3) The Bold Type
The Bold Type, inizialmente, potrebber sembrare una copia moderna di Sex and the City. Tre amiche, una caotica New York, tanti rapporti sentimentali, la moda e la scrittura: nulla di quanto descritto fino ad adesso lascia presagire delle differenze, e la stessa cosa per certi versi si avverte durante l’inizio di questa esperienza. Una volta cominciata si avrà infatti l’impressione che The Bold Type non sia altro che l’outlet di Sex and the City, la nuova serie che cerca di emularla e che però non ci riesce. Soltanto andando avanti però si comprenderà quanto in realtà le due serie, nella sostanza, siano differenti. The Bold Type non può infatti vivere nel ricordo di una produzione anni ’90 cult giunta al termine. The Bold Type deve avere la possibilità di raccontare la propria storia senza quel pregiudizio che le prime puntate sembrano accompagnare.
Ogni episodio racconta un argomento che sposa molto i temi sociali della nostra attualità . Dal consenso alla prevenzione dalle malattie, non c’è niente che questa serie statunitense si lascia sfuggire, raccontando così il mondo attraverso un quotidiano attuale composto da redattrici che ogni giorno si scontrano con delle realtà che rendono ciò che scrivono una vera esperienza. I personaggi, all’interno di The Bold Type, crescono ed evolvono scoprendo lati del mondo che li metteranno spesso in discussione, ma da cui trarranno sempre qualcosa. Se inizialmente la serie sembrerà una superficiale rielaborazione, con il tempo diventerà presto uno strumento attraverso il quale analizzare con semplicità alcuni aspetti sociali che ancora oggi ci mangiano vivi logorandoci insieme alle nostre debolezze. Non fatevi ingannare dal ritratto superficiale e dalla presunta somiglianza, The Bold Type sa il fatto suo e, soprattutto, è una delle Serie Tv che più mette in atto la crescita e l’evoluzione dei suoi personaggi.
4) The Americans
The Americans rimane purtroppo una Serie Tv che in Italia è stata più interrotta che portata al termine. La sua storia, come spesso accade in altre produzioni analoghe, ingrana la marcia soltanto verso la fine della prima stagione, ma questo non lo sa chiunque abbia deciso di interromperla prima. La sensazione che si potrebbe a vere inizialmente è che The Americans non conosca momenti di caos, ma solo stucchevoli momenti di silenzio in cui non accade nulla di interessante. I personaggi sembrano messi al centro della scena solo per simulare la vita di una famiglia, ma in realtà dietro a tutto questo c’è molto altro. Ad esempio, c’è la storia del consumismo e del rifiuto di questo da parte dei protagonisti, ma c’è anche la battaglia che loro stessi fanno per non cedergli. C’è la politica, l’Unione Sovietica, e il desiderio di una famiglia che diventa reale prima che ognuno di loro se ne accorga.
Perfino alcuni tra gli amanti dei thriller politici al cospetto di questa produzione hanno interrotto la visione, e questo a causa dei momenti vuoti che, in realtà , non hanno altra funzione se non quella di mettere in piedi le basi su cui poi tutta la storia si ergerà . Con The Americans è dunque necessaria la pazienza, una pazienza che gioverà e che restituirà uno dei migliori finali delle Serie Tv mai scritti prima. D’altronde stiamo parlando di una storia che racconta come una coppia di spie abbia imparato a essere se stessa attraverso un nuovo mondo e una nuova identità , ma anche di una storia che raccoglie il genere politico per fonderlo con quello del dramma familiare. La politica è qui vista come un’ideologia, come un’ortodossia, ed è il motore che dà il via a una storia che manterrà alta la suspense fino alla fine e che, con cura dei dettagli e straordinaria qualità , racconterà il mondo attraverso due spie che, nascondendosi, troveranno cose che non sapevano neanche di star cercando.