La musica è un fattore fondamentale nell’economia di un prodotto cinematografico o televisivo; la musica in sé, inoltre, è una forma d’arte, e questo ci fa comprendere il peso che essa può avere all’interno di un’altra produzione artistica. Nel presente articolo fonte d’ispirazione è stato il video “The Marvel Symphonic Universe” del canale YouTube “Every Frame a Painting”. Nel video, l’autore si interroga sul perché i più grandi franchise della storia cinematografica sono sempre associati ad una specifica canzone (Harry Potter, Star Wars, James Bond…), mentre per il Marvel Cinematic Universe, nonostante esso sia il franchise più redditizio di sempre, non è così: nessuno degli intervistati è in grado infatti di associare una specifica canzone all’MCU.
Perchè? I motivi sono di natura tecnica, analizzati dall’autore attraverso determinate scene; cerchiamo di rielaborare invece questo discorso, adattandolo alle Serie Tv e soprattutto al tema che ci interessa: come funziona il meccanismo della riconoscibilità e dell’associazione?
Innanzitutto partiamo da un’importante distinzione, quella fra le sigle delle Serie Tv (i cosiddetti opening credits) e le musiche che troviamo all’interno della serie stessa. A quale riconoscibilità ci riferiamo? Ovviamente, a quella di entrambe, ma è facilmente comprensibile che la musica di una specifica sigla possa rimanere più impressa rispetto ad una canzone sentita durante la puntata. Perciò condurremo il discorso seguendo parallelamente il ruolo della sigla e quello della musica in determinati momenti topici dei una puntata.
Per gli opening credits, quello che conta non è solo la musica; infatti, il ruolo fondamentale è svolto da ciò che chiamiamo “motivetto” e, soprattutto, da quante volte lo ascoltiamo. Prendiamo in considerazione Game of Thrones e Stranger Things: premessa fondamentale è che il Trono di Spade conta 60 episodi contro gli 8 della Serie Tv Netflix; ma al di là di questo, chiediamoci se saremmo in grado di riprodurre mentalmente (oltre che di ricordare) il motivetto di Stranger Things.
Temo che la risposta sarà prevalentemente negativa; infatti, per quanto visivamente affascinante e lineare, dal punto di vista musicale manca di quella chiarezza di cui la sigla di Game of Thrones è pregnante; con questo si vuol dire che potrei benissimo confondere la musica della sigla di Stranger Things con quella di qualcos’altro, suona come “già sentita”.
Altri due esempi fondamentalmente diversi tra loro ma utili alla causa sono la sigla di WestWorld e quella della prima stagione di True Detective. Nel primo caso siamo di fronte ad un vero e proprio gioiello: visivamente impressionante ed elegante, musicalmente sublime, ha tutte le caratteristiche per fissarsi in testa degli spettatori con altre 2 o 3 stagioni; nel caso di True Detective protagonista della sigla è una canzone dei The Handsome Family chiamata “Far from any road”.
Dunque, non si tratta di una serie di effetti sonori creati apposta per la serie, ma è scelta per il significato delle sue parole in relazione alla storia: cosa ci rimane? Non le parole, di certo, ma l’effetto prodotto dagli strumenti usati che aprono la canzone senza mai interrompersi, anche nei momenti di silenzio dei cantanti.
Questo discorso, ovviamente, potrebbe proseguire all’infinito, perchè sono numerosissimi i casi di ottime sigle nelle Serie Tv degli ultimi anni. Ma è importante sottolineare come (e qui il discorso diventa più soggettivo) spesso rimangano più impresse, associamo più facilmente canzoni sentite durante la serie rispetto alle sigle stesse.
Questo avviene perchè gli autori, direttore del montaggio e della musica in particolare, sono riusciti a far incontrare la giusta scena con la giusta musica, trasmettendo un’emozione, qualunque essa sia.
Tutti pensano alle “Pioggie di Castamere” quando si parla della morte degli Stark alle Nozze Rosse; o ancora alla canzone “Baby Blue” che chiude Breaking Bad quando si pensa alla morte di Walter White. Queste canzoni creano la chimica giusta, proprio perchè sono riconoscibili non solo musicalmente ma anche tematicamente: la chiave è nella pertinenza.
Potrebbero sembrare discorsi irrilevanti, ma le nostre reazioni inconsce ci fanno capire che non lo sono affatto: associare e riconoscere una determinata musica ad un prodotto è il successo che ogni compositore vorrebbe raggiungere, e per farlo non basta una buona musica o una buona sigla. Serve passione, serve coerenza e, ovviamente, un po’ di fortuna.
Queste le sigle citate nell’articolo:
Game of Thrones; Stranger Things; WestWorld; True Detective.