7. NCIS
Che nostalgia! Serie tv vintage di livello con personaggi diventati parte della cultura seriale ed è ancora in produzione, è stata infatti appena confermata la 22ma stagione (ne parliamo qui). Si è parlato tanto di questo fenomeno con 4 spin-off in giro per l’America e anche per il mondo con NCIS: Sydney (disponibile qui). Attrarre anche il pubblico dei Down Under non è cosa da poco. Il pubblico australiano non è di facile presa. La forza che ancora adesso è di traino è proprio nella serie originale iniziata nel 2003 e che fino al 2022 ha visto in forze Jethro Leroy Gibbs (Mark Harmon) che ha dato un’impronta indelebile a questa serie tv vintage sì ma mai invecchiata.
Lo spirito di squadra, i rapporti interpersonali, il rispetto e la stima che c’è tra i suoi componenti è il traino per qualsiasi indagine vadano incontro.
Anche quando sono cambiati dei componenti storici. La serie è riuscita a fare una sorta di trasfusione per cui, anche in presenze di nuovi visi, riusciamo a percepire che nulla è cambiato anche se tutto (o quasi) è cambiato. Le storie investigative nel corso del tempo si sono affinate e sono diventate più aderenti alla realtà. Il creatore Bellisario ha sicuramente dato manforte in questo conoscendo bene la realtà dei Marine. NCIS, la prima, l’originale è una di quelle serie che è riuscita a creare un sodalizio con gli spettatori. Siamo tutti un po’ parenti di Tony Di Nozzo (Michael Weatherly), Abby Sciuto (Pauley Perrette), Tim McGee (Sean Murray), Ziva David (Cote de Pablo), Ducky Mallard (David McCallum), Jimmy Palmer (Brian Dietzen). Una famiglia allargata, poche serie TV vintage o meno sono riuscite a fare altrettanto.
8. Law & Order
Law & Order sembra ci sia sempre stata, anche prima del 1990 quando è andata in onda sul canale NBC per la prima volta. Probabilmente non c’è stato un solo giorno nel quale qualche canale televisivo abbia trasmesso una replica di un episodio dell’originale o di uno dei tanti spin-off. Più che serie tv vintage è parte integrante della storia televisiva e non solo del procedurale poliziesco. Gli episodi, sia nella serie originale che in tutti gli spin-off narrano il crimine da due prospettive che spesso sono contrapposte, la legge e l’ordine appunto. La prima parte ha come protagonisti le strade e le case di New York dove l’atto criminale viene compiuto. I detective indagano, interrogano, colgono le incongruenze e poi arrestano il colpevole. Nella seconda parte la scena si sposta negli uffici della stazione di polizia e del pubblico ministero e spesso i colpevoli tornano presunti tali.
La legge fatica sempre a far trionfare la giustizia. Una volta tanto il sotto titolo italiano ha ben espresso il tema centrale della serie: i due volti della giustizia.
Nelle aule inizia una lotta tra l’operato dei detective e il racconto di quanto è successo, espresso tramite il filtro degli avvocati difensori. Spesso il detective di turno che va a testimoniare sembra una vittima sacrificale, il vero detentore del bene che viene vessato dalla burocrazia. Questa è l’impronta alla quale l’ideatore e sceneggiatore Dick Wolf non vuole rinunciare. Spesso ci sono anche degli scontri verbali tra detective e pubblico ministero che valuta quanto gli convenga portare l’indagato in aula. Dick Wolf sposta sempre l’ago della bilancia verso l’ordine (Order) che considera il punto di arrivo e di partenza della legge (Law) piuttosto che una sinergia tra i due. La serie originale è durata 20 anni, recuperare tutta questa serie tv vintage può essere oneroso come per altre serie che sono capolavori ma troppo vecchie per stimolare la visione. Ci sono sempre le repliche per una visione estemporanea.