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A Natale abbiamo davvero bisogno solo di commedie romantiche e di fiabe a lieto fine?

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Ci risiamo, è di nuovo quel periodo lì: preparatevi a mettere in pausa la vostra vita lavorativa e quotidiana per abbracciare, volenti o nolenti, giorni di mangiate infinite, piacevoli o futili chiacchiere con parenti che non vi ricordavate nemmeno di avere e, soprattutto, costanti brindisi con gli amici di vecchia data; tanti, tantissimi brindisi, talmente tanti da farvi arrivare a casa per il consueto cenone di Natale in condizioni complicate, tanto che dopo essere sopravvissuti alla prima generosa dose di cibo non potrete fare altro che lanciarvi sul divano e arrendervi all’ennesimo rewatch di Una poltrona per due, perché scegliere un’alternativa a questa tradizione imposta dall’alto sarà troppo faticoso. Intendiamoci, noi amiamo il Natale, è davvero un bel periodo dell’anno in cui anche gran parte delle cose che di solito odiamo o rifiutiamo assumono un’altra tonalità; il punto è che ognuno vive questo periodo in modo diverso, a seconda del proprio carattere, e quindi semplicemente ci stavamo chiedendo quanto sia difficile sopravvivere al Natale in tv per chi non ama Eddie Murphy o per chi si è reso conto che nel frattempo Macaulay Culkin ha fatto un figlio e che ora, tra i due, è lui quello più simile al protagonista di Mamma ho perso l’aereo.

Il Natale in tv ha davvero tante sfaccettature e in realtà ci sono parecchie tipologie di prodotti diversi, ma forse ancora non sono sufficienti per ricoprire grosse fasce di pubblico.

Vacanze di Natale (640×360)

Agli antipodi di questo discorso si posizionano con facilità prodotti molto contrastanti: da una parte gli inguaribili romantici dello spirito natalizio che amano essere investiti dal profumo di caldarroste e di squisite pietanze a base di carboidrati e grassi, il tutto condito da un sano e sempreverde periodo di rewatch dei più grandi classici del Natale, a cui oltre i già citati Una poltrona per due e Mamma ho perso l’aereo si vanno ad aggiungere in coda poetiche pellicole come Il Grinch, A Christmas Carol, ma anche un spesso sottovalutato Jack Frost, per dire; sull’angolo opposto del ring ci sono invece i bad boys di Santa Claus, che a Natale preferiscono fare scorpacciata di risate provocate dall’intramontabile humor all’italiana: la gang dei cinepanettoni resta pur sempre una lobby da non sottovalutare, oltre al fatto che ogni anno continua ad arricchire il proprio bagaglio culturale. Già da questa prima suddivisione emergono tante sfaccettature di costume che contraddistinguono i più noti amanti del periodo natalizio, anche se poi c’è chi preferisce mischiare le cose, magari dedicandosi attivamente al ripasso della propria infanzia proprio nei giorni di festa, andando invece a contornare il tutto con le più meschine e irriverenti commedie italiche nel restante periodo che circonda il giorno più importante dell’anno per i fedeli di tutto il mondo.

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How I Met Your Mother (640×360)

Se tutto fosse davvero così semplice non esisterebbero haters del Natale, o almeno non ci sarebbero persone che, come me e spero tante altre, da parecchio tempo non sanno più da che parte voltarsi durante le festività, pur di non vedere per l’ennesima volta Joe Pesci che dà lezioni su come sbarcare il lunario in modo estremo; questo non preclude di fatto il piacere per un periodo così conviviale e accogliente, ma più che altro mi fa interrogare su quanto tutto ciò possa effettivamente durare. E allora la domanda è: siamo noi troppo pigri per abituarci a nuove tradizioni o è vero che non ci sono più i classiconi di un tempo? Forse la risposta sta nel mezzo, ma in ogni caso questa tendenza a ripetere costantemente gli stessi canoni non è riconducibile soltanto al cinema, anzi; basti pensare al mondo delle serie tv, con particolare e dovuto riferimento alle sitcom, è evidente un altro tipo di saturazione di proposte: che sia How I Met Your Mother, Friends, Modern Family o simili, è innegabile che ci siano situazioni e elementi che si ripetono costantemente e contribuiscono a dare una visione del Natale unilaterale e che, per parecchie persone, non corrisponde propriamente alla realtà. Gli episodi natalizi delle serie tv sono un appuntamento fisso, un qualcosa che ormai lo spettatore si aspetta e spesso tende a guardare in modo distaccato, proprio perché sà di già visto; ma è con la ripetizione di tali canoni che si è andato a creare, negli anni, un vero e proprio immaginario del Natale per come dovrebbe essere.

Altra grossa parte del lavoro la svolgono poi le varie commedie romantiche con i più disparati titoli che richiamano il periodo natalizio.

Modern Family (640×360)

Seriamente, da tempo ho come la sensazione che ci sia un inquietante filo conduttore tra i titolisti dei quotidiani sportivi italiani e chi decide la traduzione dei titoli di film stranieri per il pubblico nostrano, e a Natale ci si sbizzarrisce proprio in questo senso. Fatto sta che alla fine ci si ritrova quasi sempre con il finale perfetto, in cui tutti vissero felici e contenti all’ennesima potenza, perché è Natale e quindi tutto è ancora più romantico, gioioso, meraviglioso; quando invece ci sono tantissime persone che non associano le feste natalizie a un periodo felice, o viceversa, o magari banalmente non amano l’inverno; e per fare breccia nel cuore di queste persone non serve abusare di un immaginario inflazionato come quello natalizio, ma non è necessario nemmeno inventarsi niente di assurdo, semplicemente si potrebbe mitigare un po’, mischiare le carte e raccontare qualcosa di atipico, qualcosa che si avvicini di più al Natale medio in cui di perfetto non c’è quasi mai niente; anche perché forse è proprio questa la forza di questo periodo, un effetto placebo che ritorna costantemente e in un modo o nell’altro ti coinvolge tanto da vedere il meglio delle piccole cose. Tutta questa retorica gratuita e spicciola per dire che: no, a Natale non c’è bisogno solo di commedie romantiche e fiabe a lieto fine, quelle fanno senz’altro bene al cuore, ma la realtà è che diversi spettatori si sono adattati alla corrente per convenienza più che per reale connessione.

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BoJack Horseman (640×360)

E tra questi spettatori ci sono anche i casi più estremi che riprendono in tutto e per tutto lo speciale natalizio di BoJack Horseman, una piccola perla metatelevisiva in cui il protagonista, inizialmente intenzionato a ubriacarsi per tutto il giorno pur di evitare i convenevoli della festa (cosa che poi in realtà fa lo stesso) narra del suo rapporto con il Natale rivedendo un episodio di Horsin’ Around che va in forte contrasto con il cinismo che invece lo caratterizza; ecco, BoJack Horseman potrebbe tranquillamente essere il portavoce di quella fetta di pubblico che ripudia il buonismo natalizio, che vorrebbe effettivamente un cambiamento, ma che ogni tanto si concede un tuffo nei ricordi, facendosi contagiare da quel clima di magia che non può mai lasciare indifferenti.