenendo lo stesso destino della sua opera madre.