8) Olive Kitteridge
Arriviamo a un passo dalla conclusione con Olive Kitteridge, la trasposizione dell’omonimo libro di Elizabeth Strout. Chiunque abbia amato le Serie Tv che mettessero al centro di tutto la solitudine esistenziale (qui ne consigliamo alcune) non potrà sottrarsi al richiamo di questa miniserie HBO che racconta la vita con annessi e connessi. Olive Kitteridge è infatti il racconto senza scrupoli di un’America disfunzionale e cruda. A guidarci all’interno di questa narrazione troviamo Olive Kitteridge, maestra elementare in pensione. Da sempre insoddisfatta e disillusa, la protagonista si ritrova ad affrontare numerose problematiche causate dal suo stesso carattere difficile.
Passando dai rapporti familiari a quelli con la comunità, Olive Kitteridge è un racconto che non fa sconti, e che dà vita a un diario di bordo che metterà insieme i pezzi una vita che non è mai andata in nessuna direzione. Esiste una direzione giusta o una sbagliata? Olive Kitteridge cerca di rispondere a questa domanda mettendo in campo argomenti di vita, di solitudine e di amore mancato. Cosa ci perdiamo nel nostro percorso quando diventiamo arrendevoli? Cosa vinciamo quando facciamo un passo in avanti? Alcune risposte, in modo sottile, vengono date qui. E non tutte saranno facili da accettare.
9) The Penguin
Poteva diventare una Serie Tv non-mini. Ne aveva tutte le potenzialità. D’altronde, stiamo parlando di una delle produzioni più importanti del 2024. Tra le migliori miniserie HBO troviamo infatti anche The Penguin, uno dei prodotti più recenti dell’emittente che non ha avuto bisogno di troppo tepo per inserirsi presto tra le migliori produzioni nella storia dele miniserie. Già con le prime puntate aveva espresso il necessaro sufficiente per rendere, il suo quarto episodio, uno dei migliori mai recensiti su IMDb. Con il resto delle altre, ha dimostrato di meritare l’accostamento ad altre produzioni di prestigio che non vengono mai nominate invano. Una per eccellenza, chiaramente, I Soprano. Insomma, The Penguin è presto diventata un grande sì sia per il pubblico che per la critica, anche se da quest’ultima ci aspettavamo qualcosa di più.
Vedere una miniserie come The Penguin andare via dai Golden Globe con una sola vittoria resta ancora oggi una delusione, soprattutto se consideriamo il premio mancato alla straordinaria Cristin Milioti che, con la sua Sofia Corleone, ha dato vita al miglior personaggio femminile del 2024. Il racconto dell’ascesa nella malavita di Gotham City di Pinguino meritava un plauso in più, ma siamo certi che – nonostante questo – The Penguin resterà nella storia delle migliori miniserie HBO e non solo.
Un capolavoro, questo, che è riuscito a incantare anche chi non ha mai avuto troppa familiarità con Batman perché ha dimostrato come accogliere un’eredità ma anche come rinnovarla, dando vita a una storia che possiamo considerare libera e indipendente (nei limiti delle possibilità, chiaramente). Quell’odore di capolavoro avvertito nelle prime puntate era reale e, per fortuna, ha lasciato nell’aria la sua fragranza. The Penguin non è nata per essere dimenticata dopo la sua messa in onda, per fortuna.
