The Good Mothers
- Disponibile su Disney+
Abbiamo evocato il tema più volte nell’arco di questo articolo, ed è inevitabile. In un Paese martoriato dalla criminalità organizzata, fare luce sulle dinamiche che costituiscono l’essenza delle mafie non è solo necessario: è fondamentale. Se da un lato, però, troviamo le narrazioni sui generis di Prime Video, protagonista in prima linea grazie a The Bad Guy e Bang Bang Baby, dall’altra ci ritroviamo con un gioiello che non è stata esattamente profeta in patria. Parliamo di The Good Mothers, realizzata nel 2023 da Disney+ (uno dei primi original europei): accolta con grande curiosità dal pubblico, non ha avuto in seguito il successo che sarebbe stato legittimo attendersi da una produzione tanto solida. Una produzione che parla di donne sfuggite alla morsa dell’ Ndrangheta, e delle strategie adottate dalla giustizia per contrastare il fenomeno.
La sua presenza in questa lista è doverosa anche solo in virtù degli standard qualitativi raggiunti dalla miniserie, davvero alti, ma anche in relazione al successo internazionale che ha ottenuto in seguito. Vincitrice della prima edizione del Berlinale Series Award, un prestigioso riconoscimento che ha certificato l’ottimo lavoro fatto, The Good Mothers è stata distribuita con buoni risultati anche negli Stati Uniti all’interno della piattaforma Hulu.
Inserita tra le migliori serie tv italiane del 2023, The Good Mothers merita di più anche nel nostro Paese.
Una narrazione alternativa delle mafie, con un taglio più documentaristico, è possibile: la serie rientra tra i pochi esempi nobili in tal senso.
Prisma
- Disponibile su Prime Video
Concludiamo questo lungo percorso alla scoperta delle migliori serie tv italiane che hanno stupito il mondo negli ultimi anni con un terzo titolo in arrivo da Prime Video. Fa particolarmente piacere parlarne perché il pubblico sembra averne colto il potenziale più di quanto abbia fatto la critica, e il successo della seconda stagione (da noi recensita così) lo testimonia.
Parliamo di Prisma, serie che non ha mai avuto un grande richiamo mediatico ma che ha saputo coinvolgere gli utenti di Prime Video con grande intelligenza.
La piattaforma la descrive così: “Dal regista di SKAM ITALIA Ludovico Bessegato, Prisma esplora le relazioni e le identità di Marco e Andrea, 2 gemelli all’apparenza identici ma profondamente diversi nelle inquietudini che esprimono. I due inaugurano un viaggio di scoperta e di passaggio da ciò che dovrebbero essere a ciò che vogliono essere, che coinvolgerà i loro amici, tutti accumunati dalla ricerca del proprio posto nel mondo”.
La serie, un teen drama solido e realistico, ha conquistato da subito il pubblico grazie alla grande intensità adottata nell’approcciarsi a temi importanti come l’identità di genere, il bullismo, l’autolesionismo, la sessualità, lo spaccio di droghe leggere, la disabilità e il revenge porn, spiccando per la capacità di raccontare la Generazione Z con una fedeltà alla realtà piuttosto rara in Italia. Non è un caso, d’altronde, che l’altra opera chiave di Bessegato, la già menzionata SKAM ITALIA, si sia distinta a sua volta in tal senso.
Prisma copre così una falla nel racconto televisivo italiano, proiettando le nuove generazioni all’interno della serialità con un approccio onesto e senza fronzoli, duro come solo la realtà sa essere. Un genere, questo, molto apprezzato negli ultimi anni. Euphoria, d’altronde, è uno dei maggiori successi della nostra era (pur partendo da presupposti diversi e ricercando obiettivi specifici), ed è bene che qualcuno in Italia sia riuscito ad appagare tale esigenza. Stupendo tutti con grande consapevolezza.