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Non mollate queste Serie Tv (se state pensando di farlo)

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Capita più volte di quanto crediamo: cominciamo una Serie Tv e poi, senza farci troppo caso, la interrompiamo. I motivi per cui prendiamo questa decisione possono essere svariati: quello che vediamo durante le prime puntate non ci piace e non ci sembra fatto per noi, oppure – effettivamente – le prime puntate non riescono a mettere subito al fuoco tutta la carne che in realtà nasconde la serie nella sua interezza. Non sempre le Serie Tv riescono infatti a svelarsi nell’immediato e, molto spesso, hanno bisogno di qualche puntata di rodaggio in più per entrare nel vivo della storia. In alcuni casi, invece, ciò che interrompe la nostra conoscenza con un determinato prodotto è il pregiudizio, la serpe delle serpi. Prevenuti e con la puzza sotto al naso, non diamo il tempo necessario alla serie per svelarsi nelle sue potenzialità, decidendo così di interrompere la storia direttamente sul nascere. In questo senso esistono purtroppo troppe Serie Tv che, per questa ragione, vengono messe all’angolo proprio mentre stanno cercando di dire la propria, ma questo non è ciò che dovrebbe accadere, non per alcune almeno. Seinfeld, Mr.Robot, Billions: queste sono solo alcune delle Serie Tv che non andrebbero mai e poi mai interrotte, e se avete intenzione di farlo ora vi spieghiamo perché fermarvi da questo terribile errore.

Le Serie Tv sono come le persone a volte: hanno bisogno di tempo per farsi conoscere. Non possiamo pretendere che fin dalla nostra prima stretta di mano si rivelino nella loro essenza più profonda, soprattutto se il discorso riguarda Serie Tv complesse come Mr.Robot

1) Seinfeld, una Seria Tv sul niente diversa da Mr.Robot che non dovrebbe mai esser mollata

Mr.Robot
Seinfeld (640×360)

Cominciare Seinfeld e pensare che questa produzione fine anni ’80 non faccia per noi è estremamente semplice, soprattutto considerando il tipo di comedy a cui siamo abituati. In tutto quello che vediamo c’è sempre un fondo di morale, di crescita, qualcosa che racconta più di quanto vediamo. In questo senso siamo dei mendicanti di emozioni: le pretendiamo in ogni dove, ed è forse questa la cosa che più potrebbe allontanarci da Seinfeld. Brutale, senza alcuna morale e perennemente priva di un senso di crescita da parte dei personaggi, Seinfeld è quella che si chiama una Serie Tv basata sul niente. Ogni emozione umana viene infatti minimizzata e per certi versi ridicolizzata, altro dettaglio che potrebbe allontanarci da questa visione.

Eppure, la realtà è che non dovremmo farlo. Diretta da Larry David, Seinfeld scrive una delle pagine seriali degli anni ’80 più importanti di sempre, influenzando poi successivamente altre importanti produzioni come Friends o It’s Always Sunny in Philadelphia. Pensare di mollarla potrebbe apparentemente essere la scelta giusta, ma se andassimo avanti capiremmo il motivo alla base del grande successo della serie. L’opera di Larry David è infatti riuscita, attraverso il suo niente apparente, a parlare di tutto in modo distaccato e a volte oggettivo. Le frustrazioni dei personaggi e il mancato lieto fine continuo a ogni episodio sono infatti riusciti a rendere Seinfeld una Serie Tv a volte perfino realista, onesta e più vera di altre che utilizzano una morale di fondo per ogni cosa.

Tutto è ordinario all’interno di questo prodotto, e tutto racconta la quotidianità senza mai cedere alle lusinghe della sensibilità. Seinfeld è un capolavoro rivoluzionario che, per la prima volta, ha scritto che cosa dovesse essere davvero una Serie Tv, ma per avere un’idea della sua geniale intelligenza non ci si può limitare a qualche puntata, bisogna andare oltre. Non si può perché, semplicemente, Seinfeld è una Serie TV da vivere che utilizza argomenti quotidiani come un mezzo per far dell’ironia e della sottile critica, dettaglio che si comprende una volta fatta l’abitudine al registro diverso della serie. E’ il racconto di cui pensi di non aver bisogno e di cui, alla fine, invece scopri di sì. Tutti d’altronde abbiamo bisogno di qualcuno schietto, cinico e concreto accanto a noi, e Seinfeld è esattmante questo. Non siate diffidenti soltanto perché non si mette in evidenza per lustrini e decorazioni, la sua è un’anima rara che ha fatto la storia delle Serie Tv e che potrebbe stupirvi attraverso il suo carattere distaccato ma non per questo superficiale.

2) Billions

Mr. Robot
Billions (640×360)

Distribuita dal 2016, Billions è una Serie Tv che in Italia sta facendo fatica a imporsi, soprattutto perché molto spesso ciò che viene visto a primo impatto tende ad allontanare chi la guarda. Billions sembra infatti una Serie Tv schiva che racconta il mondo della finanza senza mai lasciarsi andare ad altro, o senza mai essere altro. Le prime puntate, soprattutto, tendono a mettere le basi su quello che sarà il tema preponderante della serie, ma questa mossa confonde il telespettatore sulla sua struttura. Billions può infatti sembrare una Serie Tv fatta di tecnicismi inerenti al mondo della finanza che non tutti riusciamo a cogliere e, per questa ragione, può sembrare anche qualcosa che esclude il telespettatore invece che includerlo. A primo impatto le prime puntate sembrano infatti raccontare un mondo che non si racconta a noi ma che, semplicemente, si svolge lasciandoci al nostro ruolo di telespettatori passivi.

Solo con il tempo però capiamo che in realtà Billions è qualcosa di più e che, soprattutto, racconta qualcosa che respiriamo ogni giorno. La serie mette infatti al centro della storia un mondo che non divide tra il bene e il male ma, al contrario, abbraccia le due cose facendo capire quanto ognuna di queste sia ovunque e senza alcuna rete divisoria. Billions spiega che anche chi incarna la legge per eccellenza finisce infatti per andarle contro e con degli obiettivi che non fanno onore a nessuno, e tutto questo per la propria sfrenata corsa verso il potere. Tutto al suo interno può sembrare essenzialmente schivo e privo di moralità, e per certi versi lo è, ma il punto è che questa produzione statunitense racconta il mondo della finanza e del potere con un umorismo e una semplicità che permettono al telespettatore, dopo le prime puntate, di diventare parte integrante di questa storia. Wall Street non sarà più infatti solo un nome di cui disconosciamo le norme, ma qualcosa che riusciremo a comprendere e che, al tempo stesso, ci consentirà di vedere come i personaggi si plasmino al suo cospetto.

Ogni cosa in Billions ha per questo bisogno di tempo per emergere e per svelarsi nella sua vera natura. Inizialmente potrà sembrare estranea ai nostri palati, e forse lo è davvero per certi versi, ma il modo con cui – dopo le prime puntate – comincia a parlare della finanza e del poter risulta naturale, quotidiano. Nulla qui è infatti solo una fantasia. I mezzi attraverso i quali Billions racconta la propria storia sono infatti inclusivi e non lontani dalla realtà, e permettono a chi la guarda di comprendere quei tecnicismi che inizialmente stavano per allontanarlo. Mutevole e dinamica esattamente come Wall Street, Billions incarna una battaglia in cui apparentemente esistono vinti e vincitori, ma che in realtà nasconde qualcosa di più profondo di una medaglia d’argento al traguardo.

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