4) Matthew Crawley (Downton Abbey)
La pluripremiata serie inglese Downton Abbey ha conquistato il suo pubblico con un cast impeccabile, una ricostruzione storica molto fedele – a differenza di quel che accade in molte serie tv del genere -, dialoghi ben costruiti e una trama sempre coinvolgente. Qualcosa, però, doveva pur andare storto e questo qualcosa porta il nome di Matthew Crawley. Negli ultimi intensi tre minuti dello speciale natalizio di Downton Abbey, il personaggio interpretato da Dan Stevens muore in un incidente d’auto, proprio dopo aver fatto visita a Lady Mary e suo figlio appena nato. Un colpo di scena traumatico, uno scossone indesiderato per i fan della serie che, se già avevano saputo della volontà di Stevens di abbandonare il cast, mai si sarebbero aspettati di veder morire il personaggio. Una morte dunque dettata dalle esigenze dell’attore stesso e non da quelle della trama, ecco perché gli spettatori sono rimasti ancor più sconvolti: inutili le continue scuse dell’attore ai suoi fan, il cuore si è spezzato lo stesso.
5) Ben Sullivan (Scrubs), una delle morti nelle serie tv che più ci hanno spezzato il cuore
La morte di Ben Sullivan è stata difficile da affrontare per tutti, anche per colpa della particolare tecnica narrativa utilizzata per narrarla: la consapevolezza dell’accaduto non è stata immediata, né da parte dei personaggi, né da parte degli spettatori. Quando Jordan invita Ben per il primo compleanno di Jack, il Dr. Cox chiede a J.D. di fare un controllo all’amico, che sembra aver trascurato la chemioterapia. Quando poi Dorian annuncia la morte di un paziente, tutti pensano si stia riferendo all’anziano con problemi di cuore: questo perché il Dr. Cox – come gli spettatori che possono cogliere piccoli indizi nel corso dell’episodio ma li trascurano – non è pronto ad affrontare la realtà e accettare la tragedia della morte dell’amico. Il plot twist finale è drammatico, struggente. Un colpo che non si incassa facilmente, soprattutto per il delicato messaggio dell’episodio: può essere difficile superare la morte di una persona cara, ma con gli affetti al proprio fianco ognuno può farcela.
6) Mike Ehrmantraut (Breaking Bad)
Qui i frammenti in cui si distrugge il cuore cominciano a diventare davvero tanti perché siamo arrivato alla morte di uno dei personaggi più amati dell’ormai iconica serie Breaking Bad: Mike Ehrmantaut .Una figura complessa e sfaccettata, come accade per i protagonisti della serie, Mike ha saputo conquistare il pubblico passo a passo, guadagnandosene la fiducia. E, come ormai abbiamo imparato nostro malgrado, sono proprio i personaggi migliori a lasciarci e nel settimo episodio della quinta stagione, Mike muore. Ma a rendere questo momento ancor più traumatico sono le circostanze dell’omicidio: Walter White se lo sarebbe potuto benissimo risparmiare. Ed è proprio lo stesso Walt che ne ammette l’inutilità: avrebbe potuto ottenere le informazioni che cercava in altro modo. Uno sparo allo stomaco del tutto evitabile, è questo che ci fa arrabbiare.
7) Lincoln (The 100)
La dibattuta serie distopica, che ha lasciato molti fan insoddisfatti nelle ultime stagioni, è stata costellata da morti tragiche per tutta la sua durata. Probabilmente, la più imprevista è stata quella di Lincoln, il compagno di Octavia. Ed è stata proprio la relazione tra i due la storia d’amore più apprezzata dai fan della serie, a rendere straziante la scena: Lincoln e la sua amata si scambiano un ultimo bacio prima di separarsi per sempre. Dopo essersi assicurato dell’incolumità di Octavia, Lincoln si consegna a Pike per la sua esecuzione. Fino all’ultimo secondo ci si aspetta un plot twist, magari un salvataggio in extremis, ma niente. Addio Lincoln. Come nel caso di Matthew Crawley in Downton Abbey, anche qui il personaggio è morto per esigenze dell’attore. Ricky Whittle ha spiegato di trovarsi in disaccordo con molte scelte dello showrunner Jason Rothenberg e di non sentirsi a suo agio con lui. Un vero peccato, visto che abbiamo dovuto salutare uno dei migliori personaggi di The 100, l’unico in grado di tenere in vita il lato più umano di Octavia.