Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla terza stagione di Mr Mercedes
Lo abbiamo già detto diverse volte e lo ribadiamo: questo è decisamente l’anno di Stephen King. Dopo avervi parlato delle produzioni in corso e di quelle imminenti in tv e al cinema (si veda qua), qui dobbiamo soffermarci su una serie che per numero di ascolti e trama ha conquistato i favori dei produttori e del pubblico. La terza stagione di Mr. Mercedes si è conclusa da pochi giorni ed è doveroso fare il punto della situazione.
La serie, basata sulla trilogia di romanzi thriller con protagonista il detective Bill Hodges (Mr Mercedes, Chi perde paga e Fine turno) ed ideata da David E. Kelly, è stata prodotta dalla Audience e trasmessa in Italia dalla Starz Play. Le prime due stagioni avevano seguito la storia narrata nel primo romanzo, concentrandosi sul caso dello psicopatico Brady Hartsfield (Harry Treadaway) che, a bordo di una Mercedes e travestito da clown, aveva commesso una strage uccidendo decine di persone in fila di fronte un ufficio per l’impiego.
La continua tensione e lotta psicologica tra Brady e Bill (Brendan Gleeson), in un gioco di inseguimenti e strategie per arrivare ad arrestare l’omicida, avevano tenuto con il fiato sospeso il pubblico durante tutta la prima stagione. La seconda stagione aveva proposto un approfondimento psicologico della mente e delle dinamiche che hanno portato Brady a compiere la strage. Insieme a Bill abbiamo provato a capire come funziona la mente di uno psicopatico stragista, ma soprattutto a contrastare la voglia di emulazione di altre persone. Ma King lo dice sempre: il male non dorme mai.
Per questo la terza stagione ha portato sullo schermo l’adattamento del secondo romanzo, nel quale Bill dovrà vedersela con Morris Bellamy (Gabriel Ebart), un pericoloso assassino appassionato di letteratura e pronto ad uccidere per essa.
I 10 episodi della terza stagione di Mr. Mercedes camminano su due binari paralleli. Da un lato assistiamo alla conclusione del processo a Lou Linklatter (Breeda Wool), miglior amica di Brady. Lou aveva un rapporto di amicizia molto stretto con Brady, il quale, però, nel tentativo di compiere un’altra strage, non aveva esitato ad attaccare anche Lou. Questa, per la forte delusione, al termine del processo subito da Brady, lo aveva sparato. Da vittima, quindi, Lou era diventata colpevole. Il processo al quale assistiamo durante la terza stagione si concluderà con un’assoluzione da parte del giudice, che ne riconosce le attenuanti umane e psicologiche.
Ma la nuova minaccia si chiama Bellamy. Il giovane assassino è ossessionato dalla letteratura e dalla passione per il suo autore preferito, John Rothstein (ispirato a Salinger). Morris farà irruzione nell’abitazione di Rothstein e lo ucciderà, convinto di dover vendicare la morte del suo personaggio preferito dei romanzi di John. Nell’occasione, Morris ruberà sia i risparmi di Rothstein che i taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. Nella fuga, però, Morris avrà un incidente, finendo fuori strada, e perderà i sensi. Risvegliatosi in ospedale, non ha più traccia della refurtiva, che era stata trovata per caso da Pete Saubers (Rarmian Newton), un ragazzo che abita vicino il luogo dell’incidente.
Morris inizierà ad indagare e, una volta individuata la nuova collocazione della refurtiva, inizierà una caccia all’uomo che metterà in pericolo Pete e la sua famiglia.
Questa follia omicida vede come co-protagonista Alma Lane (Kate Mulgrew), un tempo compagna di Rothstein ed amante di Morris sin da quando questo era un adolescente. Alma, negli anni, ha plagiato psicologicamente Morris (che se ne rende conto, ma non riesce a ribellarsi, rimanendo vittima di questo orribile gioco psicologico), abusandone sessualmente e incitandolo ad uccidere John, insistendo proprio sul folle pensiero di vendetta per l’uccisione del personaggio preferito di Morris. Al termine di questo macabro progetto, Bill riuscirà a salvare Pete e la sua famiglia, senza però arrestare Alma e Morris, che durante le turbolente fasi finali del loro piano rimarranno orribilmente uccisi.
Quello che la maggior parte di voi starà pensando è che questo articolo vuole salutare, con i dovuti onori, la serie di Mr. Mercedes. In realtà, la notizia che vogliamo darvi ha un sapore decisamente più dolce. La tanto temuta chiusura della serie, infatti, ad oggi sembra essere scongiurata. I produttori, visto l’ottimo numero di ascolti, parrebbero intenzionati a proseguire con una quarta stagione, basata sul terzo romanzo della trilogia. Secondo quanto rivelato dal sito slashfilm.com, tanto il cast quanto il regista hanno accolto di buon grado la prospettiva, specie in virtù del fatto che il terzo romanzo della trilogia offre molti elementi per supportare un’altra stagione.
Inoltre, la trilogia dei romanzi di Mr. Mercedes si pone in relazione con un’altra opera di King, L’outsider (The Outsider), che vedremo presto sul piccolo schermo (ve ne abbiamo parlato qua). A collegare i due romanzi sarebbe il personaggio di Holly Gibney, che in Mr. Mercedes conosciamo come giovane collaboratrice di Bill Hodges (ed è interpretata da Justine Lupe), mentre ne L’outsider sarà un’investigatrice privata affermata con una lunga esperienza alle spalle, specie per i casi di Brady e Morris, affrontati insieme a Bill.
A favore della prosecuzione della serie ci sono diversi fattori. Oltre agli ascolti, infatti, ci sono il genere, che sembra coinvolgere molto il pubblico, la trama avvincente e la possibilità di vedere un collegamento tra il passato e il presente di un personaggio importante come Holly, che farebbe da collante con la nuova serie tratta da L’outsider.
Ciò che è sicuro, però, è che di per sé Mr. Mercedes è stata una serie rivelazione, che di stagione in stagione si affermata tra il pubblico. Un punto di forza è sicuramente il fatto di contenere gli episodi nell’ordine della decina. Questo ha permesso di sviluppare la trama senza annoiare troppo il pubblico con troppi episodi e stagioni che si protraggono per troppo tempo. La nostra speranza è di rivedere presto Bill alle prese con un nuovo caso per proiettarci nuovamente nell’universo kingiano, dove il male ha molte forme, talvolta soprannaturali, altre invece molto più umane e forse, per questo, molto più spaventose.