La figura dell’antagonista oppositore crudele e spietato è da sempre esistita e ha storicamente adempito al ruolo di motore di una storia seriale e non solo. Senza un villain molti racconti non avrebbero ragione di esistere. Soprattutto negli ultimi anni, in un panorama seriale in cui l’ibridazione è la chiave del successo di molti titoli, il cattivo non è più soltanto cattivo. Il carattere dell’oppositore non è più atto soltanto a guadagnare il nostro terrore e il nostro sprezzo: sempre di più ci imbattiamo in antagonisti dotati di una certa ironia che, nonostante la malvagità dei propri intenti e delle proprie azioni, ci diletta spesso più dei personaggi positivi dello stesso racconto. Villain di tutto rispetto, tutti d’un pezzo, fuori controllo e dalle gesta terribili, ma calati in contesti in cui il tono della serie tv non fa altro che renderli comici pur preservando la propria natura oppositiva. Spesso il carattere dello show stesso ne è inesorabilmente determinato (quando non determinante). Che sia per il linguaggio e lo stile espressivo impiegato, per la sventurata sorte spesso riservatagli, o per la tecnica narrativa stessa dello show in cui sono inseriti, si tratta di personaggi che continuiamo ad amare e/o odiare grazie al carattere contrastante di cui si dotano e all’iconico carisma per cui si distinguono. Figure come il brillantemente subdolo Moriarty di Sherlock o l’espressivamente accattivante Tremotino di Once Upon A Time non fanno altro che reggere sulle proprie spalle un plot che da essi è arricchito e colorito tramite un fascino e un’ironia più o meno accentuate in grado di rimodellare il titolo stesso e a rendercene dipendenti.
Che cosa ne sarebbe della fiabesca ironia di Una serie di sfortunati eventi senza lo sventurato Conte Olaf? O del caotico umorismo di Glee senza la tremenda Sue Sylvester?
1) Sue Sylvester (Glee)
Tremenda, infima, spietata e hater numero uno del Glee Club con un odio particolarmente indirizzato a Le Nuove Direzioni, gruppo guidato dal suo personalissimo acerrimo nemico, lo smielato Will Schuester. Sue Sylvester è odiosa, pericolosa, violenta, acida, cattiva come pochi. Eppure proprio in un contesto teen gestito dal genio dell’esasperazione Ryan Murphy, il personaggio interpretato da una divertentissima Jane Lynch è spassoso nel continuo tentativo di ostacolare il famigerato e adolescenziale club. Tra esibizioni canore con costumi stravaganti, insulti creativi, sbalzi di umore e assurdi piani per far chiudere i battenti a Le Nuove Direzioni, Sue è tra gli antagonisti più divertenti di sempre grazie a una sottile ironia e al caos con la quale alimenta e tormenta le trame di Glee che altrimenti non sarebbero le stesse.
2) Newman (Seinfeld)
Newman è il nemico, la nemesi di Jerry Seinfeld e principale antagonista nella sitcom degli anni Novanta Seinfeld. Proprio nei panni di villain da situation comedy e di arci-nemico del protagonista, il personaggio risulta tra i più cattivi di sempre, ma anche tra i più divertenti. È costantemente geloso del discreto successo di Jerry che pensa non sia meritato e tra i due sussiste un tacito (non troppo) odio che li rende reciprocamente falsi tra loro, animando una dinamica tra antipodi spassosa e manifesto di un genere intero. Newman ha un tono di voce umoristicamente sinistro e una comicità losca che emerge quando confabula contro Jerry. Servendosi dell’amicizia con Kramer, con cui elabora bizzarri piani per dare del filo da torcere a Jerry e/o diventare ricchi e famosi in poco tempo, il personaggio risulta perfido e divertente, sfruttando anche il ruolo di postino.
Odiare Newman è proprio divertente, probabilmente la parte migliore della sitcom.
3) Tremotino (Once Upon A Time)
Tra i personaggi più completi e complessi di Once Upon A Time, Tremotino è il villain dall’arco narrativo più interessante e coinvolgente della serie tv. Pur non essendo una figura propriamente comica, è reso ironico dalla sua grande espressività: dal modo in cui parla a quello in cui si muove è caratterizzato da toni da antagonista e grotteschi esasperati che lo rendono divertente, schietto e sbeffeggiante. La sua storia è anche approfondita sul personale tanto da far appassionare a un personaggio che è nato per essere un villain ma che è destinato a qualcosa di più. Stravagante, eccentrico e sarcastico, Tremotino è allo stesso tempo inquietante e assurdo. Grazie alla sua teatralità e ingarbugliata mente, è tra gli antagonisti più temibili, tormentati e ironici di sempre.
4) Kilgrave (Jessica Jones)
Privo di ogni scrupolo e di rispetto per la vita umana, il temibile Kilgrave di Jessica Jones è dotato di un super potere terrificante: può manipolare la mente di chiunque ascolti la sua voce, portando le vittime a compiere atti tremendi. Il super cattivo è animato dal grande David Tennat che dà vita a una figura che intriga per dialoghi complessi, voce indimenticabile e un linguaggio del corpo totalmente espressivo e imprevedibile. Tra tutti gli antagonisti dell’universo Marvel, l’Uomo Porpora (un nome già di per sé non particolarmente spaventoso) non si dota di forza bruta per raggiungere i propri scopi anzi, si fa ricordare per una certa debolezza fisica: le sue abilità stanno tutte nell’intelletto e nella capacità manipolatoria. La sua mente, il suo fascino e magnetismo lo rendono una presenza scenica ingombrante e totalizzante. Pur non essendo nato con un ruolo comico, Kilgrave è un narcisista egocentrico con frequenti sbalzi d’umore a cui Tennat dà corpo con grande espressività capace di renderlo ironico, magnetico e pericoloso.
5) Conte Olaf (Una serie di sfortunati eventi)
In una serie tv dal sapore fiabesco come Una serie di sfortunati eventi, il terrificante Conte Olaf è l’antagonista che alimenta le vicende e fa divertire. Trasformista in maniera quasi esilarante, il personaggio animato da Neil Patrick Harris (un nome e una garanzia comica di per sé) perseguita gli sventurati nipoti per mettere le mani sulla loro eredità. Proprio per l’atmosfera fiabesca e stravagante che avvolge il racconto, si creano di volta in volta circostanze comiche ed esagerate per la quale i protagonisti hanno sempre la meglio. mentre il Conte viene messo in ridicolo. Grazie al ritmo e allo stile narrativo della serie tv e all’ironia dell’interprete, è un villain con scopi perfidi ma comunque buffo, teatrale e caricaturale in modo irresistibile. Proprio per questo, il Conte Olaf è sinonimo della linea editoriale assurda di Una serie di sfortunati eventi.
6) Moriarty (Sherlock)
Acerrima nemesi di Sherlock Holmes nella serie tv britannica Sherlock, il Professor Jim Moriarty è tra i villain più imprevedibili e abili di sempre. Genio criminale dai tratti sadici e psicopatici, è arrogante e incapace di provare rimorso, elementi che lo rendono temibile e malvagio. Moriarty è machiavellico, cinico e ha un senso dell’umorismo sottile e quasi infantile. Moriarty ricorre a un certo tono ironico nonostante l’assenza di comicità delle situazioni in cui agisce. Moriarty è forse il solo veramente capace di dare del filo da torcere all’intelletto del protagonista. In particolare, è poi grazie all’astuta performance del magnetico Andrew Scott che prende vita un antagonista complesso, arrogante, subdolo e calcolatore che adora prendersi gioco degli altri grazie a una vena ironica ed esagerata e a una mente intimidatoria, scaltra e sinistra.
7) Jerome Valeska (Gotham)
Sono tante, forse troppe, le versioni dell’acerrimo nemico di Batman che sono state proposte nel tempo. Una chiave splatter di Joker è quella avanzata dalla serie tv Fox Gotham. Interpretato da Cameron Monaghan, ha vita un villain inquietante e intenso. Con l’energia necessaria ad animare quel concetto tanto complesso che è il Joker, il giovane attore ha proposto il personaggio che più ha dato spessore allo show in questione. Jerome Valeska è sadico, maniacale, caricaturale, assurdo e folle nel senso più puro del termine. Dalle gesta alla risata, fino allo sguardo penetrante, la versione di Joker proposta da Gotham è spaventosa, violenta, espressiva e divertente come un vero cattivo da manuale e dai tratti esagerati come nei migliori fumetti. Deformato e spaventoso dopo essersi cucito da solo il volto, Jerome ha una storyline anarchica di pazzia in cui l’assassino squilibrato trae puro piacere dal creare caos e distruzione. E’ imprevedibile e follemente comico nel modo di relazionarsi e nel proprio ruolo di showman che cerca la ribalta nei violenti crimini che commette a fronte della vena umoristica storicamente riconosciuta alla figura del Joker.