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La Classifica delle 10 Migliori Serie Tv Originali Netflix secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Martha e Jonas in una scena di Dark, tra le migliori Serie Tv Netflix

4) Sense8

Tuppence Middleton in una scena di Sense8, tra le migliori Serie Tv Netflix
Credits: Netflix

Ad anticipare il podio arriva un titolo complesso. Complesso non per la sua narrazione o qualità, ma per il destino assurdo di cui è stata resa vittima dalla piattaforma. Perché Sense8, dopo due stagioni di ottimo livello, è stata cancellata come un fulmine a ciel sereno. La risposta del pubblico è però presto arrivata, e si è fatta sentire in modo inequivocabile. Il rumore è stato talmente tanto da portare Netflix a produrre una puntata conclusiva che potesse concludere la storia nel migliore dei modi. Ma, nonostante la toppa, Sense8 resta comunque una macchia indelebile, una Serie Tv cancellata sul più bello. Non importa quanto si edulcori, perché la sostanza non cambia. E questo lo ricordano bene tutti, anche la nostra community Hall of Series – Comunità di Recupero che ha deciso di premiarla con un posto così alto in classifica.

Sense8 aveva tanto da offrire. Lo aveva sul piano qualitativo – aveva ancora tanto da giocare – e sul piano narrativo e umano. D’altronde, la storia che racconta la Serie Tv Netflix è una storia profondamente umana che parla di umani, di come questi siano collegati, di quanto questi contano nella vita degli altri. Al centro di tutto ci sono infatti otto protagonisti. Otto differenti vite, stili di vita, provenienze, culture, orientamenti sessuali, religioni. Otto differenti personalità sparse per il mondo che, nonostante tutto, sono sempre l’uno accanto all’altro. Come se fossero essi stessi l’altro. Gli otto protagonisti scoprono di essere infatti dei sensate, ovvero delle persone con un avanzato livello di empatia che hanno sviluppato una connessione psichica con un gruppo ristretto di loro simili.

Per descrivere che cosa realmente sia Sense8 a chi l’ha vista basterebbe citare What’s Up (qui trovate, a proposito, la scena che vi convincerà a guardare Sense8 anche se Sense8 non l’avete ancora vista) la colonna sonora che ha reso grande una delle più importanti scene della serie. La serie che forse di più racconta, senza una sola parola, la connessione che lega gli otto protagonisti. Con un’intelligenza emotiva che diventa presto l’elemento fondante di Sense8, la serie esplora diverse tematiche esistenziali, dando vita a una narrazione inclusiva che affronta una moltitudine di argomenti. Sense8 è stata un manifesto culturale. E’ stata l’intelligenza emotiva fatta su misura per una Serie Tv. E’ stata tanto, ed è stata anche una delle cancellazioni più dolorose di casa Netflix. Ma non è la sola. Al terzo posto della classifica arriva infatti una delle cancellazioni mai perdonate dal pubblico. Una ferita aperta, che non smette di bruciare.

3) Mindhunter

Jonathan Groff in una scena di Mindhunter, tra le migliori Serie Tv Netflix
Credits: Netflix

L’abbiamo presentata parlando della sua cancellazione, perché questa è una ferita che non smette ancora di bruciare. Stiamo parlando di Mindhunter, il successo in due stagioni di David Fincher che apre il podio delle Migliori Serie Tv Netflix. Un rimpianto. Un rimorso. Una speranza che resta sempre accesa nei fan che, nonostante tutto, non smettono di sperare che qualcosa possa cambiare. Netflix ha però deciso di interrompere questo viaggio perché si trattava di un investimento ad alto budget che la piattaforma non si è sentita pronta a portare avanti. Secondo le parole dette dallo stesso Fincher, Netflix non avrebbe riconosciuto nel prodotto un pubblico sufficiente per mandare avanti un simile investimento. Non è la prima volta però che una cosa del genere capita.

Lo abbiamo visto con 1899, la Serie Tv degli autori di Dark cancellata dopo una sola stagione, e lo abbiamo visto ancor prima con Mindhunter. Ci abbiamo fatto il callo, ma superare la cosa è un altro paio di maniche. E così di questa straordinaria produzione ci restano solo i ricordi, l’accurata analisi tra l’orrendo che prende vita e la mente umana che lo compie. Mindhunter, dal canto suo, non ha nulla da rimproverarsi. Con un lavoro ineccepebile sul fronte registico, interpretativo e narrativo, la serie ha giocato al meglio le sue carte riuscendo a mettere in piedi una narrazione che ricalca la realtà dei fatti realmente accaduti con un occhio lucido e attento ai dettagli. Tutto merito del lavoro che c’è stato dietro lo sviluppo della serie, a cui hanno partecipato diversi criminologi che hanno contribuito a rendere la serie più fedele possibile alla realtà.

Ed è con questi presupposti che Mindhunter giunge sul piccolo schermo riportandoci indietro nel tempo fino agli anni ’70. Siamo in un’America spietata, pericolosa e criminale. Un’America protagonista di atroci crimini che, prima di essere puniti, vanno assolutamente fermati, previsti e bloccati sul nascere. Per questa ragione, il negoziatore e profiler Holden Ford, Bill Tench e la professoressa Wendy Carr decideranno di cominciare a studiare la mente e la psiche dei seriak killer, così da creare un profilo. L’intento è chiaro: fare diverse interrogatori ai serial killer che si sono macchiati di tale atrocità, provando così a ricostruire un profilo che possa aiutare la prevenzione, la ricerca e il modus operandi. Soltanto agendo in questo modo, forse, si riuscirà a scongiurare l’orrore.

Con una trama del genere e un livello di questo tipo, Mindhunter aveva tutte le carte in regola per arrivare almeno a una terza stagione conclusiva. Il suo volo è stato però interrotto. Anche se qualche volta speriamo che che non sia davvero così.

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