7) Gomorra
Settimo posto per Gomorra che anticipa la Top 5 di sole due posizioni. Immaginiamo cosa starete pensando: se Gomorra sta solo al settimo posto, sul podio cosa ci sarà? Domanda più che legittima che, ancora una volta, afferma la forza delle nostre Serie Tv italiane. E, come detto, tra queste non poteva che esserci anche uno dei più solidi e grandi cult del nostro stivale: Gomorra. Quanto è grande, questa Serie Tv.
Tratta dalla penna di Roberto Saviano, Gomorra nel 2014 ha saputo ricordarci che le Serie Tv sappiamo farle anche noi e che quel grande capolavoro di Romanzo Criminale – nato nel 2008 – ci aveva assicurato il futuro. Perché Romanzo Criminale è stata la madre della maggior parte delle fortunatissima produzioni che conosciamo e amiamo. Ha cambiato le sorti della nostra serialità, un po’ come Seinfeld e Friends fecero con le comedy e I Soprano con gli antieroi. Gomorra raccoglie infatti l’eredità di Romanzo Criminale e poi la ribalta, dando vita a un’opera mastodontica che si distacca dalla ricerca emotiva della prima per creare una narrazione più adrenalinica e frenetica. E anche molto, molto più cruda.
In Gomorra infatti si predilige un taglio più documentaristico, mirato a raccontare lo spaccato di un mondo criminale che non dorme mai e che, come tale, si espande come un virus provocando drastici effetti collaterali in ogni dove. Niente salvezza per i personaggi di Gomorra, ma solo un ineluttabile destino ambientato in una Napoli che non dorme mai. Un’opera mastodontica lunga ben cinque stagioni arrivate a conclusione solo tre anni fa, ma già dal grande valore storico. Gomorra è infatti una delle Serie Tv simbolo italiane, un eterno cult tanto difficile quanto necessario, mirato soprattutto a documentare l’Italia difficile, lo smarrimento dei valori e l’importanza dell’istruzione. Gomorra dà infatti voce anche alla drammatica realtà delle baby gang, accendendo una luce sul tema della giovenutù bruciata senza piani per il futuro, ma solo una strada fatta di perdizione e smarrimento.
Per conoscere davvero l’anima delle Serie Tv italiane, tra le tante produzioni, bisognerà recuperare anche Gomorra. L’eterna Serie Tv che ha fatto del realismo il suo punto di forza.
6) La Piovra, una delle migliori Serie Tv italiane. Un cult d’altri tempi
Ad anticipare la Top 5 troviamo un’eredità importantissima. Cult che un cult lo è diventato soprattutto grazie all’estrema attualità con cui ha raccontato i suoi tempi, provocando e dando vita anche a delle polemiche che non vedevano di buon occhio la sua trasperenza. Insomma, La Piovra è stata La Piovra fin dalla sua prima puntata. Fin dal suo primissimo istante. Da quando, ancora, aveva detto soltanto il 10% di tutto ciò che avrebbe detto qualche puntata più avanti. Perché esistono Serie Tv che si capiscono immediatamente. Produzioni talmente forti da fare breccia immediatamente con dialoghi e un’introduzione alla storia degna di nota. E questo è proprio il caso de La Piovra, una produzione composta da 10 stagioni andata avanti dal 1984 al 2001.
Da quel momento, il telefono della produzione non smise mai di squillare a causa di numerose controversie. Il motivo di questa attenzione ha a che fare con il labile confine che separava la realtà dalla finzione. Ad esempio, l’assassinio del vicecommissario di polizia De Maria all’interno di un Bar è in realtà ispirato a quello di Boris Giuliano, mentre l’omicidio della quarta stagione sembra ricordare quello di Ninni Cassarà. Questi sono sono alcuni degli esempi che legano La Piovra alla realtà del paese, e sono anche alcuni degli esempi che mostrano quanto questa produzione avesse tutta l’intenzione di documentare abilmente quel che vedeva con i suoi occhi.
Il suo arrivo in Tv fece immediatamente scalpore, ottenendo punte di 15 milioni di telespettatori e un successo esportato in altre 80 nazioni. Con la sua colonna sonora firmata da Buonvino, Morricone e Ortolani, la Piovra ha messo in atto una narrazione in cui quel che contava non aveva a che fare soltanto con la verità, ma anche con i suoi personaggi. I suoi protagonisti erano infatti caratterizzati da una scrittura precisa e profonda che permetteva al telespettatore di immergersi a tutti gli effetti all’interno della loro psiche. Non esistevano confini o limiti in questa produzione, e il suo impatto sociale e culturale ha segnato non solo un’epoca e una generazione, influenzando così anche le produzioni future.