Vai al contenuto
Home » Serie TV

7 attori delle Serie Tv che hanno interpretato un ruolo complessissimo prima dei 20 anni

millie bobby brown
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Alzi la mano chi non è rimasto quantomeno sorpreso dalla performance della giovanissima Millie Bobby Brown alla prima uscita di Stranger Things. Hollywood è sempre stata costellata di bambini prodigio, anzi potremmo dire che l’esistenza di bravissimi attori molto giovani sia una sua prerogativa. Molti attori oggi famosi sono comparsi da bambini in serie di successo, costruendo così la loro carriera. Andando a scavare potremmo trovare numerosi attori che recitano fin da quando erano bambini, che lo ricordiamo o meno.

Alcuni attori bambini poi si sono dimostrati talmente bravi da meritarsi la candidatura agli Oscar, udite udite, prima dei 12 anni! Pochi sanno che Anna Paquin (sì, la Rogue di X-Man e la Sookie di True Blood) sia la seconda più giovane vincitrice di Oscar (attrice non protagonista) della storia, statuetta ottenuta per Lezioni di piano a soli 11 anni. Al contrario ci sono anche molti bambini prodigio che hanno lasciato la recitazione per un motivo o per l’altro, alcuni trovando anche grande successo altrove. Oggi però vogliamo dedicarci a quegli attori che non solo si sono trovati a diventare famosi prima dei 20 anni, ma anche a recitare in ruoli particolarmente complessi per la loro giovane età.

1) Mille Bobby Brown e Noah Schnapp (Stranger Things)

Millie Bobby Brown and Noah Schnapp

Ok, se parliamo di attori bambini, Stranger Things è un incredibile serbatoio di materiale. Tutti gli attori sono molto giovani e ogni parte ha una sua complessità. Abbiamo voluto scegliere Millie Bobby Brown e Noah Schnapp (entrambi classe 2004 e quindi dodicenni alla prima puntata di Stranger Things), perché i loro ruoli sono più complicati di altri. La Eleven di Millie Bobby Brown spicca nel gruppo non solo in quanto protagonista del gruppo di bambini, ma anche in quanto più sotto ai riflettori rispetto ai suoi colleghi. Per quanto riguarda Noah Schnapp, il suo Will – seppure non molto presente nella prima stagione – recupera tutto il tempo perduto con una performance a tratti sconvolgente.

Degno di nota, poi, ricordare che Noah Schnapp si era già fatto notare ne Il ponte delle spie di Steven Spielberg con Tom Hanks nel 2015 (quindi a soli 11 anni), mentre Millie Bobby Brown era già apparsa in Once Upon a Time nel 2013 (a 9 anni) e nella serie tv Intruders nel 2014. A oggi è inserita nella lista delle 100 persone più influenti del mondo.

2) Iain Armitage (Young Sheldon)

iain_armitage

Iain Armitage, classe 2008. Con grande professionalità, aplomb e bravura, questo piccolo attore è riuscito a raccogliere l’eredità di quella che ormai è una vera e propria icona della tv. Quel Sheldon Cooper che ha finalmente dato giustizia a noi nerd di tutto il mondo. Il compito non era facile già solo per questo peso sulle spalle, ma non solo questo bambino prodigio ce l’ha fatta, ma è anche riuscito a inserire sfumature nuove e inedite a un personaggio che non sembrava avere più nulla da dire. Sheldon è un personaggio molto difficile, proprio per la difficoltà di renderlo empatico pur con i suoi limiti sociali e Armitage è eccezionale!

Iain Armitage ha iniziato a lavorare a Young Sheldon nel 2017 (a soli 9 anni), ma degno di nota è sapere che quello stesso anno divenne celebre anche come Ziggy nel film Big Little Lies, accanto a un cast di stelle assolute come Meryl Streep, Nicole Kidman, Reese Witherspoon, Shailene Woodley, Alexander Skarsgård, Laura Dern e Zoë Kravitz. Insomma, una star prima ancora di cominciare il percorso che lo porterà a diventare uno degli enfant prodige più celebri della tv.

3) Elisa del Genio e Ludovica Nasti (L’amica geniale)

Millie Bobby Brown e amica geniale

Ogni tanto permettiamoci un po’ di orgoglio nazionale e parliamo di quell’assoluto fenomeno dell’Amica Geniale. Storia nata dalla penna dell’inafferrabile Elena Ferrante (andate a leggervi la storia pazzesca dell’autrice, un consiglio), ha dato vita a una serie tv che oggi è uno dei più grandi successi italiani della storia. Forse pochi sanno che la serie è co-produzione italoamericana tra Rai Fiction e quella sforna-successi della HBO, da sempre depositaria di enorme qualità. La serie ha vinto numerosi premi (Il Premio Flaiano in Italia e il Gotham Independent Film Awards negli USA) ed è stata portata in ben centosessantadue paesi.

Con un successo tale, la pressione non poteva che essere assurda. Poiché la serie si snoda lungo diversi anni, più attrici hanno preso le parti di Lenù e Lila. Ovviamente abbiamo scelto Elisa del Genio e Ludovica Nasti perché sono state le prime a interpretare i due personaggi. Elena del Genio, classe 2007, ottiene la parte di Lenù a 11 anni dopo sette mesi di provini e ottomila bambine. Ludovica Nasti, classe 2006, ottiene la parte dell’irruenta Lila a 12 anni, dopo un’infanzia di difficoltà di salute. Entrambe alla loro prima parte ed entrambe fulminate dal set e dal cinema. Una carriera sicuramente in ascesa dopo un trampolino di lancio così!

4) Asante Blackk, Caleel Harris e Ethan Herisse (When they see us)

when they see us cast e Millie Bobby Brown

La scelta di indicare solo questi tre attori in When They see us è dovuta solo al fatto che gli eccezionali Marquis Rodriguez e Jharrel Jerome avevano già superato i 20 quando questa sconvolgente serie uscì su Netflix nel 2019. Basato su un caso di cronaca nera veramente accaduto a New York nel 1989 (passato alla storia come “il caso della jogger”), la serie è un pugno nello stomaco potentissimo, corroborato da ottime prove recitative. Asante Blackk, Caleel Harris e Ethan Herisse avevano rispettivamente 18, 16 e 19 anni quando iniziarono a girare la serie e la complessità in questo caso si stratifica, fondendo realtà e fiction.

Le false accuse di stupro che coinvolsero i 5 giovani afroamericani Kevin Richardson, Antron McCray, Yusef Salaam, Korey Wise e Raymond Santana affondavano nel razzismo istituzionalizzato che imperava ancora un po’ ovunque negli Stati Uniti degli anni ’90. Immaginiamo quando debba essere stato difficile immedesimarsi nella loro storia non solo in quanto giovanissimi attori, ma anche in quanto giovani afroamericani ancora vittima di razzismo nell’America di oggi. A questo si aggiunga che i veri protagonisti della vicenda (oggi scagionati da ogni accusa perché il vero colpevole è stato preso) hanno voluto che la loro storia venisse raccontata e hanno fatto direttamente parte del progetto. Una prova da brivido.

5) Carlotta von Falkenhayn (Dark)

Carlotta von Falkenhayn e Millie Bobby Brown

Dark è stata quella rivelazione straniera che ogni tanto fa breccia nel monopolio delle serie tv di stampo anglosassone. Serie a tratti molto complessa, si caratterizza di un misto fantascientifico-thriller che si fonda sul principio di autoconsistenza di Novikov e sul paradosso della predestinazione. Dark si è anche aggiudicata il premio come “migliore serie originale su Netflix” battendo un colosso come Back Mirror. Uscita per la prima volta nel 2017, vede Carlotta von Falkenhayn parteciparvi nel complesso ruolo di Elisabeth Doppler alla giovane età di 10 anni.

Elisabeth Doppler è sordomuta e comunica solo tramite il linguaggio dei segni. Una difficoltà in più per un attrice non solo molto giovane, ma anche a una delle sue primissime prove recitative. Prima di Dark aveva avuto altre parti in film tedeschi, ma senza dubbio la serie è stata la sua prova più importante e anche quella che l’ha fatta arrivare al pubblico internazionale.

6) Benjamin Evan Ainsworth (The hunting of Bly Manor)

Come Iain Arimtage classe 2008, Benjamin Evan Ainsworth ottiene la parte di Miles Wilgrave nella seconda stagione di The Hunting (Bly Manor) come Millie Bobby Brown e Noah Schnapp all’età di dodici anni. Ruolo complicato per ben più di un motivo. Innanzitutto, la serie è un’antologica basata su vari racconti dell’orrore, con accenni di paranormale e gotico. Il romanzo su cui si basa la seconda stagione, Giro di Vite, di Henry James, è una novella horror-gothic abbastanza celebre. Già quest’aspetto non è di facile accettazione da parte di qualunque attore bambino.

A questo si aggiunge che uno dei piccoli protagonisti, Miles, svolge un ruolo decisamente ambiguo, sempre in perenne equilibrio tra bene e male, incubo e realtà, paranormale e realismo. La prova di Benjamin Evan Ainsworth è stata talmente convincente che la sua carriera è praticamente decollata: apparirà nel film Flora e Ulisse e nel Pinocchio di Zemeckis con Tom Hanks e Luke Evans.

7) Cameron Monaghan (Shameless)

Cameron-Monaghan

Ok, lo ammettiamo: qui stiamo un pochino barando, ma se parliamo di “ruoli complessi” e “giovane età” non si può non inserire Cameron Monaghan, mago nell’arte dal 1993. Sì, perché se il ruolo che senza dubbio gli ha dato la notorietà, facendolo entrare di prepotenza nella lista, è stato quello di Ian Gallagher di Shameless dal 2011 (quindi a 18 anni), Cameron Monaghan ha iniziato giovanissimo sui set: a soli 11 anni era in Malcom poi in Ned- Scuola di Sopravvivenza e ancora Criminal Minds, Numb3rs, The Mentalist, Detective Monk, Fringe, NCIS, Rizzoli&Isles. La notorietà e i ruoli più importanti arrivano con lo Ian Gallagher di Shameless e Gotham, dove interpreta un pazzesco Jerome Valeska.

Punti in comune di molti suoi personaggi sono l’ambiguità e spesso un percorso decisamente travagliato, due elementi che gli hanno permesso di mettere in luce tutta la sua bravura. Mai personaggi semplici, ma psicopatici assassini, bambini serial killer o vittime di abusi, criminali problematici con bipolarismo e così via. Un ampio palco di personaggi complessi che ne fanno il re della nostra lista!

8) Maisie Williams (Game of Thrones)

Maisie Williams

Game of Thrones è un altro serbatoio di giovani talenti, da Sophie Turner (Sansa Stark dall’eta di 15 anni) a Bella Stark (la mitica Lyanna Mormont a 13), abbiamo scelto Maisie Williams in virtù dell’età rispetto alla predominanza del ruolo. Maisie Williams ottenne infatti l’importantissimo ruolo di Arya Stark a soli 14 anni, spiccando in quello che era a tutti gli effetti il suo primo ruolo in assoluto e ottenendo numerosissime candidature agli Emmy Awards e altrettanti premi . Divenne infatti la più giovane attrice a ottenere il Portal Awards.

Così come Millie Bobby Brown, questo ruolo l’è valso come enorme trampolino di lancio. La complessità del ruolo di Arya Stark le ha permesso di mettere in mostra più sfumature del suo talento e metterlo a servizio di numerosi progetti. Ha recitato come Wolfsbane nel nuovo The New Mutant della Marvel, nel film Mary Shelley, in Doctor Who con un ruolo preponderante per la stagione nove e nella miniserie Two Weeks to live.

9) Mckenna Grace (The Handmaid’s Tale)

mckenna grace

Mckenna Grace è senza dubbio un’attrice di cui continueremo a sentire parlare, perché a soli 15 anni non solo ha già ricoperto una serie di ruoli complessissimi dimostrandosi sempre all’altezza, ma dimostra anche una maturità nel sapere sfumare le proprie prove attoriali per essere sempre diversa. Partiamo dal presupposto che questa bambina prodigio calca il set dal 2012 (dall’eccezionale età di sei anni quindi!), parliamo un attimo di due ruoli in cui si è assolutamente distinta.

Come Benjamin Evan Ainsworth ha fatto parte della serie antologica The Hunting (prima stagione), nel difficile ruolo di Theodora Crain bambina, una donna disturbata, tormentata e intrigante. Mckenna Grace ha dovuto ricalcarne i disturbi da piccola, facendo attenzione a non rovinare la continuità del personaggio. Ancora più complesso il personaggio di Esther, la moglie bambina in The Handmaid’s Tale. Una serie terribile da approcciare per le tematiche di cui tratta soprattutto se donne, figuriamoci se bambine. Mckenna Grace deve presentare una moglie bambina vittima di abusi e violenze e lo fa con una serietà, una profondità e un realismo eccezionali per la sua età.

LEGGI ANCHE: Millie Bobby Brown – “Non accettano che io stia crescendo