“Accettiamo l’amore che pensiamo di meritarci!” risponde Charlie e Sam (Noi siamo infinito) quando lei gli dice che sceglie sempre persone che la trattano come se fosse nulla. Ora, sarebbe opportuno domandarsi con quale accezione vada inteso il verbo “accettare”. S’intenderà mica “lacerare le membra del proprio amante o, in modo più metaforico, del proprio sentimento, con uno strumento tagliente simil ascia (l’accetta, appunto)”? E quando finisce una storia e ci si sente invitati da tutti gli amici a “metterci una pietra sopra” va considerato in senso letterale? Si parla dunque di lapidazione?
Ah, l’amour, l’amour. La migliore invenzione psicotica dopo l’ulcera e il colon irritabile. Eppure, questo stronzo multiforme ci tiene avvinti a lui, ci plagia, plasma, sballottola, ci fa toccare il cielo con un dito con il quale, poi, forse, andremo a scavarci una fossa (sì, con un solo dito, che sia un lento e doloroso scavare, un martirio che si protragga abbastanza da santificare il nostro sacro e inutile mal d’amore!). Ah, la bellezza dello Sturm und drang! Ma dell’amore e delle sue infinite pene ne parlano tutti dall’alba dei tempi: Catullo e i mille baci, Shakespeare e gli amori impossibili, Omero e le città bruciate per amore di un’Elena, Dante e la donna che conduce al paradiso fino a Moccia con Step e Babi che, diciamocelo, ci hanno scassato le gonadi con i loro lucchetti ( “Io e te quattro metri sopra il cielo perché a tre metri stanno molta gente” è scritto su un muro; al di là della grammatica, autore di questa perla, chiunque tu sia, grazie!). Un po’ per distinguerci, un po’ perché mettersi in competizione con Shakespeare è come sfidare in una gara di palleggi Maradona, questo non sarà un pezzo sull’amore. No. Sarà un pezzo sull’amore che finisce (ma se ci limitassimo a ciò sarebbe ancora gara aperta con William) per questo, benché l’argomento sia tra i più evanescenti, noi gli conferiremo una certa praticità. Qualche anno fa, su MTV, trasmettevano un reality il cui titolo era Dismissed. Insomma, due persone ci provano con una terza e questa scarica uno dei due. Il punto del programma non era tanto chi venisse scelto, ma chi scaricato. “You are dismissed!”, Sei stato scaricato! Era la frase di chiusura. Di questo tratterà il nostro articolo: 13 modi di scaricare il partner imparati dalle serie tv. Veri o inventati che siano, a voi la possibilità di sfruttare la praticità di queste “scuse preconfezionate”.
L’EPICO: IL NOSTRO SENTIMENTO SUPERA L’AMORE (Dawson’s Creek) – Cercherò di contenere l’ira che provo da quando venne trasmessa l’ultima puntata della serie tv Dawson’s Creek, però questa è la fandonia più epica che potete dire a una persona che state scaricando: Noi siamo anime gemelle, quello che proviamo l’uno per l’altra va ben oltre l’amicizia e anche oltre l’amore, quindi tranquilla vai pure a letto con il mio migliore amico che io provo a sentire se mi caga riceve Steven Spielberg.
IL SUPERSTITE o LA PALLA AL BALZO: CHI PORTERESTI SU UN’ISOLA DESERTA? (Lost) – Siete finiti su un’isola deserta e, anche nella vita vera, state scappando da situazioni mica da scherzo. Il vostro aereo si è appena schiantato e voi incontrate un belloccio che vi chiede di cucirgli una ferita sulla spalla: si chiama Jack. Tra voi comincia una bellissima storia d’amore e di sopravvivenza che rasenta il cannibalismo. L’aria si fa pesante, dovete pensare a campare, non riuscite a tirare anche avanti una relazione. Una sera, tra amici, intorno al fuoco, si gioca a Chi porteresti su un’isola deserta? Cogliete la palla al balzo: rispondete: Sawyer.