The Gilead’s Tale
- Il miglior spin-off della serie tv The Handmaid’s Tale.
- Fattibilità: 8/10.
- Potenziale: 8/10.
Dai, torno serio per un attimo. E lo dico subito: è uno dei più fattibili tra gli spin-off esistenti nella mia testa. Al punto da essermi domandato perché non sia, al momento, l’ipotesi più concreta tra i futuri spin-off di The Handmaid’s Tale. Per carità, il futuro The Testaments avrà alla base del materiale letterario d’alto profilo e avrà tutte le potenzialità per esprimersi al meglio come erede della serie madre: sono convinto, però, che una serie del genere necessiti di un prequel, prima ancora che di un sequel. La serie, d’altronde, ha già esplorato a grandi linee i meccanismi politico-sociali che hanno portato alla deriva distopica di Gilead, ma ritengo ci sia ampio margine per raccontarli con maggiore cura. Anche perché la serie si è sempre concentrata sugli aspetti umani ed emozionali della tragedia, tralasciando spesso un focus più approfondito sui complessi ingranaggi politici.
Non è tutto, perché questo potrebbe diventare uno dei migliori spin-off delle serie tv da molto tempo a questa parte.
Un prequel del genere, incentrato sulle origini e lo sviluppo primario del regime teocratico di The Handmaid’s Tale, offrirebbe la possibilità di offrire un quadro globale più esteso, dando vita a un political drama suggestivo e intenso. Con una protagonista già consolidata, Serena Joy, e il ritorno di alcuni tra i soggetti più intriganti della serie madre, vissuti però in un periodo diverso della loro esistenza, in un mondo molto più vicino al nostro. Tra tutti, menzionerei in tal senso Joseph Lawrence, ma la lista sarebbe lunga.
Insomma, questo è un prequel che s’ha da fare. Eccome. Ed è persino inutile rimarcare quanto attuale sarebbe un’opera del genere. Lo sarebbe, almeno, quanto la stessa The Handmaid’s Tale. Se non persino di più.
Birth of a Playboy
- Il miglior spin-off della serie tv How I Met Your Mother? Sì e no.
- Fattibilità: 7/10.
- Potenziale: 8/10.
Prima di mandarmi a quel paese, riflettiamo un attimo. How I Met Your Father è andata come è andata (malissimo), e rappresenta uno dei miei rimpianti seriali più cocenti degli ultimi anni. Sì, un rimpianto e non una delusione: al di là dei numeri deficitari e dei limiti palesati qua e là, resto convinto che la serie stesse ingranando e avesse tutte le possibilità di emergere al meglio, ma visto che è ormai parte del passato la chiudo qua.
Passo, allora, all’idea numero due: un prequel incentrato su Barney Stinson, attingendo a piene mani dal materiale offertoci da How I Met Your Mother. In particolare, dagli eventi narrati nel quindicesimo episodio della prima stagione. La puntata esplorò infatti il passato del personaggio, facendoci scoprire che il playboy incallito della serie sia in realtà figlio disillusione amorosa di un animo romantico e idealista.
Troverei interessante, quindi, esplorare meglio la vicenda, magari all’interno di una miniserie da una decina di puntate. Al massimo due stagioni, prima di dover forzare la mano. Un racconto organico che metta a nudo il primissimo Barney Stinson, offrendogli sfumature, scopi e background inediti. Col modello di sempre: sarebbe lo stesso Barney, infatti, a raccontare la storia a sua figlia. Ci sarebbe solo un problema, su tutti: Neil Patrick Harris è il re dei trasformisti ed è in grado di interpretare letteralmente chiunque, ma potrebbe interpretare un ragazzo appena uscito dagli anni dell’adolescenza, ora che di anni ne ha 51? Forse sì, forse no. Ma da uno come lui potrei aspettarmi benissimo anche questo. E come minimo, sarebbe un narratore… leggendario. Star Wars l’ha fatto a più riprese col suo Darth Vader: ora, invece, è arrivato il momento di Barney.