4) Seven Seconds, l’ultima (ma non per importanza) miniserie da vedere di questa lista
Concludiamo questo viaggio tra le mie miniserie con Seven Seconds, una produzione Netflix che non ha mai conosciuto grande successo. La piattaforma non l’ha mai sponsorizzata, e il mio comizio durante una cena non basta per far risalire gli stream. In fondo i miei amici si contano su un palmo della mano, non siamo così tanti da incidere sugli ascolti di una produzione. Distribuita nel 2018, la serie narra una vicenda che – ancora una volta – mette al centro della propria storia la parola ingiustizia. In Seven Seconds c’è chi può e chi non può, e sono proprio queste due categorie a portare avanti la narrazione. Nel dettaglio, un poliziotto investe un giovane ragazzo che crede fin da subito morto. Invece di denunciare la faccenda, chiede alla sua squadra di aiutarlo a coprire il fatto. Il ragazzo non è in realtà morto, e da questo momento le cose reclamano delle conseguenze. Pagare il prezzo delle proprie azioni è qualcosa da cui non possiamo esimerci, e questa è una lezione che il protagonista della miniserie sembra non avere intenzione di imparare. Seven Seconds si impone per questo motivo come una produzione nuda e cruda, una di quelle che ti racconta il lato brutto del mondo, dell’ingiustizia, del prezzo da pagare se non si detiene alcun potere. Vive dispersa nel catalogo Netflix, e nessuno ne parla mai. Eppure è lì e, anche se difficile, io cerco di fare del mio per restituirle ciò che merita. Chissà, magari allargando la mia cerchia di amicizie qualcosa di bello accadrà.