9) Strappare Lungo i Bordi / Questo Mondo non mi Renderà Cattivo
Lo sappiamo bene: Strappare Lungo i Bordi e Questo Mondo non mi Renderà Cattivo sono due Serie Tv indipendenti, non il sequel o il prequel l’una dell’altra. Dati però alcuni margini comuni – come contesti, personaggi e autori – dedichiamo un punto unico a entrambe le produzioni, racchiudendole in un’unica grande opera targata Zerocalcare. Quel genio del fumettista ha infatti dato voce a tutti i nostri incubi e mostri peggiori, restituendoci una narrazione tanto umana quanto dissacrante. Tanto difficile quanto semplice. Attraverso il racconto dei tre protagonisti, veniamo infatti a patti con delle storie che potrebbero essere anche le nostre. Perché Zerocalcare parla di cose che succedono tutti i giorni e che, ora dopo ora, sferrano colpi duri a qualisiasi tipo di individuo.
La schiettezza e l’onestà con cui Zero ha raccontato la generazione attuale sono stati i marchi di fabbrica della serie. L’esistenzialismo ha infatti giocato un ruolo preponderante in questa produzione, obbligando chiunque ci venisse a contatto a porsi domande anche scomode, che forse non ha mai avuto il coraggio di chiedersi. Non si tratta di adolescenti lamentosi o amori non corrisposti. Zerocalcare è molto più di questo. E’ la vita. Le disgrazie, le glorie, i dolori e gli sprazzi di felicità. In modo onesto e introspettivo, le due produzioni affrontano anche tematiche estremamente attuali come l’inclusione, la solitudine e l’importanza della salute mentale.
Attraverso questi tre espedienti, Zerocalcare dà vita a una narrazione inclusiva che non lascia da parte neanche un frammento della nostra attualità. Tutto ciò che viviamo ogni giorno è infatti qui presente, pronto a riflettersi nelle vite di Zero, Sara e Secco. Non ci farà andar fieri del mondo in cui abitiamo, tantomeno ci darà la possibilità di essere fieri di noi stessi. La parte più importante di questa opera ha infatti a che fare con l’assenza di qualsiasi forma di ipocrisia.
Zerocalcare si mette qui in discussione mettendo, di conseguenza, in discussione qualsiasi essere umano. Lo fa confrontare con tutto quello che è, che fa e che giudica, chiedendogli cosa davvero lui abbia fatto per cambiare le cose. Per chi abbia lottato. Se conosce davvero le ragioni della causa o, semplicemente, si muove come un robot. Con un’intelligenza emotiva fuori dal comune, le due Serie Tv di Zerocalcare ci descrivono e ci raccontano, facendoci scoprire forse meno belli di come avremmo sperato, ma sicuramente più reali.
8) Il Cacciatore
Ottavo posto per Il Cacciatore, una delle migliori Serie Tv italiane di tutti i tempi e sicuramente un must della nostra serialità. Acclamata sia dalla critica che dal pubblico, Il Cacciatore non è la tipica Fiction che potreste rivedere in prima serata. Non è il frenetico racconto d’intrattenimento e tantomeno è, purtroppo, frutto di una fantasia. Tutto quello che accade ne Il Cacciatore ha infatti purtroppo dovuto fare i conti con la realtà negli anni ’90, facendo di nuovo annegare l’Italia in un ennesimo incubo. Ispirata a eventi realmente accaduti e ambientata subito dopo la strage di Capaci e via D’Amelio, Il Cacciatore racconta la storia di Alfonso Sabella attraverso il personaggio di Saverio Barone, un giovane PM che nei primi anni ’90 diventa protagonista della caccia ai mafiosi avvenuta tra il 1993 e il 1998.
Una narrazione complessa, difficile, logorante, fatta di verità e silenzi protratti. Ogni cosa in questa produzione si ferma infatti a riflettere, concendo agli eventi e alle conseguenze il giusto tempo per essere assimilate sia dai personaggi che dai telespettatori. I dialoghi de Il Cacciatore sono infatti diretti e trasparenti, mirati a far comprendere a qualsiasi tipo di pubblico le conseguenze concrete di questo momento storico così delicato. La vera protagonista de Il Cacciatore è la verità, la ricostruzione fedele di quanto accaduto e il rapporto tra il disastro e i personaggi. Ognuno di loro viene infatti qui scrutato con una lente d’ingrandimento, permettendo al pubblico di conoscere la storia attraverso le loro spezzate parole.
Il Cacciatore racconta la corruzione, la violenza e le conseguenze di uno dei mali più ostili del paese. Servendosi di interpretazioni di prim’ordine, Il Cacciatore dà voce a personaggi realmente esistiti facendo leva non solo sulla loro parte più mostruosa, ma anche sulla loro natura umana. Una natura che vorrebbero allontanare e gettare via, perché gli ricorda ogni giorno che sono uomini, e dunque non sono immortali. Il Cacciatore è una delle Serie Tv più difficili da seguire. Un’opera di degna fotografia e regia, portata avanti con una lodevole continuità che l’ha resa sempre più intensa, stagione dopo stagione. Il Cacciatore ha meritato qualsiasi cosa abbia mai avuto e, se non l’avete ancora fatto, è il momento di correre ai ripari e recuperare questo capolavoro italiano.