L’horror televisivo porta ormai la firma inconfondibile di Mike Flanagan. Il regista e sceneggiatore originario di Salem (un destino già segnato dalla nascita insomma) negli ultimi anni si è affermato come una delle voci più autorevoli del panorama horror, consacrandosi specialmente grazie al connubio con Netflix, che ha portato alla realizzazione di opere come The Haunting of Hill House e Midnight Mass le quali rappresentano alcune delle migliori narrazioni televisive del genere degli ultimi anni. L’ultimo gioiello sfornato da Mike Flanagan è La caduta della casa degli Usher, adattamento di un racconto di Edgar Allan Poe, che attinge dall’ingente produzione dello scrittore americano e che è stato sicuramente uno dei titoli più apprezzati degli ultimi tempi.
Questa consacrazione televisiva giunta grazie a Netflix si accompagna, nella carriera di Mike Flanagan, a una notevole produzione anche cinematografica, che conta opere come Doctor Sleep e Oculus che hanno riscontrato un significativo successo. La caduta della casa degli Usher, oggi, rappresenta semplicemente l’ultimo tassello di un percorso straordinario artistico, che ha portato Mike Flanagan a diventare uno dei grandi nomi dell’horror mondiale. Celebriamo questa carriera, dunque, andando a stilare la classifica di quelli che sono, tra cinema e serie tv, i 10 migliori titoli della carriera del cineasta americano.
10. Le migliori opere di Mike Flanagan: Il gioco di Gerald
Cominciamo da una delle prime collaborazione di Mike Flanagan con Netflix. Il gioco di Gerald adatta l’omonimo romanzo di Stephen King (connubio da tenere bene in mente per i prossimi paragrafi) e vede come protagonisti una splendida Carla Gugino (anche il suo nome tenete a mente, come quelli di molti altri attori che, come vedremo, tornano ciclicamente nelle opere di Mike Flanagan), e Bruce Greenwood, protagonista recentemente ne La caduta della casa degli Usher, per l’appunto.
Il film vede Gerald e Jessie, un’annoiata coppia di mezza età, che per dare una scossa al loro rapporto sentimentale intraprendono un gioco erotico. L’uomo ammanetta la donna, titubante, al letto, ma all’improvviso subisce un attacco di cuore e muore sbattendo la testa. Jessie rimane così confinata a letto, in una casa isolata, e per lei comincia un confuso e terrificante viaggio mentale tra la paura e l’isolamento. Il gioco di Gerald ha convinto diffusamente sia la critica che il pubblico, rendendo onore al grande romanzo di King e mostrando alcuni lati significativi della cifra estetica di Mike Flanagan, dal peso delle allucinazioni alle atmosfere ricche di tensione.
9. Hush
Da Il gioco di Gerald torniamo indietro di un anno, a un’altra collaborazione con Netflix, la prima giunta dopo il grande successo di Oculus. Hush, distribuito in Italia col titolo Il terrore del silenzio, vede come protagonista Kate Siegel, un’altra fedelissima di Mike Flanagan, nei panni di Maddie, una giovane scrittrice sorda e muta che vive in una casa isolata nei boschi. Tutta la pellicola ruota intorno a un’aggressione che la donna subisce nella propria casa e la cifra distintiva del film è proprio questa deprivazione sensoriale che Maddie vive, la quale rappresenta un ulteriore fattore di difficoltà nel difendersi dall’aggressore.
Sebbene più acerbo di altre opere successive, Hush è sicuramente un prodotto interessantissimo, capace di ottenere pareri positivi sia dalla critica che dal pubblico. Di particolare impatto è la prova attoriale di Kate Siegel, che non a caso ha fatto ritorno in altre grandi opere di Mike Flanagan come La caduta della casa degli Usher, The Haunting of Hill House e Midnight Mass (che curiosamente è il titolo proprio di un romanzo scritto da Maddie in Hush). Infine, questo film segna anche, come abbiamo detto, l‘inizio della collaborazione con Netflix, vero e proprio punto di svolta per Mike Flanagan e per l’horror televisivo.
8. Le migliori opere di Mike Flanagan: The Midnight Club
Giungiamo a questo punto alla prima serie tv di questa classifica, chiaramente prodotta da Netflix. The Midnight Club è arrivata dopo il successo di The Haunting of Hill House, The Haunting of Bly Manor e Midnight Mass, ma non è riuscita a replicare gli stessi risultati dei precedenti titoli. Qui Mike Flanagan adatta l’omonimo romanzo di Cristopher Pike e cambia completamente registro, puntando sul teen drama in salsa horror, che presenta diversi elementi positivi, ma altri che funzionano meno rispetto alle classiche storie portate in scena dal regista di Salem.
A fronte di una trama che, nel complesso, avverte qualche debolezza, i personaggi della serie sono molto convincenti e anche qui troviamo alcuni volti che Mike Flanagan ripropone un anno dopo ne La caduta della casa degli Usher, come Igby Ruben, Aya Furukawa e Ruth Codd. L’esperimento di spostare il focus su un gruppi di giovani protagonisti è stato molto interessante, anche se alla fine ha regalato meno soddisfazioni delle altre serie tv firmate da Mike Flanagan. Rimane, comunque, un titolo intrigante, che incarna perfettamente lo spirito del regista, pur adoperando una grande variazione sul tema.
7. Ouija – L’origine del male
Torniamo ora al cinema e a un titolo stavolta esterno alla collaborazione con Netflix. Nel 2016 Mike Flanagan ha realizzato Ouija – L’origine del male, prequel del discusso Ouija del 2014, che nato con molte ambizioni, è stato ampiamente stroncato dalla critica. Il film di Mike Flanagan ha invece risollevato le sorti della saga, ottenendo un riscontro ben più positivo e finendo per diventare, nell’immaginario collettivo, il principale titolo di Ouija, soppiantando facilmente l’opera originaria in termini di notorietà.
Il film chiaramente ruota intorno alla celebre tavoletta per le sedute spiritiche, vero e proprio caposaldo della narrativa horror, che, come comprensibile, finisce per attirare un vero spirito a perseguitare una vedova e le sue due figlie. Il successo di Ouija – L’origine del male è molto significativo soprattutto se messo in relazione al fallimento del primo titolo, perché ha dimostrato la capacità di Mike Flanagan di vincere la diffidenza iniziale che aveva circondato il progetto, evidenziando ancora una volta le sue straordinarie doti creative.
6. Le migliori opere di Mike Flanagan: Oculus
Da un titolo cinematografico all’altro, arriviamo ora al film che ha lanciato la carriera di Mike Flanagan. Oculus risale al 2013 ed è il primo grande successo del cineasta. Nato da un suo precedente racconto, il film mette in scena la storia di Tim e Kaylie, la cui infanzia è stata segnata dalla tragica morte dei genitori, per cui è stato incolpato il piccolo, che al tempo aveva 10 anni. Dopo undici anni trascorsi in un istituto psichiatrico, Tim esce e Kaylie lo coinvolge nella sua indagine volta a stabilire il vero responsabile della morte dei genitori, puntando il mirino su uno specchio maledetto.
Oculus è uno dei titoli più interessanti del panorama horror negli anni Dieci, un’opera che ha avuto una risonanza tale da far nascere anche un remake indiano. Rappresenta, inoltre, come detto una sorta di battesimo di Mike Flanagan, che prima di Oculus aveva realizzato solo Absentia, film decisamente interessante, a basso budget, che ha messo in scena il primigenio talento del regista. Oculus ha però ben altro registro e ha avuto ben altra portata, spianando la strada poi a tutti gli altri successi che ben conosciamo.
5. The Haunting of Bly Manor
Entriamo nel vivo di questa classifica con uno dei titoli più importanti della produzione seriale di Mike Flanagan. The Haunting of Bly Manor è arrivato due anni dopo The Haunting of Hill House, andando a formare una serie antologica, intitolata semplicemente The Haunting, che rappresenta oggi uno dei caposaldi della seralità horror. Qui troviamo Dani, una giovane istitutrice chiamata a fare da istitutrice ai due piccoli Flora e Miles, che si ritrova invischiata negli oscuri segreti della residenza di Bly Manor.
La serie si pone in diretta connessione tematica con The Haunting of Hill House, riportando in scena quegli stilemi della produzione di Mike Flanagan, dalla dimensione onirica alla tragedia familiare, che si rintracciano nelle varie opere del regista. Troviamo qui, per tornare in tema, alcuni fedelissimi del cineasta, da Rahul Kohli a T’nia Miller, passando per la solita Kate Siegel. Uno dei grandi pregi di The Haunting of Bly Manor è quello di aver saputo tenere testa al peso delle aspettative, decisamente enormi dopo il grande successo di The Haunting of Hill House, di cui la narrazione di Bly Manor, secondo molti, non poteva esserne erede e che invece ha saputo seguire con enormi risultati.
4. Le migliori opere di Mike Flanagan: Doctor Sleep
Dopo l’incursione televisiva, torniamo per l’ultima volta al cinema, con quello che è il film più ambizioso, e anche più riuscito, di Mike Flanagan. Vi avevamo detto di tenere a mente il connubio con Stephen King, che qui torna in modo decisamente splendido. Doctor Sleep adatta l’omonimo romanzo che è il sequel di Shining, decisamente un titolo dal peso non indifferente. Anche la pellicola, chiaramente, segue il capolavoro di Stanley Kubrick e si può intuire quanto il compito di realizzare il sequel di un vero e proprio caposaldo della cinematografia fosse arduo. Mike Flanagan si è imbarcato in questa impresa, con risultati decisamente soddisfacenti.
Grazie anche un a cast eccezionale che conta su attori come Ewan McGregor e Rebecca Ferguson, Doctor Sleep ha saputo accontentare le esigenze, decisamente considerevoli, sia del pubblico che della critica, adoperando anche scelte spregiudicate, specialmente negli scostamenti dal romanzo, che quando si tratta di opere di Stephen King sono sempre delicati. In Doctor Sleep troviamo un Danny Torrance adulto, con un passato da alcolizzato e tossicodipendenza, che si trova a dover tornare all’Overlook Hotel per affrontare i propri demoni. Un po’ come per The Haunting of Bly Manor, nel successo di Doctor Sleep pesa anche l’aver saputo reggere le aspettative, che in questo caso erano ancora più considerevoli.
3. Midnight Mass
Arriviamo ora sul podio, dove sul gradino più basso troviamo Midnight Mass. Terzo capitolo della collaborazione seriale tra Mike Flanagan e Netflix, Midnight Mass segue le due stagioni di The Haunting e cambia prepotentemente registro, un po’ come ha fatto The Midnight Club, ma con risultati decisamente migliori. Qui viene narrata la storia di una piccola comunità sull’isola di Crockett, che accoglie il nuovo prete, padre Paul, che tramite alcuni miracoli rinnova il fervore religioso degli abitanti, ma il parroco cela alcuni oscuri segreti, che portano all’avvento delle creature della notte sull’isola.
Il dramma familiare di The Haunting of Hill House e di The Haunting of Bly Manor, che poi sarà al centro anche de La Caduta della casa degli Usher, lascia spazio qui a un dramma corale, dove il male colpisce un’intera comunità. Anche la minaccia, in Midnight Mass, è più tangibile, privata di quella dimensione onirica che tanto piace a Mike Flanagan, e resa irrimediabilmente concreta. Questa è una serie diversa dalle altre, ma allo stesso modo efficace e convincente. A unire Midnight Mass agli altri titoli del regista ci sono, poi, i soliti volti noti, dall’immancabile Kate Siegel a Zach Gilfod, passando ancora per Rahul Kohli, Henry Thomas e Samantha Sloyan.
2. Le migliori opere di Mike Flanagan: La caduta della casa degli Usher
Medaglia d’argento per l’ultima fatica di Mike Flanagan, La Caduta della casa degli Usher, sicuramente uno dei titoli del momento. Il racconto di Edgar Allan Poe viene completamente rivisitato nella serie tv che adatta la narrazione al giorno d’oggi, contaminandola con riferimenti anche ad altri scritti dell’autore, creando un fine e fitto gioco di riferimenti capace di incantare e di soddisfare i tanti fan dello scrittore. La Caduta della casa degli Usher mette in scena la rovinosa fine della dinastia messa su da Roderick Usher, con la morte di tutti i suoi figli legata da un misterioso filo che riporta a galla alcuni peccati del passato.
Torna prepotentemente il dramma familiare, particolarmente enfatizzato in quest’opera e reso come al solito alla perfezione. La caduta della casa degli Usher è un condensato della narrativa di Mike Flanagan, con la solita dimensione onirica, il peso del passato e una schiera, ancora una volta, di nomi familiari, la cui presenza è di per sé elemento di continuità tra le varie opere del regista. L’impatto de La caduta della casa degli Usher è stato enorme, tanto da affermarsi subito come uno dei migliori titoli dell’autore, secondo solo a quello che, ad oggi, resta il grande capolavoro di Mike Flanagan.
1. The Haunting of Hill House
La prima volta non si scorda mai, si suol dire, e così è anche per Mike Flanagan, che alla sua prima serie tv firmata Netflix realizza un vero e proprio gioiello. The Haunting of Hill House mette in scena le vicende della famiglia Crain, completamente distrutta da una tragedia che si è consumata nella proprietà di Hill House. I membri della famiglia si ritrovano 15 anni dopo a causa di un lutto e si trovano ad affrontare nuovamente il loro passato e le presenze misteriose che albergano a Hill House.
Siamo davanti a uno dei principali titoli della produzione horror degli ultimi anni, una serie capace di imporsi all’interno del proprio genere e non solo, affermandosi come uno dei prodotti più apprezzati e significativi del catalogo di Netflix. Da qui è nato questo felicissimo connubio con Mike Flanagan, che come abbiamo visto ha poi regalato altri titoli come Midnight Mass e La caduta della casa degli Usher, nonché il secondo capitolo di The Haunting. The Haunting of Hill House, però, rimane ad oggi l’espressione migliore della produzione di Mike Flanagan, un gioiello all’interno di una collezione di rarissimi preziosi.