L’articolo contiene spoiler su Game of Thrones, Better Call Saul, The 100, Homeland, The West Wing, Lost, How I Met Your Mother e New Girl.
A nessuno piace sentirsi dire “te l’avevo detto“, soprattutto se a farlo è un personaggio di una serie tv che abbiamo deciso di non ascoltare perché la situazione sembrava troppo ovvia o perché pendevamo verso una situazione diversa. Eppure dobbiamo dire che c’è sempre quel piccolo senso di stupore e appagamento quando siamo noi a dimostrare di aver ragione da sempre, ma nessuno ci ha ascoltato. Per cui, in un modo molto super partes e distaccato, oggi vogliamo parlare dei personaggi che sono riusciti nell’impresa di arrivare a dirlo, o che nonostante la loro morte hanno sorriso almeno una volta nella tomba.
Non vuole essere solo un articolo su questi otto individui, ma un’analisi completa dei diversi tipi di previsioni future e frasi ignorate. Chi perché circondato da persone corrotte, chi perché aveva semplicemente parlato troppo presto. Dietro a questi personaggi ci sono storie e situazioni diverse, alimentate da una scrittura quanto più congeniale a farli risaltare almeno una volta come quelli dalla parte della ragione, che ci piacciano o meno.
E se è vero che la ragione non è un motivo sufficiente per essere apprezzati, almeno oggi la riteniamo abbastanza per ricevere un complimento e una maggiore attenzione nei loro confronti. Alla fine i quindici minuti di notorietà li avranno tutti e loro se li sono preparati in qualche modo.
Chuck McGill – Better Call Saul
Sarebbe bello iniziare questa lista in modo positivo, parlando di qualcuno che ha indovinato su una relazione che sarebbe finita bene o che ha salvato la gente da un destino imminente senza che nessuno lo sapesse. Invece il primo punto è dedicato a un uomo che non ha mai avuto fiducia e rispetto verso il proprio fratello, dimostrandosi scontroso e cinico, ma avendo infine ragione. Chuck McGill era un uomo malato, con disturbi importanti e una mente complicata, ma l’unica cosa su cui non si era mai sbagliato era l’indole di Jimmy.
Slippin’ Jimmy era e Slippin’ Jimmy è rimasto per sempre, sia negli anni in cui accudiva Chuck, sia all’apice della trama di Breaking Bad. Noi non possiamo di certo giustificare un uomo così cattivo verso il fratello e verso le sue ambizioni di vita, ma sarebbe falso dire che Chuck – almeno dal punto di vista più pragmatico – avesse torto. Saul Goodman ha soppiantato la personalità e il cognome di Jimmy McGill, rovinando l’ultima cosa che Chuck non avrebbe voluto veder infangata. Dalla carriera al cognome, Jimmy gli ha portato via tutto e la voce di Chuck è sempre stata ignorata da chiunque.
Ned Stark – Game of Thrones
Essere geniali ed essere buoni può essere una combinazione fatale, soprattutto in un mondo marcio e cinico come quello di Game of Thrones. Lo sa bene Ned Stark, che puntata dopo puntata viene tradito ed umiliato fino alla sua esecuzione in pubblico. L’uomo aveva scoperto troppo presto che i figli di Re Robert erano nati dall’incesto di Cersei Lannister e suo fratello Jaime. Un segreto troppo grande da conoscere: Ned Stark avrebbe potuto annunciarlo al popolo più volte durante la serie, ma non lo ha fatto per la sua bontà d’animo. Quel segreto gli è rimasto in gola, la stessa gola tagliata di netto su ordine di Joffrey.
La morte di Ned Stark è uno degli eventi più crudi e inaspettati di Game of Thrones, eravamo ancora inconsapevoli della freddezza del mondo che avremmo conosciuto col tempo e questa fu una botta incredibile. Un uomo di potere, tradito da coloro che stavano al suo fianco, ignorato da coloro che lo potevano aiutare e giustiziato da coloro che non meritavano nulla. Ned Stark è il riassunto perfetto di una serie tv che avrebbe seguito queste linee guida ancora per tanto tempo.
Carrie Mathison – Homeland
Essere un’analista della CIA dovrebbe dare abbastanza credibilità alle tue parole, eppure la prima stagione di Homeland ci mostra come l’opinione pubblica sia facilmente influenzabile anche ai piani alti. Il ritorno del prigioniero di guerra Nicholas Brody insospettisce Carrie: dopo otto anni in Iraq l’uomo sembra fin troppo calmo. Affrontando il suo disturbo bipolare e lo scetticismo dei superiori, l’agente Mathison decide di investigare più a fondo, con il timore di avere a che fare con uno sconosciuto convertitosi all’Islam e passato al servizio di Al-Qaeda.
Il suo acume le darà ragione: la donna scopre che sta venendo pianificato un attentato legato alla vicenda e si adopera per sventarlo. La trama della prima stagione è una lotta al potere dell’immagine e della credenza popolare. Andare contro un eroe di guerra è un’azione da molti ritenuta deplorevole, ma solo scavando a fondo si riesce a trovare la verità in una società così incentrata sull’apparire. Non a caso la prima stagione di Homeland è riconosciuta come una vera perla, una punta di diamante del prodotto che aveva portato sullo schermo un intrigo in cui neanche noi riuscivamo a credere a Carrie.
Mrs. Landingham – The West Wing
Nella vita di ogni persona c’è sempre qualcuno che crede in lei prima ancora della persona stessa, così è stato anche per Josiah Bartlet: il più grande presidente americano mostrato sullo schermo. Dolores Landingham – sua futura assistente alla Casa Bianca – aveva intravisto genialità e ispirazione nell’uomo, allora adolescente. Ne aveva riconosciuto le capacità e aveva provato a indirizzarlo per migliorare la scuola gestita dal padre. Sarebbe bello dire che l’uomo ci riuscì, ma non è così: l’ombra del Bartlet senior era più grande del suo coraggio e nulla accadde.
Eppure quelle stesse parole che trent’anni prima non furono abbastanza, sono state in grado di guidare un presidente in mezzo a una tempesta al di fuori del suo controllo. Se oggi amiamo Josiah Bartlet per il suo talento e le sue azioni, mrs. Landingham imparò ad amare quella persona come un fratello ancora prima che il tutto si manifestasse. Ci son voluti tre decenni – tantissimi – ma anche una delle menti più brillanti della Terra è arrivata a comprendere quello che lei aveva visto. L’avesse ascoltata prima parleremmo di una storia diversa, ma probabilmente non così realistica ed emozionante come The West Wing.
John Locke – Lost
In molti prodotti televisivi, tra gli uomini che seguono la scienza e coloro che millantano la fede, tendiamo a fidarci dei primi. Fanno questo anche i naufraghi di Lost quando sono posti di fronte alla scelta tra seguire Jack Shepard e John Locke: due personaggi antitetici all’interno del gruppo. Jack segue la scienza, ma Locke percepisce una forte fede dopo il naufragio. L’uomo era paralizzato in sedia a rotelle prima dello schianto e si ritrova a camminare senza impedimenti, comprendendo che vi è qualcosa di miracoloso sull’isola. John sostiene questo bozzolo di fede che lentamente si rivela veritiero.
L’isola di Lost è un posto in grado di curare le persone: sia dal punto di vista fisico che spirituale. Tutti i passeggeri ritrovano sé stessi nel profondo della loro anima man mano che stanno sull’isola. Locke era colui che fin da subito aveva trovato interesse verso le potenzialità dell’isola e aveva provato a far aprire gli occhi agli altri sopravvissuti. Erano tutti scettici, soprattutto Jack che non poteva reggersi a funi così spirituali, eppure pian piano sarebbe stata l’isola stessa a mostrarsi ai superstiti.
Schmidt – New GIrl
Vederci lungo sulla relazione principale in una serie tv non è qualcosa di nuovo, eppure quei personaggi che se ne accorgono troppo presto vengono sempre ignorati. Non saremo nell’esempio più grande, a quello arriveremo fra poco, ma Schmidt aveva capito da subito come sarebbe andata a finire tra Nick e Jess. Nel corso delle varie stagioni abbiamo assistito a una bellissima evoluzione del personaggio in questione, che ha guadagnato consapevolezza del mondo intorno a lui e delle vite dei suoi coinquilini, soprattutto del legame che univa i sopracitati. I due provano sentimenti sin dalla prima stagione, ma la tensione era già evidente.
Quando siamo arrivati alla relazione tra i due sapevamo tutti che quella era la strada giusta: compreso Schmidt. La battuta d’arresto tra i due poteva aver ingannato loro stessi, ma nel finale della sesta stagione è l’amico a far rinsavire Nick riguardo al proprio libro. Schmidt ha letto il sottotesto tra le pagine, vedendo come la protagonista ideale di Nick fosse praticamente Jess e che i due fossero fatti l’uno per l’altra. Eppure a convincere l’innamorato servirà qualche ragionamento tra sé e sé, ma il suo angelo custode lo aveva già guidato.
Clarke Griffin – The 100
Qua la situazione è un po’ diversa: non è che Clarke abbia ragione su ogni cosa, però è una donna molto razionale e con forti tendenze alla leadership. Purtroppo in un ambiente come The 100, in una situazione post-apocalittica con l’arrivo dei personaggi sulla Terra, lei prende la leadership di questo gruppo di ragazzini che si rifiutano di seguirla. Tutti la odiano perché li obbliga a stare alle regole, ma è necessario che qualcuno lo faccia e capisca quali sono le minacce incombenti. Come quando sembra che stia arrivando l’apocalisse nucleare e Clarke cerca di far ragionare il gruppo.
Prova sempre a mettere tutti al corrente della situazione riguardo i pericoli imminenti, cercando possibilità di salvezza e alternative valide. Ha un forte istinto misto a capacità decisionali che la portano ad essere la paladina scomoda della situazione, colei che porta avanti la verità anche quando nessuno vuole accettarla. Infatti quando avvengono eventi catastrofici dei quali aveva avvisato il gruppo, l’insieme si lamenta spesso con lei, dandole quasi la colpa di una situazione nella quale ha solo provato a gestire il tutto. Un grillo parlante scambiato per uccello del malaugurio.
Marshall Eriksen – How I Met Your Mother
A proposito di relazioni drammatiche, grandi colpi di scena dovuti al fato e scommesse su relazioni altrui, siamo arrivati all’ultimo nome della lista. No, non è di nuovo Ned Stark e non è di nuovo Game of Thrones. Non poteva di certo mancare Marshall Eriksen, l’uomo che di fronte all’infatuazione più grande del suo miglior amico ha scommesso che Ted e Robin sarebbero finiti insieme. Lily ha provato a dissuaderlo e a richiedere i soldi della scommessa una volta che i due si lasciarono o quando Robin sposò Barney, ma nessuno poteva farla a Marshall Eriksen.
Lui continuò a dire di aspettare e, piaccia o meno agli spettatori, la sua predizione su Ted e Robin si è rivelata il finale della loro storia. Fatti l’uno per l’altra, evidente agli occhi di tutti, ma a quelli di Marshall un po’ di più. E alla fine anche la scommessa non era poi così importante davanti alla felicità del suo miglior amico, ma lui non avrebbe mai abbandonato quella certezza per principio. Il tuo migliore amico ti supporta anche quando non lo sai, anche quando non ci credi, anche aspettando vent’anni.