La capacità di creare storie horror che vadano oltre gli spaventi superficiali, immergendosi nelle profondità emotive e psicologiche, è ciò che ha reso il lavoro di Mike Flanagan unico e fresco nel panorama dell’horror contemporaneo. Il regista dedica moltissimo tempo allo sviluppo dei personaggi utilizzando la cornice sovrannaturale solo come un mezzo per raccontare storie di fallimenti e redenzione umana. In questo il regista è molto vicino allo stile di Stephen King, maestro contemporaneo della letteratura horror e, anche lui, più attento alla psiche dei suoi personaggi e al modo in cui affrontano i pericoli che ai pericoli in sé e per sé. Anche in mezzo agli elementi soprannaturali, i personaggi rimangono sempre al centro della narrazione rappresentando il cuore pulsante. Un discorso che vale sia per i lungometraggi che per le serie tv.
Ecco quindi la classifica dei 10 migliori personaggi protagonisti delle produzioni firmate da Mike Flanagan.
10) Kaylie Russell – Oculus (2013)
Le opere di Mike Flanagan sono piene di eroine oscure.
Personaggi femminili complessi, dal passato traumatico in lotta contro demoni interiori oltre che entità esterne. Nel vasto panorama horror moderno, Mike Flanagan è riuscito a distinguersi anche per questo motivo e non è un caso che, diverse posizioni di questa classifica, siano occupate proprio dai suoi personaggi femminili. Riuscendo, con grande maestria e sensibilità, a calarsi nell’anima femminile, il regista non scade mai nel banale o nello stereotipo. Il primo nome è quindi quello di Kaylie Russel (Karen Gillian), protagonista di Oculus. La pellicola del 2013 è un dramma familiare, che si muove tra passato e presente. Indietro nel tempo, osserviamo il disfacimento della famiglia Russel a causa di uno specchio e della presenza demoniaca che vi si annida all’interno. Al giorno d’oggi, tocca a Kaylie e al fratello minore Tim, rimasto rinchiuso per anni in un ospedale psichiatrico, venire a capo di cosa sia realmente accaduto ai genitori.
Se Tim, però, rimane sempre molto cauto e silenzioso, mai del tutto convinto della presenza di elementi soprannaturali, tocca a Kylie combattere in prima linea. La ragazzina insiste, nel passato come nel presente, sulla malvagità dello specchio e escogita un piano accuratissimo per poterlo sconfiggere e rendere giustizia ai genitori. La ragazza raccoglie le prove, fa indagini e dedica tutta la sua vita di adulta a ritrovare quel maledetto specchio. Estremamente intelligente, Kaylie si rivela un personaggio femminile determinato e lontanissimo dalla superficialità narrativa che denota la maggior parte delle donne negli horror (ahinoi). Purtroppo la sua determinazione non basterà a sconfiggere lo specchio.
9) Danny Torrance – Doctor Sleep (2019)
2011. 30 anni dopo gli eventi terrificanti accaduti all’Overlook Hotel, Danny Torrance, il bambino con il dono della luccicanza, è ora un uomo adulto. Le cose per lui non sono andate nel migliore dei modi, non riuscendo mai a venire a patti con quanto visto nell’albergo degli orrori e con la follia che ha preso suo padre. Ex alcolizzato e tossicodipendente, Danny utilizza il proprio dono per fare del bene. Lavorando come inserviente nell’ospizio della cittadina di Frazier, Danny ricorre alla luccicanza per dare un po’ di conforto agli anziani morenti. Passano gli anni e l’uomo si è ormai integrato nella sua nuova vita ma i fantasmi del passato non smettono di tormentarlo, riconducendolo lì dove tutto ha avuto inizio quando la sua strada incrocia quella del Vero Nodo (una sorta di vampiri che si nutrono della luccicanza) e di Abra Stone, ragazzina dai poteri psichici potentissimi.
La sfida di Mike Flanagan, in questo caso, era quella di riuscire a rendere omaggio a un film cult, seppur non apprezzato dagli estimatori più ferrei di King, e di adattare un libro che è il sequel di un altro.
Il regista riesce nella sua impresa, rimanendo abbastanza fedele al materiale letterario e costruendo un antieroe con il quale risulta semplice immedesimarsi. Il Danny Torrance del libro, così come quello interpretato da Ewan McGregor, è un uomo che non è mai venuto a patti con il passato e che, da questo, è stato influenzato per tutta la vita. Sono ferite dell’anima che non possono guarire, incubi a occhi aperti che non gli hanno permesso di costruirsi una nuova vita. Il destino di Danny chiude nel Doctor Sleep firmato da Mike Flanagan un cerchio apertosi con Shining. Danny utilizza i poteri che gli hanno causato tanto dolore a fin di bene, accettando la sua natura e sacrificandosi finalmente sereno in volto.
8) Hugh Crain – The Haunting of Hill House (2018)
Fino a dove può spingersi l’amore di un padre per i suoi figli? Ci risponde Hugh Crain da The Haunting of Hill House che, pur di lasciare inalterato il ricordo della loro madre, è pronto ad assumersi la colpa di ciò che è accaduto quella terribile notte di tanti anni fa. I piccoli Crain crescono così senza conoscere la verità, chiusi nel loro dolore, fino a quando l’orrore non torna a bussare alla loro porta. Il legame che li teneva uniti da bambini è ormai sempre più debole, reciso dalla perdita della madre e dai ricordi troppo assurdi da accettare. Perché tornare con la mente al passato significa tornare a Hill House e a quelle strane visioni e inspiegabili eventi che la mente degli adulti non sembra avere la forza per accettarle. Il capro espiatorio per quanto è accaduto diventa allora il padre, unico genitore rimasto che, ai loro occhi, non è stato in grado di proteggere la famiglia e per questo motivo va punito con il silenzio e l’allontanamento.
Hugh Craine, interpretato da giovane da Henry Thomas e da grande da Timothy Hutton, era un padre amorevole e un marito innamorato prima che la casa gli togliesse ogni cosa. Diventato adesso un’anima tormentata e tragica, Hugh non ha più alcun rapporto con i figli ma continua a vegliare su di loro a distanza. Nel finale di serie, è proprio lui a compiere l’estremo sacrificio per salvare i figli dalla malignità di Hill House e dal fantasma della moglie ormai corrotta dalla casa. Thomas e Hutton eccellono nell’interpretare Hugh in fasi diverse della sua vita, riuscendo a trasmetterci tutta la devozione di un padre disposto veramente a tutto per i suoi figli.
7) Dr. Theodora “Theo” Crain – ‘The Haunting of Hill House’ (2018)
Contrariamente agli altri fratelli che vivono l’esperienza di Hill House senza mezze misure, Theo Craine rimane sempre in mezzo tra raziocinio scettico e cieca superstizione. Forse in virtù di quei poteri che rendono il suo coinvolgimento emotivo e le sue reazioni ai fenomeni soprannaturali un interessante punto di vista sulla complessità delle situazioni nella casa infestata. Theo ha una relazione complicata con i membri della sua famiglia, ma sviluppa legami significativi con i suoi fratelli, in particolare con Shirley e Nell, per la cui sorte si sente profondamente in colpa. Come gli altri membri della famiglia, Theo deve affrontare i propri demoni interiori legati al tempo trascorso a Hill House, eppure sembra essere l’unico personaggio a non riscostruire da zero l’esperienza ma accettandola così come è stata. A differenza dei fratelli maggiori che rinnegano la realtà e a quelli minori che, invece, ne sono diventati schiavi, Theo si muove in una zona di grigio dove realtà e sovrannaturale vanno a braccetto.
Il suo percorso di crescita personale è un elemento centrale della trama e il suo modo di gestire il trauma contribuisce alla narrazione più ampia della serie. La donna indossa sempre dei guanti, non solo come parte del suo abbigliamento, ma anche per proteggersi emotivamente. Questo gesto è simbolico del suo bisogno di distanziarsi dalle emozioni degli altri ed è per questo, infatti, che nessuna relazione la coinvolge mai troppo da vicino. Eppure questi guanti non la isolano completamente, poiché la sua abilità psichica persiste attraverso di essi.
5) Maddie Young – ‘Hush’ (2016)
Moglie e musa di Mike Flanagan, Kate Siegel è presente in quasi tutte le opere del regista.
Maddie Young (Kate Siegel) è una scrittrice sorda e muta che vive in una casa isolata nei boschi per cercare ispirazione per il suo prossimo romanzo. Ma il ritiro di Maddie si trasforma in una lotta alla sopravvivenza quando, una notte, un uomo mascherato inizia a tormentarla. Inizialmente ignara di ciò che sta accadendo attorno a lei, Maddie si ritroverà in una situazione sempre più critica quando si renderà conto che l’uomo mascherato è lì per ucciderla. La sordità di Maddie gioca un elemento cruciale all’interno della trama mostrando una protagonista diversa dal solito e potenzialmente in uno stato di maggiore fragilità. Eppure, quello che potrebbe essere un handicap si trasforma in un’arma quando la donna decide di utilizzare la sordità come un’arma contro il suo aggressore.
La sua limitazione fisica le permette di affinare determinate tattiche di sopravvivenza e la sua capacità di comprendere la minaccia che la circonda. Nonostante la sua disabilità, Maddie è un personaggio forte e risoluto. La sua forza emerge quando si trova in una situazione di pericolo, e il pubblico segue con attenzione le sue scelte, senza mai distrarsi. La narrazione mette in luce il suo spirito combattivo e la sua capacità di pensare in modo rapido e creativo. Ogni azione che compie è studiata e riflette la sua intelligenza e il suo coraggio di fronte a circostanze estreme.
6) Verna – The Fall of the House of Usher (2023)
La caduta della casa degli Usher è l’ultima fatica di Mike Flanagan che, dopo la parentesi del vampiresco Midnight Mass e dell’adolescenziale The Midnight Club, torna ad adattare i grandi classici della letteratura horror americana.
Questa volta si tratta dei racconti di Edgar Allan Poe, uno dei più grandi scrittori americani di letteratura horror in grado di coniugare l’angoscia dell’ignoto con la malvagità intrinseca dell’animo umano. Un animo che Flanagn ama vivisezionare in mille e più modi mettendone in luce pregi e difetti, colpe, fragilità, vittorie e rivincite. Quella degli Usher, tuttavia, è una storia fatta quasi esclusivamente di personaggi terribili. Tutti i membri della famiglia, infatti, sono spregevoli, arrivisti ed egoisti, corrotti dal denaro e dagli insegnamenti di un padre senza scrupoli.
A riportare la bilancia in equilibrio ecco quindi che interviene Verna, il corvo della nostra storia. La misteriosa donna, interpretata da una magnetica Carla Cugino, discende inesorabile sui membri della casa Usher portando con sé una giustizia spietata che non guarda in faccia niente e nessuno. Dopo aver stretto un patto con il giovane Roderick, che non ha pensato due volte a sacrificare la sua potenziale famiglia per la fama e la gloria, adesso Verna è tornata a riscuotere il debito. I figli di casa Usher cadono uno dopo l’altro, come foglie al vento, senza denaro sufficiente o potere a proteggerli. Inermi di fronte al fato, incontrano il loro destino negli occhi scuri e nel sorriso sardonico di Verna, divinità antica e immortale.
4) Jessie Burlingame – ‘Gerald’s Game’ (2017)
Non solo serie tv, Carla Cugino ha infatti preso parte a una pellicola di Mike Flanagan, ancora una volta ispirata a un’opera di Stephen King.
E anche in questo caso il regista è stato davvero all’altezza del compito, regalandoci uno dei migliori adattamenti di sempre tratto da un romanzo del re del brivido. Basato sul romanzo del 1992, Il gioco di Gerald (disponibile su Netflix) racconta la storia di Jessie Burlingame e suo marito, Gerald appunto, che si recano in una casa isolata sul lago per trascorrere un fine settimana romantico. Gerald propone di giocare a un “gioco” piccante per ravvivare la loro vita sessuale. Tuttavia, durante il gioco, l’uomo ha un attacco cardiaco improvviso e muore, lasciando Jessie incatenata al letto. Bloccata e sola nella casa isolata, Jessie inizia a vivere un incubo in cui realtà e finzione si confondono sempre di più. Dolorante per le manette e sempre più disidrata, Jesse inizia ad avere delle visioni dove si convince che un uomo misterioso si stia aggirando peer caso. Ma sta accadendo davvero o è solo frutto della sua immaginazione?
Jesse deve affrontare non solo la paura di morire di fame e sete, ma anche le sue paure più profonde e oscure, tra cui i ricordi di un evento traumatico della sua infanzia legato alla figura paterna. Carla Cugino regge da sola la pellicola, conquistando lo spettatore con la sua straordinaria interpretazione fatta per lo più di gesti ed espressioni con cui costruisce il personaggio di Jesse. Pur rimanendo incatenata al letto, l’attrice fa suo il dolore e il trauma di Jesse, spingendoci a tifare per lei e a pregare che un qualche miracolo possa venire a salvarla.
3) Eleanor “Nell” Crain Vance – ‘The Haunting of Hill House’ (2018)
La morte di Nell funge da catalizzatore per il ritorno di tutta la famiglia a Hill House. La più piccola della famiglia Craine è la prima che ha sperimentato gli orrori della casa e anche la prima a morire per causa sua, se escludiamo la madre ormai perduta da tempo. Nell ha trascorso gran parte della sua vita adulta in lotta contro il trauma infantile e i problemi mentali che non hanno mai smesso di tormentarla. Anche la felicità trovata tra le braccia dell’uomo che amava, si sgretola come sabbia tra le dita. La casa non ha mai smesso di tenerla avvinghiata tra le sue spire e nessuno della sua famiglia ha mai fatto realmente qualcosa per proteggerla. Ecco perché il tragico destino di Nell è segnato sin dall’inizio, da quando una donna dal collo storto le venne a far visita di notte da bambina.
Il personaggio è caratterizzato da una profonda empatia e sensibilità, che la rendono più aperta alle forze paranormali rispetto agli altri membri della famiglia. Fin da piccola, infatti, Nell è tormentata da presenze paranormali, che la perseguitano anche da adulta. Non c’è via di scampo, tutto è stato già prestabilito dalle invisibili Parche che tendono il filo di Nell fino a che non si spezza proprio come il suo collo. Così si chiude un cerchio tragico che unisce passato e presente. Ma la morte di Nell rappresenta anche la salvezza dei Craine perché è grazie a lei che gli orrori della casa vengono finalmente alla luce, permettendo ai fratelli di accettare la verità e di poter finalmente iniziare a vivere davvero.
2) Father Paul Hill – Midnight Mass (2021)
La straordinaria interpretazione di Hamish Linklater gli è valsa la seconda posizione di questa classifica dei migliori personaggi di Mike Flanagan. Un attore un attore che si è fatto strada a suon di personaggi secondari ma che rimane, tuttora, ingiustamente sconosciuto. La sua performance è fatta di piccoli gesti, espressioni e semplici sguardi che riescono a trasmetterci tutta la profonda complessità di un personaggio dalle mille sfumature. Un uomo di chiesa che ha perso la fede e che, nel tentativo disperato di ritrovarla, si affida a un falso dio. Padre Hill è l’immagine vivente di un uomo finito, perso in terra straniera e solo senza una mano amica che gli indichi la giusta direzione. Diventa facile, allora, in quella grotta in mezzo al deserto scambiare un demone per un angelo, affidandosi cieco alla sua sanguinosa volontà. Padre Hill vede ciò che vuole vedere, non artigli ma candide braccia, non ali membranose ma piumate, non un volto ferino ma la promessa della vita eterna.
Da un lato, così, abbiamo padre Paul Hill (molto vicino al padre Callahan di “Le notti di Salem”), talmente ottenebrato dal bisogno disperato di essere salvato da non accorgersi della tragedia che si sta abbattendo sulla sua comunità. A causa di ciò che lui stesso ha portato con sé dal suo viaggio. Padre Hill è un peccatore che non riesce a venire a patti con la parte oscura di sé. Dall’altro, troviamo Riley, anch’egli peccatore ma consapevole delle sue falle e dei suoi difetti, disposto ad assumersene la colpa e a fare ammenda in ogni modo possibile.
1) Danielle “Dani” Clayton – The Haunting of Bly Manor (2020)
Dani è la protagonista principale della seconda serie tv antologica di Mike Flanagan e viene assunta come governante per prendersi cura dei bambini Wingrave a Bly Manor. Il suo arrivo è il punto di partenza per una serie di eventi soprannaturali e rivelazioni riguardanti la storia della tenuta, sulla scia del classico della letteratura gotica “Giro di vite”, scritto da Henry James. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un personaggio femminile straordinario, in lotta contro i propri demoni ma ugualmente spinta sempre e soltanto a fare la cosa giusta, in nome dell’amore. Nel corso della serie, Dani attraversa un notevole sviluppo personale. Affronta i fantasmi del suo passato e trova il coraggio di affrontare le minacce soprannaturali a Bly Manor. La sua relazione con Jamie, la giardiniera, diventa un elemento centrale della storia e aggiunge un livello di profondità emotiva alla narrazione.
L’amore tra Jamie e Dani sboccia come il fiore di mezzanotte. Le due si sono ritrovate nel dolore di una vita che le ha viste crescere da sole, incomprese e amate dalle persone sbagliate. Se per tutti gli altri personaggi. Bly Manor è l’incubo in cui finiscono per perdere se stessi, per Dani rappresenta il luogo in cui capiscono finalmente chi è e lo fa anche attraverso gli occhi della ruvida Jamie che la accetta per la persona imperfetta che è. Di fronte all’amore, quello vero, Dani non ha più paura ed è pronta a legarsi per sempre alla casa e ai suoi fantasmi.