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La Classifica delle 10 migliori miniserie thriller degli ultimi 5 anni

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Il thriller è un genere sempre più in voga nelle serie tv e nelle miniserie, complice senza subbio il grande interesse che suscitano le storie di cronaca nera e gli adattamenti da fatti realmente accaduti. I true crime sono, per esempio, tra i sottogeneri del thriller più apprezzati. Show come Mindhunter, Dahmer e Inventing Anna giocano tantissimo sul bisogno un po’ perverso del pubblico di immergersi in storie di crimine e violenza. Un impulso che, a conti fatti, deriva fin dall’antichità da quella propensione da parte dell’essere umano per i racconti di paura e l’interesse per il macabro. Il folklore e le fiabe sono ricche di elementi spaventosi e di mostri di ogni sorta.

I mostri di queste 10 miniserie thriller sono fatti di carne e ossa, non si nascondono sotto il letto e fanno molta più paura dell’Uomo nero.

10) Dietro i suoi occhi (2021)

Dietro i suoi occhi (640×360)

Composta da soli sei episodi, la miniserie Dietro i suoi occhi è quel classico thriller psicologico a tinte erotiche che avrebbe potuto fare e dare molto di più ma che, alla fine, si riduce a essere l’ennesimo melodramma mal recitato. Perché inserirla all’interno di questa lista, allora? Perché, nonostante tutto, la serie tv di Netflix rimane comunque un prodotto che ha soddisfatto i più per l’elemento “fruibilità”. Al di là della recitazione spesso troppo forzata e di quel twist finale che cambia radicalmente la direzione narrativa, Dietro i suoi occhi è un thriller molto godibile, al cui centro troviamo un triangolo morboso e le conseguenze che ne derivano. Creata da Steve Lighfoot, la miniserie mescola elementi thriller e di mistero. Protagonista della storia è Louise (Simona Brown), madre single in cerca dell’amore che lavora come segretaria in un studio psichiatrico. Peccato che il suo capo, di cui si è perdutamente invaghita, sia un uomo sposato.

Lei e David (Tom Bateman) iniziano una relazione turbolenta mentre la moglie di lui Adele (Eve Hewson) nasconde un passato problematico di salute mentale. I tre finiscono quindi invischiati in una rete di segreti, bugie e traumi profondi che hanno origine nel passato di Adele. Ci sono numerosi colpi di scena all’interno della serie tv, alcuni mal gestiti ma, nel complesso, si tratta di una miniserie che vale la pena recuperare, considerata anche la sua breve durata.

9) Dahmer (2022)

Dahmer (640×360)

La serie Netflix Monster: The Jeffrey Dahmer Story ci ha regalato alcune delle scene più agghiaccianti mai viste in televisione scalando ben presto le classifiche di Netflix sia per la straordinaria interpretazione di Evan Peters sia per la crudezza della sua storia. La miniserie racconta la storia vera di Jeffrey Dahmer, efferato serial killer passato alla storia come il cannibale di Milwaukee, per aver ucciso, ricorrendo ad atti di cannibalismo, necrofilia, squartamento e violenza sessuale, 17 ragazzi innocenti tra il 1978 e il 1991. Una figura già esplorata ampiamente al cinema così come in alcuni documentari true crime. La miniserie, creata da Ryan Murphy, esplora con accuratezza la storia del killer dall’adolescenza disturbata ai primi crimini giovanili fino alla spirale di brutali omicidi che lo hanno reso uno dei più famosi serial killer della storia. Ciò che turba maggiormente di questa storia è la totale indifferenza mostrata, ai tempi, da parte della polizia nonostante le continue segnalazioni da parte dei vicini di casa.

Questi, infatti, lamentavano di una puzza costante provenire dall’appartamento di Dahmer e di grida e strani rumori. Ma nessuno si interessò mai più di tanto, dato che le vittime erano sempre ragazzi afroamericani e omosessuali.

8) The Crowded Room (2023)

miniserie thriller
The Crowded Romm (640×360)

Annunciato inizialmente come un film, The Crowded Room ha imboccato poi la strada della serialità con una miniserie prodotta da Apple Tv+ quest’anno. La storia della serie si distanzia da quella originale di Billy Milligan pur riprendendone le parti più importanti. Anche nello show, infatti, il protagonista interpretato da Tom Holland è un ragazzo affetto dal disturbo della personalità multipla. Inconsapevole di questa sua malattia mentale, almeno all’inizio, Danny Sullivan finisce invischiato in uno strano gruppo di personaggi venendo poi arrestato a New York nel 1979 a seguito di una sparatoria. La trama si dipana così tra il presente, nel quale Danny affronta la verità attraverso gli interrogatori della psichiatra Rya Goodwin (Amanda Seyfried), e il passato dove assistiamo sgomenti alla sua infanzia fatta di solitudine e abusi. Proprio nell’abuso sessuale da parte del patrigno ha origine il disturbo di Danny che, per fuggire all’orrore, creò la prima di molte personalità. Ognuna di esse nasce e agisce con un determinato scopo, sia quello di proteggere o aiutare Danny nel mondo.

The Crowded Room dona anche un’interessante sguardo sulla percezione delle malattie mentali considerate, soprattutto all’epoca, faccende che non valeva la pena approfondire.

7) The Clearing (2023)

miniserie thriller
The Clearing (640×447)

Ispirato al romanzo In The Clearing del 2019, a sua volta ispirato a fatti realmente accaduti, la serie tv targata DIsney+ è un thriller psicologico incentrato su uno dei temi più gettonati di sempre: le sette religiose. Il fatto di cronaca è quello del culto australiano New Age noto come “The Family” che negli anni Sessanta era guidato da Anne Hamilton-Byrne, donna fuori di testa che rapiva i bambini e che si considerava una reincarnazione di Gesù Cristo in terra. Nella finzione, la vicenda viene riscritta ma la base è sempre quella. Miranda Otto interpreta la matriarca di un culto che vuole creare una nuova generazione perfetta. Rapendo innumerevoli bambini, Matriah fa loro il lavaggio del cervello costringendoli a enormi fatiche e vessandoli in condizioni miserevoli. A tutti vengono tagliati e schiariti i capelli, uniformandoli secondo il folle piano di Matriah. Amy (Teresa Palmer), riuscita a sfuggire al culto è adesso determinata a distruggerlo definitivamente. Per tutti gli amanti del genere, The Clearing è uno show che riesce ad adattare in maniera nuova e accattivante il tema delle sette religiose.

Uno dei punti di forza della miniserie thriller è inoltre la sua fotografia, di grande impatto visivo fin dalla scena di apertura.

6) Love & Death (2023)

Love & Death (640×360)

Appena un anno fa è stata prodotta una miniserie intitolata Candy, con protagonista Jessica Biel e disponibile su Disney+, basata sulla storia vera della casalinga texana Candy Montgomery che, nel 1980, uccise la sua vicina di casa a colpi d’ascia venendo successivamente assolta e mai incriminata per l’accaduto. Creata da David E. Kelley e prodotta da HBO, la miniserie Love & Death riprende lo stesso identico fatto di cronaca cambiandone gli interpreti e i toni, anche se non in maniera eccessivamente evidente. Forse, proprio per questo motivo, la miniserie non riesce a piazzarsi in una posizione più alta in questa classifica. Due adattamenti della stessa storia troppo vicini tra loro e dove il secondo in uscita ha finito, inevitabilmente, per essere penalizzato. La trama di Love & Death ruota attorno a due donne diametralmente opposte l’una all’altra. Da un lato l’ansiosa e debole Betty Gore, che si sente perennemente trascurata dal marito Allan e vive un’esistenza infelice, dall’altro Candy Montgomery, reginetta della piccola cittadina in cui abita, amata da tutti, energica e presuntuosa. La vita delle due vicine di casa finisce per intrecciarsi quando Candy inizia una relazione con il marito di Betty, con drammatiche conseguenze.

5) When They See Us (2019)

When They See Us
When They See Us (640×360)

Creata, scritta e diretta da Ava DuVernay, When They See Us è una miniserie sfortunatamente poco conosciuta ma tra le migliori degli ultimi cinque anni. Si tratta di una delle più “anziane” di questa lista, con protagonista una Stormi Reid in ascesa, tempo prima di diventare una giovane star con i suoi ruoli in Euphoria e The Last of Us. Anche in questo caso, come per Monster, ci troviamo di fronte a fatti realmente accaduti, quelli noti come il caso “Central Park jogger”, in cui cinque ragazzi afroamericani furono falsamente accusati e condannati per lo stupro di una donna bianca nel famoso parco di New York nel 1989. Kevin Richardson, Raymond Santana, Korey Wise, Yusef Salaam e Antron McCray vennero infatti arrestati e interrogati senza la presenza di avvocati o genitori, e le loro confessioni furono ottenute in circostanze parecchio discutibili. Nonostante l’assenza di prove concrete e le confessioni costruite ad hoc, furono condannati a scontare una pena abbastanza lunga in prigione prima che la vera colpevolezza fosse messa in discussione. La miniserie è davvero molto breve, con quattro episodi che coprono quattro rispettive parti significative della vicenda: l’arresto, il processo, la vita in prigione e la reintegrazione nella società dopo la liberazione.

4) Devs (2020)

miniserie thriller
Devs (640×359)

Alex Garland è un regista noto per il suo stile riconoscibilissimo che connette tra loro fantascienza e filosofia in un connubio armonioso. Una delle sue ultime creazioni degne di nota è certamente Devs, miniserie rilasciata nel 2020 e composta da otto episodi. Lily Chan (Sonoya Mizuno) è una giovane ingegnere informatica che lavora per una grande società di tecnologia chiamata Amaya. Quando il suo fidanzato Sergei scompare misteriosamente dopo essere stato assegnato al misterioso progetto “Devs”, le indagini di Lily la portano sempre più dentro il mondo pieno zeppo di segreti sconvolgenti. La fantascienza diventa il mezzo con il quale affrontare tematiche impegnative che toccano la morale, la filosofia e l’etica. Riflessioni sulla natura della realtà, della determinazione e del libero arbitrio ma anche argomenti quali il determinismo e la teoria quantistica. Il viaggio di Lily diventa un viaggio del corpo e della mente spingendola oltre la realtà conosciuta.

Dalla trama parecchio intricata, Devs è una miniserie thriller assolutamente unica che sfida costantemente gli spettatori a mettersi in dubbio e rivalutare il mondo in cui vivono.

3) Unbelievable (2021)

miniserie thriller
Unbelievable (640×360)

Unbelievable è una miniserie thriller molto forte, in cui il tema centrale è quello della violenza sessuale e di come la giustizia sia, spesso, sorda e cieca nei confronti delle vittime.

Come purtroppo spesso accade, sono le vittime di violenza sessuale a essere messa al vaglio per provare che ciò che dicono sia veramente accaduto. Il titolo è dunque davvero azzeccato nel trasmettere quel senso di incredulità, appunto, di fronte al trattamento riservato più alle vittime che ai carnefici. Nella serie, la verità iniziale della protagonista, Marie Adler, viene messa in dubbio dagli investigatori e dalla sua stessa comunità. A causa della mancanza di sostegno e comprensione, Marie ritratta la sua testimonianza, contribuendo a farla sembrare una falsa accusatrice. Il sistema giudiziario spesso fatica a riconoscere la veridicità delle denunce di stupro, mettendo in dubbio la credibilità delle vittime. Questo tema viene ulteriormente esplorato attraverso i personaggi di Karen Duvall e Grace Rasmussen, le detective che cercano di ottenere giustizia per altre vittime di stupro, sottolineando le sfide che le vittime affrontano nel far emergere la verità e nel farla accettare dal sistema.

2) Omicidio a Easttown (2021)

miniserie thriller
Omicidio a Easttown (640×360)

La miniserie Omicidio a Easttown evidenzia la complessità delle relazioni all’interno delle famiglie della cittadina che si fa specchio, quindi, di quei pregiudizi e dissapori presenti in quasi tutte le comunità. Le tensioni, i segreti e le dinamiche spesso problematiche influenzano le vite dei personaggi, contribuendo a un quadro di debolezze umane. Mare Sheehan (Kate Winslet) cerca di equilibrare il suo ruolo di detective con le responsabilità di madre e figlia. La trama si sviluppa quindi intrecciando la vita personale dei personaggi e la risoluzione del crimine, sottolineando l’enorme peso che le decisioni dei singoli possono avere sul resto della comunità in cui vivono, spesso sotto forma di un effetto domino imprevedibile. Già ci aveva pensato David Lynch negli anni Novanta a dipingersi una cittadina idilliaca che nascondeva del marcio, negli anni Duemila è quindi la volta di Omicidio a Easttown, in cui un brutale omicidio e l’indagine che ne segue sono solo l’ultima definitiva goccia che traboccare il vaso metaforico che è la cittadina. Al centro della narrazione troviamo Mare che rimane sempre uguale a se stessa e rappresenta l’unica persona reale e genuina di Easttown, pur con tutti i suoi spigoli e difetti.

1) Black Bird (2022)

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Black Bird (640×360)

In prima posizione si piazza Black Bird, una delle migliori miniserie thriller degli ultimi cinque anni e, probabilmente, anche degli ultimi dieci.

Siamo agli inizi degli anni Novanta, Jimmy Keene Jr. è un giovane ambizioso e arrogante, che si è fatto strada nella vita tra inganni e frodi. La sua vita perfetta, però, viene sconvolta da un giorno all’altro quando al polizia lo arresta e lo condanna a 10 anni di reclusione. Kimmy, però riceve una seconda possibilità quando l’FBi gli propone di agire sotto copertura per loro in cambio della libertà vigilata. Inizialmente scettico, Jimmy accetta, soprattutto per amore del padre, al quale rimangono pochi mesi di vita. Nella prigione di massima sicurezza in cui viene trasferito, il compito di Jimmy è quello di avvicinare l’inquietante serial killer Larry Hall per farsi dire dove, esattamente, abbia nascosto i corpi delle giovani ragazze che ha stuprato e ucciso. Jimmy gioca sul filo del rasoio, e si troverà spesso a giocare con la sua stessa vita, trovando un’evoluzione pazzesca da quello che sembrava il punto di partenza del personaggio e quello che sarà il punto di arrivo.