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9 interessanti miniserie che purtroppo non hanno mai ottenuto in Italia la fama che meritano 

4) Jonathan Strange & Mr Norrell

I protagonisti di Jonathan Strange & Mr Norrell
credits: BBC

Jonathan Strange & Mr Norrell è una delle miniserie più sottovalutate prodotta dalla BBC. Tratta dal romanzo fantasy di Susanna Clarke e Composta da sette episodi, è ambientata in un’Inghilterra alternativa del XIX secolo, durante le guerre napoleoniche, in cui la magia – un tempo fiorente – è ormai dimenticata. Fino a quando due uomini molto diversi tra loro, l’erudito e solitario Mr Norrell (Eddie Marsan) e il giovane, impulsivo Jonathan Strange (Bertie Carvel), riportano l’arte magica alla ribalta, innescando una serie di eventi straordinari. La miniserie è un perfetto equilibrio tra dramma storico e fantasy gotico, con una narrazione che intreccia politica, guerra, amore, ossessioni e magia. Lo stile è elegante e raffinato: l’atmosfera richiama un po’ l’immaginario di Dickens e Austen, ma attraversato da una vena oscura che la avvicina anche a Penny Dreadful. Scenografie e costumi sono impeccabili, e gli effetti visivi contribuiscono a costruire un mondo suggestivo ma credibile. 

Al centro della storia vi è il rapporto tra i due protagonisti: un’amicizia tesa, fatta di rispetto ma anche di profonde divergenze. Norrell è conservatore, timoroso del potere che maneggia; Strange, al contrario, è istintivo e desideroso di spingersi oltre. Il confronto tra i due riflette tensioni più ampie: tra progresso e tradizione, tra libertà e controllo, tra sapere e intuizione. Nonostante l’ottima accoglienza della critica e una realizzazione impeccabile, Jonathan Strange & Mr Norrell non ha avuto il successo che meritava in Italia. Complice una distribuzione limitata (andò in onda su Rai 4, senza particolare enfasi), è rimasta un titolo di nicchia, poco conosciuto anche tra gli appassionati di fantasy. Eppure, questa miniserie è una delle trasposizioni più eleganti e riuscite del genere fantasy degli ultimi anni. Una gemma sottovalutata che meriterebbe di essere riscoperta, anche dal pubblico italiano, che spesso cerca qualità ma non sempre la trova nei circuiti più battuti.

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5) Nonostante sia stata girata per la maggiore in Italia, non ci siamo filati per niente nemmeno Catch-22, altra perla tra le miniserie sottovalutate

George Clooney in una scena della serie
credits: Hulu

Catch-22 è una miniserie del 2019 prodotta da Hulu e distribuita in Italia da Sky, tratta dal celebre romanzo noto come Comma 22 di Joseph Heller. Composta da sei episodi, la serie è diretta da George Clooney (anche interprete e produttore), Grant Heslov e Ellen Kuras. La trama racconta con ironia feroce e tagliente il paradosso della guerra, seguendo le vicende del bombardiere americano John Yossarian durante la Seconda Guerra Mondiale. Yossarian, interpretato da Christopher Abbott, è un uomo tormentato dal desiderio di sopravvivere. Bloccato in un ciclo assurdo di missioni sempre più numerose e rischiose, cerca disperatamente un modo per fuggire dal conflitto. Ma è vittima del cosiddetto “Catch-22”: una regola secondo cui chi è abbastanza pazzo da voler continuare a volare è considerato sano di mente. Contemporaneamente, chi chiede di essere esonerato dimostra lucidità e dunque non può essere esonerato. 

Un cortocircuito burocratico e logico che diventa metafora dell’assurdità dell’apparato militare e, più in generale, del potere. La miniserie riesce a rendere visivamente e narrativamente l’inquietudine grottesca del romanzo originale. Il tono è volutamente schizofrenico: si alternano momenti di satira tagliente ad altri di tragica crudezza. Il cast, oltre ad Abbott, vanta nomi come Kyle Chandler e Hugh Laurie, perfettamente calati nei loro ruoli surreali. La fotografia e la regia sono di alto livello, con una cura formale che valorizza i paesaggi italiani. La serie, infatti, è stata girata in gran parte in Sardegna e nel Lazio. Nonostante il materiale di partenza e il coinvolgimento di Clooney, in Italia Catch-22 non ha riscosso il successo atteso. Forse il tono cinico e disilluso ha poco attecchito sul pubblico generalista, o forse è mancata una promozione incisiva capace di sottolinearne il valore artistico e intellettuale. Eppure è una miniserie brillante che affronta con intelligenza temi ancora attuali: l’assurdità del potere, l’alienazione dell’individuo, l’orrore della guerra.

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